Il sequestro della motonave “Giuseppina Prima” e di un’altra unità della compagnia Tra.Spe.Mar, nell’ambito dell’inchiesta che ha coinvolto l’imprenditore Angelo Marrazzo, ha innescato non solo un rischio ambientale sull’isola di Ischia, ma anche un acceso scontro politico-istituzionale.
A finire al centro delle polemiche è il sindaco di Casamicciola Terme, Giosi Ferrandino, che ha colto l’occasione per lanciare un grido d’allarme al Prefetto di Napoli, parlando di “serio rischio sanitario” e “grave emergenza” dovuta all’interruzione del servizio essenziale di trasporto dei rifiuti solidi urbani verso la terraferma. Il mezzo sequestrato rappresentava infatti il principale vettore per il trasferimento dei rifiuti da Ischia a Pozzuoli.
Tuttavia, la realtà operativa appare diversa da quella prospettata nella nota ufficiale del sindaco. La Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), ben consapevole delle conseguenze del sequestro, aveva già allertato il Commissariato di Polizia di Ischia per attivare soluzioni alternative. Medmar Navi, come confermato nella comunicazione ufficiale del 5 giugno, aveva già predisposto da circa due mesi due collegamenti settimanali (martedì e venerdì) per il trasporto dei rifiuti da Casamicciola a Pozzuoli, rispondendo alla richiesta del Commissario Straordinario per la ricostruzione post-sisma.
La risposta pronta di Medmar e la pregressa organizzazione logistica mettono in discussione la rappresentazione emergenziale offerta dal sindaco Ferrandino, che, secondo alcuni osservatori, sembra aver strumentalizzato la vicenda per fini mediatici e personali. L’accusa implicita è che il primo cittadino stia cercando visibilità su una vicenda già gestita con professionalità dalle autorità competenti e dal settore del trasporto marittimo.
Il quotidiano che ha dato ampio spazio all’appello del sindaco – già noto per essere vicino agli ambienti della CPL Concordia – ha riportato solo una parte della complessa dinamica, contribuendo a creare confusione e allarme tra i cittadini.
Questo ennesimo episodio si aggiunge alla strategia isolazionista del primo cittadino di Casamicciola, che continua a navigare alla deriva solitaria rispetto all’agire coordinato degli altri sindaci dell’isola. Non è passata inosservata, infatti, la totale assenza di prese di posizione da parte degli altri primi cittadini, i quali – al pari di Ferrandino – affrontano le medesime potenziali emergenze.
Eppure, rassicurati dagli inquirenti, erano stati messi a conoscenza delle attività propedeutiche al sequestro e della presenza di un piano alternativo già attivo. Sempre più chiaramente, emerge il dato che Giosi Ferrandino appaia oggi vittima dei suoi cattivi consiglieri, ostinato in una strategia comunicativa che rischia di isolarlo definitivamente anche all’interno del contesto istituzionale isolano.