Il comune di Ischia, oggi, saluta una sua dipendente, la Signora Rita Barbaruolo. Una figura che molti hanno incontrato nei loro rapporti con il comune di Ischia e hanno sempre trovato una persona accogliente e disponibile.
Abbiamo chiesto alla prof. Sandra Malatesta di raccontarci una Rita più privata: “Cara Rita amica mia, si cara Rita amica mia vera, io e te dalle elementare ci siamo amate subito. Abitavamo a pochi metri di distanza a Via Venanzio Marone e la mattina partivamo insieme a piedi con i fratelli più grandi tenendoci per mano. Fin da piccola mi hai protetta perché avevo fatto la primina e mi dicevi “Dammi la mano sei piccola ancora”. Eh sì, a quel tempo un anno di differenza era tanto ma io avevo te, Rita dagli occhi belli, con quel carattere svelto e quel modo di fare preciso.
Rita che dolore, tanti anni insieme non si cancellano. Troppi ricordi nelle nostre case. Io amavo venire da te perché tua sorella Maria mi insegnava tante cose visto che cuciva bene. Che cosa triste vedersi passare il tempo addosso ma sentirsi più sola. Quello che colpiva di te era la forte intelligenza e la voglia di imparare di più.

E crescendo ti sei fatta stimare sul lavoro come doveva essere perché tu non amavi la superficialità. Eri una donna concreta, semplice, cresciuta come tutte noi con poco di materiale ma con tanto amore. E quelle risate Rita, quanto abbiamo riso insieme. Se avessimo cominciato poi avremmo dovuto tenerci la pancia e dire: “Basta, basta, fermiamoci”.
Sei nel mio cuore Rita lo sai da sempre e quelle volte che ci siamo incontrate ci hanno visto stringere forte come bambine. Non continuo mi fa male, sai come sono da sempre. Si, lo dicevi, sono esagerata nel gestire i sentimenti. Piango di dolore e rido forte di gioia ma in modo che mi sconquassa. Rita è andata via una parte della mia vita che è stata forse la più bella quando studiavano per migliorarci e quando anche stare le ore in casa il sabato sera insieme ci rendeva felice. Abbraccio forte tutta la tua famiglia che ti ha avuta con sé. Ti voglio tanto bene Rita. Riposa in pace, Sandra Malatesta come mi chiamavi sempre tu”
