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mercoledì, Aprile 17, 2024

Il saluto di Iervolino: «L’Ischia è passione. Buon lavoro a Buonocore»

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ECCELLENZA | COMMIATO SOCIAL DELL’EX ALLENATORE GIALLOBLÙ ANGELO IERVOLINO

Si è congedato con una lunga lettera pubblicata sulla propria pagina “Facebook”, redigendo un excursus di quanto fatto nella passata stagione alla guida dell’Ischia Calcio, esternando il proprio sentimento, ringraziando società, squadra e collaboratori, formulando un in bocca al lupo al neo allenatore Enrico Buonocore, invitando i tifosi a sostenere sempre la squadra». Angelo Iervolino ha atteso il primo giorno dalla nuova stagione sportiva per il suo commiato. «In questi giorni ho ricevuto tantissimi attestati di stima e di affetto che mi hanno spinto a scrivere queste righe – dice Iervolino –.

Ho atteso la fine dei termini federali, 30 giugno, sia per correttezza delle volontà di silenzio imposto ai tesserati dal presidente D’Abundo e sia per far sì che l’Ischia Calcio viaggiasse spedita verso un nuovo e roseo inizio senza inutili distrazioni. L’Ischia non è solo una squadra di calcio. L’Ischia è passione. L’Ischia è appartenenza ad una terra. Una delle cose più belle della mia vita calcistica. Proprio per questo la maglia dell’Ischia si carica di significati, valori ed emozioni che vanno oltre il ruolo che si ricopre e alla persona. Le partite di calcio si vincono, si pareggiano, si perdono, vincere è bello, stimolante, motivante e importante, ma è altresì importante anche come ci si comporta vicino a quella maglia, con dedizione al lavoro, serietà, compostezza, umiltà, rispetto, ma anche orgoglio e caparbietà».

Iervolino racconta quel che è stato il suo anno alla corte di D’Abundo, l’organizzazione del proprio lavoro. «Io l’ho vissuta con massima professionalità, dentro e fuori dal campo, 24h/24h, organizzando tutto dal prime ore del mattino per migliorare club e giocatori, il buon Gigino Fiore me ne è testimone. “Fidati del processo. Fidati del lavoro. Fidati delle semplici azioni. Fidati dell’uomo accanto a te. Fidati solo delle cose che puoi controllare. Assicurati di aver fatto tutto ciò che era in tuo potere!” (cit.). Una squadra è un viaggio – prosegue il tecnico –. È uno stato della mente e allo stesso tempo è molto più di così. E il frutto di tattiche e lavoro, di talento e capacita. È il risultato di idee chiare e allenamento efficace, ma anche emozioni e sentimenti. È la somma di ogni singolo elemento che ha creato una vera e propria famiglia. A volte è un viaggio in un territorio sconosciuto pieno di avventure, mentre altre volte è un percorso fatto mille altre volte in passato. Abbiamo sudato, lottato, gioito, esultato, pianto, lavorato, ma sempre uniti fino alla fine contro tutto e tutti, soddisfacendo ampiamente gli obbiettivi minimi prefissati dalla dirigenza ad inizio anno e raggiungendo una serie di importanti risultati (Iervolino pubblica una foto con i risultati raggiunti, ndr), Tutto grazie ad una società lungimirante. “Non puoi unire i puntini guardando avanti; puoi solo collegarli guardando indietro. Quindi devi fidarti che i puntini si collegheranno in qualche modo nel tuo futuro”. – Steve Jobs».

RINGRAZIAMENTI – Iervolino passa ai ringraziamenti. «Grazie alla società nei Presidenti D’Abundo e Buono i quali mi hanno scelto per il loro progetto settennale, per una sostenibilità tecnica moderna e propria, andando oltre i nomi e l’età, dimostrando che si può. Un grazie va a loro che non hanno mai fatto mancare nulla ai ragazzi e alle loro attività. Grazie ovviamente ai ragazzi che hanno messo più di loro stessi ogni giorno andando oltre i propri limiti per amore della maglia e voglia di emergere. Grazie ad ognuno di voi che avete fatto parte di questa annata dove Tutti avete dato un contribuito fondamentale. Grazie ad ogni singolo calciatore, ognuno di voi mi ha reso migliore come allenatore, porterò ogni cosa nelle mie prossime esperienze con ancora più impulso per proseguire e migliorare il mio cammino. Grazie al dodicesimo uomo in campo, i tifosi. Non c’è parola che li possa descrivere.

Grazie a Chi dentro e/o fuori lo stadio ci ha sempre sostenuto e a chi, qualche volta sopra le righe, esprimeva il suo dissenso: entrambi ci avete spronato a fare sempre meglio e a lavorare anche “25ore su 24”. Grazie a tutto lo staff tecnico da Roberto Lauro, Francesco Taglialatela, Alfredo Sarno, Rosario Scannapieco, Michele Migliaccio, e medico dalle mani d’oro con Alessandro Ascione e Gianluigi Sasso, tutti insieme capaci di fare scudo unendo le proprie qualità con quello che richiedeva il momento avendo sempre un solo obbiettivo umano, il noi squadra. Grazie allo staff dirigenziale dai direttori Taglialatela e Lubrano che hanno garantito un confronto quotidiano importante per la crescita personale, all’addetto stampa Salvi Monti, sempre attento, vicino e vigile al nostro esterno con i media. Grazie al Messi dei magazzinieri Gigino Fiore, sempre diretto e schietto nella sua lunghissima esperienza di calcio, e sempre perfetto nel suo lavoro, e a Franco Tutino preciso nella sua mansione e sempre con una parola di conforto per l’operato dei ragazzi durante e a fine anno. Grazie a tutte le persone, tutte, che hanno messo in atto il loro piccolo o grande contributo per rendere le cose migliori, o anche se solo hanno provato a farlo, a partire dalle più semplici e umili, spesso lontane dai riflettori, ma preziosissime».

La conclusione della nota è affidata al suo successore: «Un forte in bocca al lupo a Enrico Buonocore che mi succederà, sono sicuro che troverà un gruppo di calciatori sempre pronti a dare il massimo per questa maglia, certo che il lavoro dello scorso anno sarda utile all’Ischia Calcio. E infine, ma non per importanza, Grazie alla mia famiglia, per tutto. Un saluto a quelli che in questo periodo mi sono diventati amici, molti, persone speciali che mi hanno regalato un pezzetto del loro cuore. Grazie di cuore. Vi seguirò, tiferò e porterò sempre nel cuore. Arrivederci e Sempre Forza Ischia». Iervolino dedica l’ultima riga al coro solitamente cantato dai tifosi organizzati: «“Noi siamo gente di mare alziamo le nostre bandiere facciamole sventolare…”».

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