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giovedì, Aprile 25, 2024

Il principio di precauzione | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 16 novembre 2022

L’altra sera ho sentito in tivù un interessantissimo intervento del prof. Davide Tabarelli, presidente di Nomisma, nell’ambito di un dibattito relativo alle posizioni contrastanti (anche all’interno dello stesso centrodestra) sulle trivellazioni nell’Adriatico e sul degassificatore a Piombino.

Con estrema puntualità e dovizia di particolari, Tabarelli -tra le tante cose- ha spiegato che “dove ci sono perforazioni per il gas metano, la responsabilità dei relativi pozzi per la subsidenza (cioè il livello del terreno che si abbassa) non supera mai il 20% del danno. Piuttosto, la vera incidenza negativa è quella di oltre un milione di pozzi che occorrono ad estrarre quantità indiscriminate di acqua per scopi industriali, irrigui e civili nell’intera Pianura Padana. Per coerenza -ha affermato Tabarelli- piuttosto che prendersela con trivellazioni da effettuarsi molti chilometri al largo dalla costa, andrebbero chiusi tutti questi pozzi”, cosa che, ovviamente, non viene neppure tenuta in considerazione. Anzi, il ragionamento di Tabarelli credo sia stato finora del tutto sottaciuto artatamente da studiosi e ambientalisti. 

Ma quel che più mi ha colpito, oltre alla considerazione emersa sulla produzione di batterie per veicoli elettrici e pannelli solari che, in quanto seriamente inquinante, è di fatto “delegata” alla Cina per lasciare Stati Uniti e alleati con le mani pulite, è stato il concetto del “principio di precauzione”; quello, cioè, che in Italia, pur in mancanza di un accertato principio di relazione tra causa ed effetto, in automatico si decide di non decidere e, soprattutto, non agire.

Intanto, basti pensare che dei trecentoventuno miliardi di chilowatt/ora che consumiamo ogni anno in Italia, più della metà vengono prodotti con gas importato e, quindi, inquinando a carissimo prezzo, in andata e in ritorno. Solo ventiquattro provengono dall’energia solare e tredici da quella eolica, mentre un altro venti per cento è generato dall’idroelettrico, calato purtroppo quest’anno a causa della siccità. 

E’ ora di sbrigarci!

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