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giovedì, Aprile 25, 2024

Il pizzo sui contatori. 88€ ai terremotati per riallacciare la corrente

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Pensavamo di averle viste tutte ed invece, come accade nei migliori terremoti, e nelle più illustri vergogne d’Italia anche per il sisma di Ischia arriva la gabella dell’energia elettrica per la riattivazione del contatore, staccato inopinatamente da Enel il 22 agosto causa rischio elettrico. Il paradosso di chi con il terremoto di  Ischia  oltre al danno ha subito la beffa. La società italiana che gestisce il servizio elettrico, l’ENEL sulla riattivazione dei contatori con il passaggio da zona rossa a zona verde o con la dichiarata agibilità delle case sgomberate con ordinanza nel post sisma, impone il pagamento di 88€ agli utenti che intendono riavere la “corrente“. Una “corrente“ che da cittadini non si è mai chiesto di staccare dalle proprie abitazioni. L’ente nazionale pensa solo ad introitare e non certo si diritti della popolazione, tratta le utenze dei terremotati come delle normali cessazioni quando cessazioni non sono.  Molti cittadini sono stati letteralmente gettati fuori dalle proprie abitazioni causa sisma, in molti casi con l’istituzione della zona rossa, ed in altri per paventatati pericoli  e basta. Non c’è autonomia o volontà del singolo in questo, anzi dopo quel maledetto 21 agosto ogni fiato, ogni gesto delle popolazioni terremotate è stato regolamentato e gestito con ordinanze.

Il 22 agosto 2017 Enel ha staccato la corrente alle popolazioni terremotate per “rischio elettrico“. Molti sfollati e terremotati non sapevano niente, molti non hanno mai chiesto la cessazione e la cosa più vergognosa e che oggi ad 8 mesi dal terremoto per Casamicciola a dicembre per Lacco Ameno chiede alla gente 88€ di gabella trattando la cosa come una pratica ordinaria, quando ordinaria non è ! Questa è l’Italia delle speculazioni, questa è l’Italia dei terremoti.

A Casamicciola, con la riperimetrazione della zona rossa avvenuta lo scorso febbraio con ordinanza sindacale,  sono state processate cinque richieste di riattivazione contatori per circa 10 unità abitative.  A Lacco Ameno con la riperimetrazione non c’è stata nessuna riattivazione  perché in via Crateca la linea elettrica non è mai stata distaccata.
Perché il comune con proprie disposizioni , convenzioni o impegno non han disposto ed ordinato alle società che erogano i servizi di provvedere con misure straordinarie? Perché continua a tollerare il massacro di chi è già fortemente provato? Stiamo parlando di una realtà assurda che dovrebbe richiedere l’intervento immediato delle autorità di garanzia, dell’autority per l’energia. Il distacco dei contatori per i cittadini di Casamicciola è stato imposto  di ufficio, ci sono stati addirittura poveri ed ignari utenti che hanno continuato a pagare le bollette che ENEL ha continuato ad inviare senza se e senza ma per contatori ed utenze che essa stessa aveva cessato.
Sono stati i Vigili del fuoco, di concerto con i cosi detti soccorritori con la protezione civile che,  laddove individuavano zone che in gergo vengono dette di “pericolo elettrico“  oppure  ricadenti in zona rossa,  han richiesto l’interruzione di un ufficio. Cosa c’è dunque da imputare o imporre ai clienti?
Nelle zone rosse dei comuni del cratere la corrente  e’ stata sospesa d’imperio. Perchè ora enel chiede la riattivazione ai cittadini quasi imputando loro la richiesta di cessazione. Un controsenso palese ed evidente.In molti di questi casi e per questi clienti sono state bloccate le bollette ed i pagamenti. Ad esempio in via Spezieria, Enel fu chiamata proprio a disporre il distacco dell’utente per rischio elettrico dopo un principio di incendio ad una cassetta elettrica .
Perché le amministrazioni locali, la gestione dell’emergenza stessa o il governo centrale non hanno pensato per questa gente, per i clienti vessati da Enel ad intervenire con un dispositivo speciale prettamente intesa per la zona sismica e per le aree a cui si è imposto lo stop energetico? L’amministrazione comunale con a capo il Sindaco Giovan Battista Castagna, massimo responsabile della Protezione Civile Locale, avrebbe già dovuto farlo con la restrizione ordinata della “zona rossa”. Atteso che è stato allora che il problema si è posto. Solo allora e per primo il comune unitamente alla trasmissione degli atti al commissario di governo Grimaldi, doveva chiedere all’ENEL il ripristino dello “status ante sisma” evitando alla popolazione il peso di pagare il ripristino.
Mentre le strade ritrovate di Casamicciola piangono a via Crateca in Lacco Ameno invece il problema non si è posto, le linee non erano a rischio e non sono mai state staccate. Il massacro economico degli utenti resta un fatto personale con Casamicciola.
CHIEDIAMO I DANNI

L’Enel sospende la fornitura e blocca il contatore per una cessazione imposta e non voluta. E, nonostante l’esibizione delle ordinanze di istituzione della zona rossa, nonostante le chiamate ed i fax al numero verde la società di fornitura elettrica non riallaccia il contattore. La riattivazione dell’utenza arriva solo dopo due mesi dalle richieste con il pagamento di quasi 90 euro per «oneri diversi» che devono essere i costi del riallaccio.
E’ la solita storia dei soprusi agli utenti da parte dei gestori di gas, luce, telefono, acquedotti, raccolta rifiuti, satellite tv e chi più ne ha più ne metta.E la cosa ancor più squallida è che sono soprusi da terremoto su famiglie e cittadini già piegati dal dramma dell’evento.Pagare e zitti se si vuole il servizio!  Riconosciuta ai terremotati di Casamicciola solo la Riattivazione fornitura dopo sospensione per cessazione volontaria quando volontaria non è stata.In sostanza la luce è stata tolta, con tutti i disagi immaginabili, all’indomani del terremoto dalla stessa Enel e non per volontà della gente. Le strutture alberghiere, i bar, ristoranti, aziende, le case hanno perso tutto. Celle frigrorifere, congelatori, frigo dove venivano conservate le derrate alimentari e gli alimenti spente senza preavviso. Una perdita immane della quale nessuno li risarcirà mai senza contare i rischi corsi per portare via la merce deperita dopo il distacco della corrente ed evitare risch igienico sanitari.Siete una vergogna. La Domanda dunque è:  se avete staccato voi la corrente su disposizione della Protezione civile e dei vigili del fuoco a causa del rischio elettrico, perchè chiedete i soldi della riattivazione ai cittadini?  La Risposta davanti a cotanta sfacciataggine è solo una,  dare incarico all’avvocato per chiedere i danni. In estrema ratio per ridurre l’impatto delle bollette con la riattivazione delle forniture , ed evitare che ai terremotati che aspirano a rientrare nelle case inagibili nuovi esborsi di danaro il sindaco Castagna, magari il commissario Grimaldi per porre rimedio all’inerzia locale, potrebbero interpellare  l’Authority per l’energia, e siglare un accordo con ENEL per porre rimedio a questa terribile violenza perpetrata dal gigante dell’energia elettrica e non solo.

3 COMMENTS

  1. E’ una vergogna. La colpa è dei sindaci, che nelle loro ordinanze di sgombero imponevano il distacco della corrente. Adesso le 88 euro le paghino i sindaci, di tasca loro.
    E’ bello fare gli sceriffi e disporre delle cose degli altri, quando non sei tu a pagare.

  2. Su segnalazione di numerosi cittadini, la Federconsumatori Isola d’Ischia si sta attivando per tutelare gli utenti vessati da tale ingiusta.

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