Premetto: sono molto meno dispiaciuto della sconfitta del Napoli contro l’Inter a Milano di quanto non lo sia stato soccombendo contro il Sassuolo in casa, un mese e mezzo fa. Quanto meno, l’altro ieri si è dominato, pur perdendo. Quindi, non cominciate a pensare che il tema del 4WARD di oggi derivi dai tre punti persi al “Meazza”.
Ciò detto, gli interrogativi sono due:
PRIMO: se a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, penso a rigori come quello concesso alla Juve nell’ultima gara interna contro l’Atalanta con reiterato non ricorso alla verifica del VAR; o ancora, alla mancata espulsione per somma d’ammonizioni di Brozovic e Skriniar -a differenza del rosso diretto rifilato a Insigne- per falli da giallo pieno. Tutto ciò avvalora la certezza che la malafede, in barba alla tecnologia e all’attenzione mediatica, continui indisturbata a condizionare l’esito di alcune gare. Una situazione, questa, che imporrebbe di smetterla di non disturbare il manovratore all’insegna della fede calcistica, almeno rifiutandosi una volta e per sempre di continuare a sopportare certi soprusi, trovando di meglio da fare che seguire il pallone.
SECONDO: a proposito di manovratori da non disturbare… mercoledì sera solo Ringhio Gattuso ha avuto il fegato di condannare a modo suo l’inopportunità dell’espulsione del suo capitano, quanto meno denunciando l’assenza di un criterio univoco sia nell’ambito della stessa gara sia -specialmente- in occasione di ben più gravi mancanze di rispetto ai direttori di gara, passate inosservate, ad opera di calciatori appartenenti alle solite tre squadre italiane dalle maglie a strisce verticali. Ci saremmo aspettati, finalmente (ma a onor del vero, lo stiamo aspettando da quel fatidico 28 aprile 2018), un intervento del presidente De Laurentiis o del d.s. Giuntoli a bocce ferme, pronti a denunciare con dichiarazioni puntuali ed efficaci l’ennesima ingiustizia subita. Ma ad oggi, ancora tutto tace.
E chest è!