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giovedì, Aprile 18, 2024

Il Napoli, il pontile, le coppie di fatto e D’Amore

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Pillole di 4WARD  di Davide Conte

L’ATTACCANTE MANCANTE – Lo scrissi al termine del calciomercato e, purtroppo, fui giusto profeta. Il Napoli eccelle anche numericamente in ogni reparto, tranne in attacco, dove le figure di Milik e Gabbiadini (con tutti i dubbi d’impiego di quest’ultimo come prima punta che speriamo vengano fugati quanto prima) necessitavano gioco forza di un terzo incomodo che oggi, alla luce dei noti eventi, sarebbe ritornato più comodo che mai per un corretto turn over. Insomma, sembra che ogni anno al Napoli debba mancare il centesimo per comporre la lira -come dicevano i nostri padri-, o se Vi piace di più l’accostamento gastronomico, il “punto di sale” per render perfetta la minestra. Tuttavia, io non dispero. L’organico azzurro è comunque forte e più forte dello scorso anno e di certo il mercato di gennaio ci consentirà di attendere il rientro del nostro ottimo Arek in buona compagnia, lì davanti. Magari, nell’auspicio che fino ad allora, Maurizio Sarri sia in grado di impiegare correttamente tutti i giocatori acquistati: un parco giovani invidiabile, non c’è che dire, ma che è giunto il tempo di tesaurizzare e concretizzare senza timori di sorta. Vero, Mister?

IL PORTO E IL PONTILE – Sia chiara a tutti una mia posizione che, come e più di sempre, nulla ha a che fare con l’appartenenza o la simpatia politica, men che meno con le amicizie personali: una cosa è contestare la tipologia dell’opera da realizzare, un’altra è rifiutare qualsiasi tipo di opera. Mi sto riferendo alla situazione relativa al pontile ad Ischia per l’approdo aliscafi. Non sono certo tra gli innamorati del progetto Di Fiore e questo non per una semplice presa di posizione verso la sua discutibile genesi. Si può immaginare certamente qualcosa di più “ischitano” ed ugualmente al passo coi tempi, magari fondendo l’esperienza di un guru dell’architettura mediterranea e gran conoscitore di Ischia come Sandro Petti a quella di un pool di tecnici aggiornatissimo in fatto di materiali, tecniche costruttive e normative vigenti. Nel frattempo, una stazione marittima che si rispetti, nel nostro porto, s’ha da fare e anche in fretta, e va fatta alla Riva Sinistra. Punto! Ideale sarebbe rispolverare il progetto dell’Amministrazione Brandi, finanziato a suo tempo dall’Assessore Cascetta e snaturato/abbandonato da Giosi Ferrandino e compagni, con tutti i servizi e i sottoservizi che esso comprendeva. Ma se proprio non fosse possibile, messo un punto fermo alla realizzazione in quel luogo e dando per scontato che non vengano persi i finanziamenti già stanziati per il progetto Di Fiore, bisogna fare in modo di non perdere l’occasione di concretizzare finalmente la giusta accoglienza riservata a chi arriva ad Ischia, un biglietto da visita essenziale per una località come la nostra. Il resto rischia di scadere nella più spicciola demagogia!

UNIONE GAY AD ISCHIA – C’è poco da scandalizzarsi: prima o poi doveva toccare anche a noi l’inaugurazione del registro delle unioni civili. E’ accaduto circa una settimana fa al Comune di Ischia, con tanto di sindaco in pompa magna e, a giudicare dal video diffuso in rete, tutt’altro che “sciolto” come nelle tradizionali, analoghe celebrazioni. C’è chi, pur di intervenire pubblicamente a tutti i costi per assumersene la paternità, ha parlato di “grande emozione”. Come dargli torto… In effetti è questione di punti di vista: c’è chi si emoziona dinanzi ad un tramonto mozzafiato, chi ad un concerto, chi ad un matrimonio o a un funerale, chi a una partita di calcio e chi… alla prima unione civile tra due persone di sesso maschile nel proprio Comune: c’est la vie! Io non intendo soffermarmi ancora una volta su questo argomento, avendolo già trattato alla fine di ottobre scorso dalle nostre colonne e chi mi legge sa bene come la penso (e se non lo ricorda, Google o il finder de ildispari.it potranno aiutarlo senz’altro). Tuttavia, su una cosa intendo ripetermi: per un Amministratore pubblico che si rispetti, in un Comune come il nostro, le priorità e gli argomenti su cui spendersi incondizionatamente dovrebbero essere ben altri. La giusta presa di coscienza rispetto alle attuali esigenze del Paese -non mi stancherò mai di dirlo- chiede grande impopolarità, più che cercare a tutti i costi di essere à la page, politicamente parlando. E devo dirVi che ricevo finalmente dalla gente i primi segnali di intolleranza verso questo modo inaccettabile di avere a che fare con la cosa pubblica; una reazione che se all’epoca delle ultime elezioni europee fu manifestata solo in cabina, dissentendo dall’apparente “pensare comune”, oggi è palpabile nelle discussioni d’ogni giorno, laddove sono in tanti ad aver perso la paura di manifestare in pubblico il proprio disaccordo verso chi è al potere. E come disse il grande Nino Manfredi, “fusse che fosse la vorta bona?

IO E D’AMORE – Ha suscitato non poco clamore il mio scambio di e-mail con il Direttore Generale della ASL Napoli Nord, Antonio D’Amore, partito dopo l’invito pubblico di quest’ultimo a “comunicare dubbi, pormi quesiti o rappresentarmi criticità”. Addirittura, con mia somma sorpresa, l’altro quotidiano isolano ha titolato ieri “La lezione di Davide Conte”, ritenendo che abbia ottenuto più risposte io da D’Amore con una semplice e-mail che tutti i Sindaci isolani finora (bontà loro). Beh, la cosa non mi appassiona granché, ma devo dirVi che io della risposta di D’Amore sono prudentemente soddisfatto; credo che questo modo innovativo, tempestivo e alquanto costruttivo di comunicare con la gente comune sia semplicemente da apprezzare. Se a tutto ciò, poi, facessero seguito anche i risultati, saremmo ancora più felici. E dalla risposta di D’Amore sono emersi a mio giudizio due elementi importantissimi: il primo, che l’UTIC del Rizzoli, anche a giudizio del D.G. di Monteruscello, non va toccata e proprio oggi (ieri -ndr) il nostro Direttore, grazie al Sindaco di Barano d’Ischia, ha pubblicato la lettera rivolta da D’Amore al Commissario ad acta Polimeni e già preannunciatami via e-mail. Il secondo, che il reparto oncologico all’ex Clinica San Giovan Giuseppe resterà lì dov’è. Certamente tutte le decisioni che ci sono state calate dall’alto sinora impongono di mantenere altissima la soglia d’attenzione e, specialmente, continuare a pretendere a gran voce un asset definitivo della sanità sull’isola d’Ischia che non tema ulteriori contraccolpi per il futuro. Per questo domani (oggi -ndr) saremo in piazza a manifestare, nella speranza che quanto prima anche i più pessimisti e diffidenti possano ammettere di non “vederla nera” come fino ad oggi.

2 COMMENTS

  1. Hai ricevuto riscontro alla mail perchè, finalmente, alla Direzione della ASL hanno dato incarico di “addetto alla comunicazione” ad un funzionario competente e professionale. Ecco spiegato il perchè il dott. D’Amore ha messo in rete la propria mail aziendale. Una furbata che gli procurerà tante simpatie.

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