Ugo De Rosa | Due signori, che su Tinder andrebbero alla grande, non sono passati inosservati seduti tra i tavolini del Bar Ponte. Due signori di bell’aspetto: uno avvocato, l’altro segretario comunale. Entrambi con i capelli brizzolati, entrambi potenzialmente ricchi. Entrambi protagonisti di una pagina importante della politica locale: Luigi Iacono e Vincenzo Acunto hanno raggiunto l’accordo per la terza lista.
Ci siamo tolti il primo pensiero. Una lista che tenderà a rompere la battaglia tra il gruppo di Cesare Mattera, un gruppo di scappati di casa senza ratio che si arrampica per provare a dire “esistiamo” il gruppo di amministratori uscenti, con il buon passato da rivendicare di Irene Iacono e Rosario Caruso.
Un terzo polo tra quelli di Cesare che cercano solo cose personali (come il condono per se stessi o il posto di lavoro per l’amico del cuore) e quelli che, invece, hanno cinque anni di successi da rivendicare. Lavori pubblici in lungo e largo, bilanci in ordine, attenzione ai bisognosi e unica amministrazione sull’isola capace di tenere le scuole aperte e portare avanti una campagna di screening anti covid a tutti gli studenti.
Ma veniamo a noi. Luigione e Acunto sono pronti ad attaccare senza più rispetto. Conoscono le mosse di un gruppo e dell’altro, ma sono anche certi che hanno le carte in regola per poter scardinare le altre squadre.
Una lenta azione che parte da Sant’Angelo ma fa tappa a Succhivo che, per l’occasione, diventa capitale del comune.
Dal Bar Ponte al terrazzo di Mustaki il passaggio è semplice e diretto. La motivazione? Sia Luigione, sia Acunto sono convinti (ed in parte hanno davvero ragione) che Cesare Mattera sia superato dalla storia e dalla cronaca e che Irene Iacono sia ancora troppo acerba per il ruolo da sindaco. Una convinzione che spinge i due a trovare una terza via. Una via che, volendo, riesca a portare a casa almeno un paio di consiglieri. Un numero congruo per decretare, quanto prima, una nuova amministrazione. Intelligenti pauca.
Nel frattempo, però, per distrarre gli altri, Luigione continua con il gioco dei testi incomprensibili e pieni di fuffa.
Eccone due.
«Si terranno tra il 15 settembre e il 15 ottobre 2021. La data più probabile è quella del 10 e 11 ottobre. Si voterà la domenica dalle ore 07:00 alle ore 23:00 e il lunedì dalle ore 07:00 alle ore 15:00, per evitare code e assembramenti ai seggi. La legge elettorale in vigore prevede, nei comuni sotto i 15.000 abitanti, e quindi anche per Serrara Fontana, che le elezioni si svolgano in un unico turno nel quale ad essere eletto sarà il candidato in grado di ottenere anche un solo voto in più rispetto agli avversari. Intanto noi continuiamo a lavorare ad un programma di cambiamento ascoltando le cittadinanze attive del territorio. Siamo interessati ad incontrare chiunque lo vorrà ed in particolare le associazioni del territorio e di categoria, i rappresentanti di imprese, famiglie e giovani per raccogliere idee, proposte e critiche utili a chi vive, lavora e trascorre le vacanze nel Comune di Serrara Fontana.»
L’esposizione di belle parole in lista, la fuffa per intederci, serve a nascondere le manovre elettorali vere e proprio.
«Tutti noi – scrive Iacono – amiamo il nostro Comune: Serrara Fontana! Amiamo l’Isola d’Ischia! Non sono due amori, ma un’unico amore. Amiamo sognare un futuro migliore per tutti e tutta l’isola, anche per chi è costretto ad allontanarsene per realizzare il suo futuro.
Se è così, e siamo convinti che è così, allora dobbiamo mettere da parte rancori, divisioni e incomprensioni passate e impegnarci per un futuro migliore possibile per tutti.
Non viviamo tempi facili, semmai li avessimo vissuti negli ultimi anni. E’ da tempo che si intrecciano crisi di diversa natura. L’ultima in ordine di tempo, la pandemia globale, ha prodotto effetti sulla nostra vita personale, sociale ed economica e altri ne avrà ancora sull’occupazione, sulle modalità del lavoro, sui redditi delle persone e delle famiglie. In ogni caso questa crisi deve essere affrontata con spirito di unità e solidarietà ma anche con la necessaria consapevolezza delle sfide e dei cambiamenti che abbiamo di fronte
Il nostro è quindi un progetto politico locale, educativo e di buon governo che punta a promuovere un modello di sviluppo comunale – isolano ecosostenibile che generi benessere per le persone, coesione sociale, ma anche importanti ritorni economici. Pensiamo non solo all’approvvigionamento di energia pulita, alla tutela della risorsa idrica, alla gestione efficiente dei rifiuti, alla mobilità a emissioni zero, al recupero del patrimonio edilizio, ma soprattutto alla qualità del lavoro e della formazione per i nativi e per i giovani, a servizi sociali e sanitari adeguati ai bisogni delle famiglie, ad una cultura per l’integrazione e la crescita delle persone. Tutti temi che andremo a declinare sul territorio.
Il Maestrale è un progetto da declinare in termini di futuro, modernità e innovazione.
Gli eventi ci impongono di agire tempestivamente perché la società in cui viviamo presto si muoverà in modo diverso, consumerà in modo diverso e si divertirà in modo diverso, tutte cose di cui dobbiamo tener conto per la sopravvivenza dell’economia della nostra Isola. Grazie anche allo scudo dell’Unione europea ci saranno risorse a sostegno dell’emergenza in corso e da investire nelle infrastrutture pubbliche, ma anche a beneficio di quelle private, tra le quali le strutture delle attività produttive che costituiscono una fonte di reddito essenziale per gli isolani, ma che da troppo tempo sono ostaggio di regole inadeguate e abusi edilizi.
I condoni sono infatti un retaggio del passato da considerare tra le principali criticità e debolezze che imprese e famiglie si trascinano dietro da decenni, un problema che non possiamo non affrontare con l’obiettivo di un corretto impiego delle risorse ed il rilancio economico e sociale di tutta l’Isola d’Ischia, oggi più che mai indifferibile se vogliamo dare una speranza alla popolazione e soprattutto alle future generazioni.
Il futuro non si aspetta ma si conquista, insieme».
Azz, “2 continua”, la fuffa non è finita qua.