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sabato, Aprile 20, 2024

Il calvario dei sampietrini di Casamicciola

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Si è riunità l’otto marzo in occasione della festa della donna la commisisone edilizia integrata del comune di Casamicciola Terme. Tra gli argomenti trattati non v’era quella dei Sampietrini di Via Sassolo e zone limitrofe. Solo questioni di edilizia privata. Non si è discussa alcun argomento trattante la presunta variante necessaria per la distruzione dell’antico selciato di via Sassolo e del Calvario.
Un passaggio prodromico ad ottenere la variazione del vincolo imposto dalla soprintendenza di Napoli sulla storica via. Su per quei vialoni, il grande Ciccillo, storico chauffeur , condusse il Re Vittorio Emanuele in tour per il paese in occasione della visita reale a Casamicciola. Il sovrano fu accompagnato al Bar Savoia in piazza Marina e poi, proprio, nella zona al Caffè centrale su quelle strade e quei cubetto oggi tanto bistratti ed oggetto di querelle.
Il sindaco Giovan Battista Castagna giusto ieri ha assicurato che: “La questione è al vaglio per far si che nessuna possibilità venga esclusa al fine di attuare l’opzione migliore in relazione alla questione. Ne stiamo discutendo per trovare una soluzione”
Al netto di considerazioni tra l’ovvio e lo scontato tipo.
Se le cose e le situazioni si leggono in maniera statica,e diremmo strettamente materialista, intendendo per esso la unica dimensione di “causa-effetto”, non si va molto lontano. Per meglio dire, se la copertura del manto stradale, delle vie , comprese quelle di un luogo storico come il Calvario , vengono considerate “solo” delle pietre in selce, ritagliate in un modo particolare, allora, si può concretamente prendere in considerazione di buttare tutto nella discarica più vicina. Si ha però l’impressione che le considerazioni da fare su un argomento del genere, debbano essere condotte in maniera più articolata e approfondita. Che non si possa pensare in questo caso, di trovarsi di fronte ad una “sola” modifica della pavimentazione delle strade pubbliche, è testimoniato dal diffuso senso di quanto meno fastidio manifestato dai cittadini.
Parlare di “sampietrini”, non vuole dire solamente fare riferimento ad un assetto estetico. Percorrere il manto stradale, concepito e lavorato in tale maniera è innanzitutto un percorso storico, territoriale, testimonianza di un artigianato che ha fatto la fortuna e l’immagine della nostra terra.
Certo, con l’evoluzione dei mezzi di trasporto, soprattutto rispetto al loro peso, che transitano su strade in sampietrini qualche problema viene a determinarsi. Tipo la conseguente sconnessione in tempi non particolarmente lunghi di porzioni di manto stradale così ricoperto. Ma si è certi che siano in questione, in un caso come questo, solamente valutazioni di tal genere. I “sampietrini”, sono prima di tutto per un “dato culturale” e identificativo del luogo di riferimento. Toglierli equivarrebe a spellare quella zona.
L’auspicio è che non si assista a Casamicciola al solito colpo di mano per soddisfare i capriccio ora dell’uno ora dell’altro assessore che ha dato seguito alle solite promesse elettorali, ma che si preservi in ogni modo possibile
un patrimonio storico ovviamente tenendo bene a mente la questione sicurezza che non vuol dire necessariamente asfalto, ma manutenzione costante, attenzione e risistemazione periodica delle strade cittadine. Questa, forse la vera piaga, ovvero l’assenza di manutenzione costante ed opportuna.

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