SPORT

Iervolino: «Occhio al presente e al futuro»

By Redazione Extra

March 05, 2021

Riaprono i battenti del “Patalano” e così prima squadra e settore giovanile del Lacco Ameno possono riprendere a correre.

Ma senza partitelle, su precisa indicazione del presidente Castagna che ci tiene molto al rispetto delle norme e delle regole. «Finalmente dopo circa sette mesi siamo ritornati al “Patalano” – dice mister Angelo Iervolino –. I ragazzi erano felici, bramosi di poter calcare di nuovo il terreno di gioco. Purtroppo per il DPCM non è possibile allenarci come vorremmo, si può fare solo in forma individuale. Ne approfitteremo per sviscerare alcuni aspetti individuali, a differenza del passato quando non c’era tempo. Un’occasione per migliorare, per il futuro calcistico dei ragazzi, per gli over ma soprattutto gli “under” e quelli in prestito, dando una valenza a questo lavoro che in questo lungo periodo di stop è proseguito per strada grazie alla buona volontà degli stessi. Così come ho detto ai ragazzi, devono considerare questi allenamenti come se fossimo in campionato, propedeutici ad un microciclo. E’ importante sfruttare questo tempo al massimo per apprendere il più possibile».

Sia in società che in squadra si è consapevoli che le possibilità che la Promozione riparta sono molto basse ma comunque l’entusiasmo non manca. «Dopo tanti mesi di inattività, alcuni i ragazzi nel primo allenamento hanno avvertito la mancanza di sensibilità col pallone. Quando vengono al campo, si nota in loro che c’è tanta voglia di stare insieme. E’ importante poterli ritrovare, anche se svolgiamo un lavoro diverso dalla partitina. I ragazzi sanno già da mesi che devono dare al massimo, anche negli allenamenti svolti in questa forma. Finché non ci sarà un comunicato ufficiale che dica che il campionato non riparte, devono cercare di mantenere la migliore forma possibile. Quando ci saranno notizie certe – continua il tecnico rossonero – riprogrammeremo il lavoro in funzione alle decisioni prese dall’alto. Ma adesso è necessario mantenere alta la guardia, cercando di recuperare la migliore forma fisica. Mi rendo conto che per loro non è facile venire al campo dopo tanti mesi e non poter fare la partita, ma le regole sono queste e vanno rispettate».

Sulla ripresa, assai improbabile, e sulla situazione sanitaria, Iervolino dice: «Non dobbiamo dimenticarci che anche in Serie D, che hanno un protocollo ben definito da settembre, ci sono oltre cento partite da recuperare. Ogni domenica se ne sommano altre, ogni settimana ci sono squadre che posizionano calciatori e tesserati in quarantena. Non è facile gestire queste situazioni, soprattutto in campionati come Eccellenza e Promozione e quelli inferiori. A prescindere dai valori economici che possono scaturire dalla situazione tamponi, non sono tantissime le squadre che possono sopperire ad eventuali noie seguenti a positività. Tanti calciatori lavorano, svolgono altre attività, come nel nostro caso giocano gratis, e corrono il rischio di contrarre il virus e trasmetterlo a parenti. Una volta in quarantena, non possono lavorare col rischio di perdere il posto di lavoro. Un’eventuale ripresa va studiata nei minimi dettagli affinché nessuno abbia dei grattacapi».

In questi giorni si parla del come riprendere, del format ideale per non scontentare nessuno. «Ormai di notizie ne girano tante, di attendibili o meno. Non bisogna dimenticare che qualsiasi format sarà scelto, sarà a “scatola chiusa” per tutte le squadre. Quelle di medio-bassa classifica, sulla carta sono le più penalizzate – osserva Iervolino –. Tuttavia anche quelle di alta classifica, in un format sconosciuto, basta una giornata storta, un errore dell’arbitro ecc., per avere dei ritardi che poi difficilmente si potranno recuperare visto che il tempo a disposizione è limitato. Un nuovo format rappresenta un rischio per tutte le squadre».

Iervolino conclude la chiacchierata con una osservazione riguardando la ripresa o meno dei campionati. «A prescindere dalla ripartenza, le società debbano dare un occhio al presente e uno al futuro. Dividere la mente, dando attenzione al presente ma contemporaneamente anche pensare a programmare la prossima stagione. Tutte le società devono fare così. Stare sul pezzo se si giocherà oppure ragionare in chiave futura, programmare senza arrivare in ritardo a quella che sarà la stagione successiva».

G.S.