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martedì, Aprile 23, 2024

I primi 100anni di Mario Buono

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Ischia dove la longevità è di casa.
Soldato, imprenditore, marito , padre, nonno, il segreto di una vita lunga un secolo racchiuso nella famiglia nel lavoro e nella dedizione
Si festeggia così ad Ischia Ponte un membro eccellente della comunità classe di ferro 1916: Mario e Lillone, Mario d’Ischia

Non chiamatelo nonno! Potrebbe essere pericoloso.
Mario Buono per tutti “Mario e Lillone ” è un tipino niente male e di certo non c’è da scherzare con gli appellativi.
Un carattere e uno spirito che non di rado capita di riscontrare in questi uomini d’acciaio, tempre inossidabili capaci di raggiungere, nonostante tutto e tutti, l’ambito traguardo dei 100anni.

Nato nel più rinomato centro di pescatori isolano è venuto alla luce in un ridente martedi del marzo 1916, il 28 marzo, nel pieno della Prima Guerra Mondiale. Mario con i suoi lustri è tra i cittadini più longevi della comunità anche se deve contendersi lo scettro con molte altre coetanee che ancora popolano l’isola Verde. Un paese dove, a bene vedere, l’eterna giovinezza è di casa.

Mario, che nel continente è noto come Mario d’Ischia, svela nei gesti e nella voglia di parlare e raccontarsi ancora, il segreto, l’elisir della sua lunga vita.

Festeggia cosi i suoi primi 100anni e festeggia ancora nella sua amata Ischia Ponte , nel cuore del Borgo, li dov’è nato, a patito la fame,sofferto e lavorato dopo aver attraversato ben due conflitti bellici mondiali e riuscendo a costruire, con dolore, ma anche con immense soddisfazioni, la sua grande famiglia ed il suo piccolo impero di pescatore e commerciante ittico.

I primi 100 anni di un uomo cresciuto in fretta, un lavoratore instancabile che sin da bambino ha dovuto tirare la carretta, sostenere il peso di una famiglia abbandonata al suo destino da un padre andato via lontano, in America per non far più ritorno.

Mario e Lillone, venuto alla luce nel pieno della guerra, è cresciuto nelle ristrettezze di una famiglia gestita con sacrifico dalla sola mamma Mariuccia.Una madre per la quale ha fatto di tutto. Tutto per riempire il vuoto incolmabile lasciato da un padre partito per far fortuna in America e che alla fine non si è più voltato indietro. Quinto di sei figli, quattro maschi e due femmine,è stato combattente nella seconda guerra mondiale, ambulante e venditore di angurie, infine affermato pescatore e pescivendolo. 20 anni al carretto da venditore itinerante per creare infine il primo esercizio commerciale, la Pescheria Aragonese, giunta ormai ai 40 anni di attività.
Mario è anche noto per essere il fratello acquisito di Adolfo Crispino, Crispi, famoso negli ambienti sportivi.
Una vita vissuta intensamente per la quale ci sarebbe tanto da dire.

Conobbe moglie circa 70 anni fa. Per lunghi anni ha condiviso la sua esistenza e l’amore con la donna dei suoi sogni, Anna Scotti, ischitana come lui, con la quale ha condiviso gioie e dolori. Anna, vedova di guerra con una figlia, ha ricostruito pezzo dopo pezzo, mattone su mattone la sua esistenza dando a Mario ben quattro figli, tutti maschi e tutti pescatori come il papa’. Fieri di percorrere le sue orme, le orme di un grande uomo.

Con quel carattere di ferro, la severità e la tenacia, soprattutto con l’amore e la cura ricevuti della sua famiglia, 5 figli, 13 nipoti e 14 pronipoti , questo incredibile centenario può contare, ora, sulla dedizione incondizionata dei suo figli raccogliendo i frutti della sua lunga semina.

Allora auguri Mario ancora 100 di questi anni!

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