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martedì, Marzo 19, 2024

I pochi del Soccorso. Vaccini & Sostegno. Protestano le quattro “perle” campane

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Ida Trofa | Non si placa l’ondata di protesta nel paese. Una protesta legata alla crisi economica connessa alla pandemia da Coronavirus, ma anche ad una scarsa, per non dire vergognosa, programmazione economica e politica. I lavoratori della filiera dell’ospitalità hanno manifestato ieri, sabato 10 aprile a partire dalle ore 10 a Sorrento, Capri, Amalfi e Ischia. Le perle campane sono scese in campo per lanciare, all’unisono, un grido di aiuto e di sdegno, di sincera preoccupazione per il futuro. Un futuro che, al momento, non c’è.

E’ la monumentale Chiesa del Soccorso a fare da sfondo alla protesta dei lavoratori del turismo territoriali. Sulla scalinata del sacro luogo, il pulpito naturale per chiedere lavoro e dignità per tutti.
Il voce di protesta si è alzata per l’isola d’Ischia dal piazzale di Forio nel corso della manifestazione “Nessuno Resti Indietro” voluta per far sentire la voce e purtroppo l’agonia dei lavoratori stagionali del turismo che da un anno subiscono i colpi negativi della pandemia e che chiedono di tornare presto alle proprie occupazioni interrotte dal covid.

Chiarezza sulla reale riapertura e sul passaporto sanitario, la vaccinazione per i lavoratori del comparto e per tutti i cittadini ritenuta fondamentale poiché costituisce il punto di equilibrio tra esigenze sanitarie e rilancio dell’economia, soprattutto nelle aree più interessate ai flussi turistici. Sono questi i richiami costanti di un evento archiviato in poche ore con la promessa, però, che giovedì prossimo ci sarà un nuovo summit per mettere nero su bianco ogni richiesta da rimpallare al governo oltre che prevedere manifestazioni ad oltranza. Una dichiarazione di intenti a cui, ovviamente si dovrà dar seguito per poter sperare di essere quella noce nel sacco che riesca a far rumore. Presenti a mostrare vicinanza e comprensione il sindaco di Forio Francesco Del Deo e il collega di Lacco Ameno Giacomo Pascale con il responsabile della Pastorale Sociale della Diocesi di Ischia Marianna Sasso. Dalle loro voci istituzionali è giunto l’annuncio di misure ed impegno costante. Alla platea poi il giudizio: “A breve giungeranno i vaccini. Attendiamo 20mila dosi cosi che in tempo per la prossima estate si completerà il ciclo di vaccinazioni per tutti gli abitanti dell’isola in modo da consentire la partenza in sicurezza della stagione turistica così come sta avvenendo altrove. Basta alle polemiche. Abbiamo bisogno di vicinanza e sostegno”.

Lo scatto del Drone Pilot Maurizio Bernocchi Hawk Drone 05 dall’alto


Nel corso della manifestazione pacifica e svolta rispettando le regole del distanziamento imposte dal covid, sono interventi i vari rappresentanti delle categorie imprenditoriali. Tutti a rivendicare la necessità di una tutela e di un sostegno certo alla categoria che vada di pari passo con la sicurezza sanitaria per i turisti che arriveranno sull’isola e di sicurezza sanitaria ed economica per i lavoratori di Ischia.

Una piazza vuota eppure impegnata e decisa

Circa duecento le persone scese in piazza. In realtà paragonato alla vastità del Soccorso, sono apparsi ben poca cosa rispetto alla gravità della situazione e agli interessi in ballo. Pochi, ma agguerriti hanno mostrato la voglia di gridare la voglia di tornare a lavorare.
Un coro unanime della filiera dell’ospitalità che si aggiunge a quelli di Sorrento, ma anche di Capri, Amalfi per denunciare lo stato di sofferenza del settore e sollecitare interventi nell’immediato. L’iniziativa promossa da Abbac-Campania, Anls Campania, Comitato Dipendenti Ncc Campania, Comitato Air-Aziende Ncc, Fia Confindustria, Flaica Cub-Regione Campania, provincia di Napoli, provincia di Salerno, Guide ed Accompagnatori turistici, Mcl Capri. Grave la crisi in Costiera sorrentina, dove il turismo fornisce l’80 per cento dell’occupazione. In piazza ci saranno tutti: lavoratori alberghieri, tassisti, ncc, addetti di bar e ristoranti, ma anche dello spettacolo e di tutte le categorie che ruotano intorno all’indotto.
Non si può non sostenere la protesta dei lavoratori del comparto turistico del nostro territorio. Il motore del nostro vivere e non solo della nostra economia. Lo stato di sofferenza, la richiesta di attenzione e sensibilità testimonia ancora, ove mai ve ne fosse bisogno la gravità del dramma economico e sociale che si sta vivendo.

Protesta sacrosanta

“Siamo stanchi di essere invisibili ed ignorati. Vogliamo lavorare con dignità, diritti e in sicurezza“, hanno ribadito i portavoce delle associazioni coinvolte nella protesta e che di volta in volta si sono alternati dal palco ai piedi della Chiesa del Soccorso. Le richieste all’esecutivo sono molteplici. Decontribuzione senza limite di età alle aziende dell’indotto turistico per incentivare nuove assunzioni, sostegno a coloro che hanno perso il lavoro, sostegno al comparto extralberghiero, ai gestori di attività extralberghiere (esclusi da ristori), contributi agli integrativi del reddito.
Al piazzale del Soccorso numerosi gli interventi che hanno sottolineato lo stato di profonda crisi del settore turistico indotta dalla pandemia e che ha colpito soprattutto i tantissimi lavoratori – sopratutto stagionali del comparto che nel 2020 hanno lavorato quasi tutti per non più di 90/100 giorni e non hanno potuto godere della Naspi o dei sussidi, facendo arrivare a 2.500 le famiglie bisognose dell’aiuto della Caritas isolana. Le aziende hanno lavorato per soli 4 mesi tra continui cambi di colore nelal gestione del territorio e delle misure anticontagio. Tutto senza nessuna evidenza scientifica, dicono, del nesso di casualità tra apertura delle attività e diffusine del virus.
Tante le testimonianze delle difficoltà delle molte categorie imprenditoriali del cluster turistico: degli albergatori, dei ristoratori, dei tour operator, dei commercianti tutti messi alle strette dal crollo degli arrivi degli ospiti, italiani e stranieri e per le quali mancano le certezze per la ripartenza: tutti concordano sulla necessità di rendere Ischia covid free come requisito fondamentale per far ripartire il turismo, unica attività produttiva isolana.
I manifestanti, premettendo che il comparto è “costituito principalmente da imprese e famiglie che gestiscono grazie a regolari licenze amministrative e sanitarie le proprie strutture ricettive”, evidenziano che il settore “è dimenticato e abbandonato a se stesso”. Non c’è più tempo, basta parole.
I temi caldi trattati sono stati tanti: farsi carico dei più fragili, far partire la decontribuzione, tutelarci dall’usura e dalla camorra che sta bussando alle porte delle aziende. Rilanciare il turismo. Il motto di muoversi subito per non perdere le prenotazioni oggi è andato in simultanea oltre a Sorrento anche dalle piazze di Capri, Amalfi e Ischia.
Una manifestazione – in contemporanea – volta a denunciare lo stato di sofferenza del settore e sollecitare interventi nell’immediato, voluta da Abbac-Campania, Anls Campania, Comitato Dipendenti Ncc Campania, Comitato Air-Aziende Ncc, Fia Confindustria, Flaica Cub-Regione Campania, provincia di Napoli, provincia di Salerno, Guide ed Accompagnatori turistici, Mcl Capri.

Le parole dei sindaci

Il sindaco di Forio e presidente Ancim Del Deo ha annunciato: “Come associazione delle isole minori al governo una decontribuzione senza limiti di età per l’assunzione dei lavoratori del turismo, agevolazioni ai cittadini per la TARI, per l’IMU per le seconde case, che i canoni delle concessioni demaniali restino ai comuni: è inutile elargire sostegni a pioggia trascurando i settori veramente in difficoltà. Chiediamo assistenza alle famiglie ed alle aziende per ripartire,non assistenzialismo”.
Per Giacomo Pascale, sindaco di Lacco Ameno “I sussidi non danno dignità, dobbiamo pensare a ripartire uniti facendo sentire la nostra voce fino a Roma. Partiamo con le vaccinazioni ai lavoratori del turismo per cui attrezzeremo il terzo hub ad Ischia nell’area della baia di San Montano”.

Gli interventi richiesti al Governo

Le richieste all’esecutivo sono molteplici. Decontribuzione senza limite di età alle aziende dell’indotto turistico per incentivare nuove assunzioni, sostegno a coloro che hanno perso il lavoro, sostegno al comparto extralberghiero, ai gestori di attività extralberghiere (esclusi da ristori), contributi agli integrativi del reddito. Ma anche aiuti in fatto di sicurezza sanitaria, con chiari e severi protocolli, assistenza medica all’arrivo e alla partenza presso porti, aeroporti e stazioni. Per garantire la ripartenza della stagione turistica si richiedono anche vaccini appena disponibili con corsia parallela e dedicata ai lavoratori del comparto, incluso il trasporto turistico.

Luciana Cervera per i ristoratori della Riva Destra
Accordato e sentito il contributo di Luciana Cervera per i ristoratori della Riva Destra. Una esortazione a saper sfruttare il vento buono per “viaggiare”. “Le aziende hanno lavorato a pieno regime solo 4 mesi. Nessun nesso di causalità tra contagio e apertura è stato mai portato come riprova delel scelte assunte dal governo. La scuola è chiusa da un anno. E da un anno aspettiamo la svolta che non c’è mai stata. Abbiamo bisogno di lavorare e ripartire tutte le promesse tassazione sussidi ed aiuti tutti disattesi . Sentirsi parte de progetto Ischia 2030 tutti uniti: ceto imprenditoriale politica e società“.

Marco La Raspata, AICOM
Intenso e provato l’intervento di Marco la Raspata per AICOM a fronte di una situazione imprenditorie che pone davanti alla impossibilità di pagare fitti e le forniture a causa delle chiusure e con sussidi governativi assurdi, a volte inesistenti che mortificano le aziende: “Situazione di vita lavorativa e sociale e inaccettabile. Ischia ha una dignità. E’una realtà nazionale ed internazionale e dobbiamo sostenerla! Battiamoci pet l’allungamento della stagione turistica. Basta la rincorsa alle chiusure. Vacciniamoci per ischia covid free e per allungare la stagione ed accogliere in sicurezza. Abbiamo bisogno di Ischia tutto l’anno ed abbiamo le professionalità per raggiungere questo obbiettivo.

Francesco Pezzullo, Confesercenti Ischia
Vibrante l’intervento di Francesco Pezzullo di Confesercenti Ischia davanti ad una piazza vuota: “il settore è stato dimenticato e abbandonato a se stesso. Non ci rimane nulla. Non c’è più tempo, basta parole, chiediamo certezze nei vaccini, programmazione per la ripartenza, per poter lavorare con dignità e sicurezza. Ora come ora abbiamo una prospettiva di lavoro di soli 60/70 giorni, se tutto va bene.
Tra qualche giorno sarà il deserto delle aziende. Saranno tutte chiuse o dichiarate fallite. Questo se il governo non interviene adesso. Nonostante ciò purtroppo vedo che siamo sempre pochi in piazza a protestare”.

La voce del popolo studentesco
Parlano di futuro, di futuro negato e voci inascoltate Marco Trofa, Valerio D’Ambra, Ivan Zavota della rappresentanza studentesca isolana capitanata dal Liceo di Ischia, dal Mattei di Casamicciola e dal Telese di Ischia: Noi siamo il futuro è siamo rimasti inascoltati. Siamo parte del progetto “e poi ritorniamo“ una unione di giovani che battono i pugni sul tavolo delle istituzioni per vedere finalmente una comunità più unita e coesa. Siamo pronti a manifestare ad oltranza e vogliano farlo insieme a voi“.

Tutti insieme per Ischia
Il neonato comitato “Tutti insieme per Ischia” guidato da Salvino Napoleone ha rivolto un duro j’accuse nei confronti degli organismi di governo e della mancata programmazione: “Confortati dalla notizia dell’inizio della Campagna di vaccinazione per le isole del Golfo di Napoli, preoccupati però che questo sforzo sia vanificato dalla mancata programmazione della riapertura a breve di tutte le attività.

La stagione turistica è già iniziata! Le attività hanno bisogno di certezze, l’apertura non avviene cliccando sull’interruttore, ma c’è bisogno di programmazione, abbiamo bisogno adesso di una data certa per programmare l’apertura. Sia i bassissimi dati di contagio isolani che l’imminente vaccinazione di massa, consente sicuramente di stabilire una data di apertura a breve. Abbiamo bisogno di Amministrazioni che siano parte attiva e si battano con noi al nostro fianco nella richiesta di apertura a breve delle nostre attività. E’ per noi molto importante l’attenzione che va rivolta ai Tributi locali. E’ impensabile che da una parte lo Stato ci impone la chiusura delle attività e dall’altra il Comune non rimoduli i tributi locali in base al periodo reale di apertura. I suddetti tributi non possono gravare sulle attività che in periodi di chiusura non hanno fruito dei servizi chiamati a pagare, quali Suolo pubblico, Tassa sui rifiuti, IMU”.

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