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giovedì, Marzo 28, 2024

I numeri 2015 del turismo globale che ci riguarda

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Davide Conte | Il rapporto sul turismo 2016, redatto da UniCredit in collaborazione con il Touring Club Italiano, fotografa più o meno alla perfezione l’andamento dei flussi turistici di casa nostra rispetto al mondo intero. Dico “più o meno” in quanto la classificazione ISTAT delle località turistiche da cui il rapporto trae origine non considera la natura plurima di un singolo Comune. Ad esempio, né Ischia come isola, né i suoi Comuni presi singolarmente, risultano tra le prime dieci località turistiche termali o balneari italiane per numero di posti letto, in quanto alcuni di essi (Ischia, Forio, Barano d’Ischia e Serrara Fontana) sono considerate località marine, mentre Casamicciola Terme e Lacco Ameno, località termali, non raggiungono singolarmente neppure i posti letto della decima classificata (Manciano – Saturnia, 3151).

davide-188x80davComunque sia, sono tanti gli spunti interessanti che emergono da tale rapporto e di cui ogni operatore “di buona volontà”, al pari di tanti amministratori pubblici che parlano di turismo solo quando si tratta di scroccare ospitalità alle fiere in giro per l’Europa, potrebbe prendere spunto. Ad esempio, che il trend turistico mondiale nel 2015 ha chiuso con un +4,4% rispetto all’anno precedente, con oltre 1,2 miliardi di arrivi internazionali; un trend, questo, che sembrerà ripetersi anche per l’anno corrente. L’Europa resta il continente più visitato, con il 51% dei flussi globali. Francia (83,8 milioni), USA (74,8), Spagna (65), Cina (55,6) e Italia (48,6) occupano di diritto le cinque piazze d’onore della classifica. Quanto a ricavi, invece, gli USA risultano i primi della classe, seguiti da Francia, Spagna, Italia e Regno Unito, mentre per la spesa turistica la Cina detiene la leadership, seguita da USA, Germania, Regno Unito, Russia e Francia, con l’Italia solo ottava.

Il dato globale più evidente, per quanto ci riguarda, è quello che pone il turismo in relazione al PIL nazionale: ben il 4,2%, che sale al 10,2% se si considera l’indotto derivante dalla grande trasversalità di questo settore. I dati dell’offerta turistica italiana vedono 158.412 esercizi (di cui il 21% alberghieri), per un totale di 4.849.432 posti letto (di cui il 46,2% alberghieri) ed un totale di 377.770.806 presenze (67,5% alberghiere, 49,4% internazionali). Tra le venti regioni, la Campania è decima per esercizi, nona per letti totali e settima per presenze, con un grado di internazionalità del 45,3%.

Per la gioia di molti nostalgici del mercato teutonico, che ad Ischia non è più quello di una volta, va detto che la Germania è tuttora il nostro miglior contributore quanto a incoming internazionale, con il 52,6% dei 186,8 milioni complessivi di presenze straniere. Seguono gli USA, la Francia, il Regno Unito e i Paesi Bassi. Quanto alla concentrazione dei flussi verso le destinazioni italiane, Roma resta indiscutibile capitale anche turistica, con oltre venticinque milioni di presenze, seguita da Milano a poco più di dieci milioni, Venezia a quasi dieci, Firenze a otto e mezzo e Rimini a quasi sette. Anche qui, per chi legge con attenzione, il dato è falsato, in quanto se le si sommano anche le presenze di Cavallino Treporti e San Michele al Tagliamento, Venezia balza ad un indiscutibile secondo posto con oltre venti milioni.

In merito, invece, all’esperienza turistica in Italia, al momento siamo –incredibile ma vero- solo diciottesimi al mondo in fatto di turismo enogastronomico, nonostante tale valore risulti determinante a comporre un lusinghiero 85% della soddisfazione generale del turista dalle nostre parti. Il turismo termale (udite udite) rappresenta ancora il 3,4% degli arrivi complessivi in Italia, registrando negli ultimi cinque anni una variazione in positivo degli arrivi (10%) ma una diminuzione delle presenze (-4%), di cui ben il 38% è internazionale. Anche qui va detto che la sola isola d’Ischia potrebbe cambiare sensibilmente, se considerata nella sua interezza, il dato globale in termini di presenze, con un incremento dai rilevati 12,6 milioni a oltre 16. Ottima anche la crescita del turismo congressuale, ancora però troppo concentrato al nord con ben il 61,2% delle presenze globali, che superano i 38 milioni. Così come nel mondo (+67,7% negli ultimi dieci anni), anche in Italia il turismo crocieristico cresce a dismisura. Civitavecchia e Venezia, in Europa, sono precedute quali città portuali soltanto da Barcellona, che detiene la leadership del traffico passeggeri. Passa a ben 11 milioni di presenze il turismo agrituristico, costituito per lo più da stranieri (57%). In calo il turismo montano, che sembra soffrire l’ancora troppo lento adeguamento dell’offerta alle esigenze sempre più diverse da parte degli habitués di tale segmento. Il turismo culturale italiano sembra fortemente concentrato nello spettro d’interesse degli Statunitensi, che su oltre 102 milioni di presenze annue rappresentano oltre il 20% degli “investitori”. E dulcis in fundo, il turismo balneare, senza dubbio il più grande attrattore del Bel Paese, con 113 milioni di presenze ed un trend in positivo, nonostante la concorrenza di località del Mediterraneo talvolta più organizzate, curate e a buon mercato delle nostre.

Il rapporto dà grande importanza anche alla cosiddetta sharing economy, ovvero a forme di conveniente condivisione dell’esperienza turistica (leggasi fenomeni come AirBnb), dell’intermediazione on line (Booking.com, Expedia, etc.) e della valutazione diretta ed esperienziale della fiducia verso l’operatore (es. Trip Advisor).

Al pari di come emerge l’importanza di una singola regione di confrontarsi in maniera attiva e costante con il mondo social, dove l’azione promozionale diventa in alcuni casi quanto mai diretta, mirata ed alla portata di tutti: sotto questo profilo, la Toscana primeggia su Facebook per numero di fans ed interazioni; alle Marche il primato su Twitter per numero di followers e al Lazio per la quantità di interazioni.

Questa volta ho utilizzato tutto lo spazio a mia disposizione per snocciolarVi nel modo più semplice possibile i dati salienti del rapporto. Vorrei, però, che la prossima settimana ci confrontassimo su come la realtà ischitana si pone e, soprattutto, come dovrebbe porsi rispetto a questo chiaro orientamento del mercato turistico globale. Accetto commenti e suggerimenti sui miei profili e pagine social, oppure via mail a davide@davideconte.it

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