L’editoriale di Gaetano Di Meglio | I bias cognitivi sono deviazioni sistematiche nel giudizio, nell’interpretazione o nella percezione della realtà.
Queste distorsioni possono influenzare il nostro pensiero, le decisioni e le azioni, spesso senza che ne siamo consapevoli. Sono il risultato di processi mentali automatici che semplificano il vasto flusso di informazioni a cui siamo esposti ogni giorno.
Partendo da questa semplice definizione – che semplifica un concetto certamente più complesso – vorrei provare a tracciare un bilancio, ad oggi, di questa annata gialloblù.
38 punti in 31 gare, solo 3 lunghezze di vantaggio sulla zona playout, dove ad attendere i gialloblù di Antonio Foglia Manzillo c’è la prossima avversaria: la Real Acerrana.
Una situazione complessa e ad alto rischio, che però va letta alla luce di quella che è la realtà di QUESTA Ischia, in QUESTO campionato.
Un’annata storta, “nata” quella mattina in cui i Finanzieri perquisirono la sede della società gialloblù per lo scandalo Bigi. Proseguita con la discesa in campo di Lello Carlino e la sfilata dei calciatori al CIS di Nola. Continuata con le intromissioni, prima di Crisano, poi di altri protagonisti improvvisati. “Svezzata” in un ritiro portato avanti alla meno peggio. E poi “cresciuta” in maniera raminga tra il Rispoli, lo stadio di Casalnuovo e il Calise di Forio.
A essere sinceri, fin dal primo momento abbiamo cercato di raccontare, passo dopo passo, le difficoltà della squadra guidata da Pino Taglialatela.
Ci hanno irriso, offeso, si sono risentiti. Eppure, la realtà che abbiamo descritto – settimana dopo settimana – oggi è sotto gli occhi di tutti, in tutta la sua crudezza. Occasioni fallite, doppie dimissioni, confusione gestionale, interessi e mire che invece di sovrapporsi si sono ostacolati a vicenda.
E ancora oggi, c’è chi ha il coraggio di raccontare alle “nuove leve” concetti come “sfortuna” o “torti arbitrali”.
All’inizio erano i portieri. Poi è stato il campo. Poi il terreno di gioco. Poi, appunto, la “sfortuna”.
Ora, leggendo qua e là, pare che i problemi abbiano un nome e un cognome: Giuliano Antonicelli e Antonio Foglia Manzillo.
Ed ecco che i bias cognitivi tornano protagonisti nel modo in cui si affronta l’annata 2024-25 dell’Ischia Calcio.
Purtroppo, non possiamo sempre affidarci ai processi mentali automatici che semplificano il flusso continuo di informazioni a cui siamo esposti.
Dovremmo provare ad analizzare il quadro nella sua interezza, valutare tutti i fattori coinvolti e tentare di dare un senso a questa stagione travagliata.
Senza una “testa” non si va da nessuna parte.
E, senza troppi giri di parole, senza aver cambiato, eliminato o rivoluzionato il cuore del problema, il risultato – oggi – non poteva essere diverso: +3 sulla zona playout.
I guai di oggi sono, inevitabilmente, i figli legittimi delle scelte di ieri.
E finché non si avrà il coraggio di guardare in faccia quelle scelte – e chi le ha compiute – si continuerà a rincorrere colpevoli di comodo, ignorando le vere cause di un declino che era scritto da tempo.