Domenica prossima alle 18, nel suggestivo scenario del porto turistico di Marina Grande nasce un nuovo punto di riferimento per chi ama il gusto, lo stile e l’atmosfera cosmopolita. “Cianò Parigine” e “The Butchers” uniscono le forze per dare vita a un locale di tendenza che promette di diventare il cuore pulsante delle serate estive.
Cianò Parigine porta con sé la raffinatezza della parigina che il titolare Fabio ha fatto rinascere un cibo da strada che un tempo si trovava solo nei bar e nelle rosticcerie. Del resto la Parigina è nata nel Settecento a Napoli. La si preparava originariamente con pasta di pane, l’impasto casalingo, stesa e ricoperta con una farcia di pomodoro, provola e prosciutto cotto; si chiudeva con un altro strato di pasta di pane e si cuoceva in forno.
Poco dopo a Napoli arrivarono i Monzù, i cuochi delle case aristocratiche, formati nella cucina francese. E furono i francesi gli inventori della pasta sfoglia. Ci volle poco per sostituire il secondo strato di pasta da pane con uno strato di pasta sfoglia, burrosa e friabile. Ma sbaglia chi pensa che il nome “parigina” sia un riferimento alla Francia.
Questa particolare pizza esisteva già, e il suo nome è puro napoletano: è la pizza “pa’ riggina”, per la regina. La regina in questione era Maria Carolina d’Austria». La sovrana, nata nel 1752, arrivò a Napoli nel 1768, come sposa del re Ferdinando IV di Borbone, e la pizza, che già si preparava nei forni della città, venne a lei dedicata.
The Butchers, invece, è uno degli orgogli isolani e rappresenta la passione di generazioni per la carne, con livelli di alta qualità, tagli selezionati e ingredienti a km zero. Raffaele e la sua famiglia sono da sempre sinonimo di qualità e bontà.
Il risultato di questo incontro è un ambiente curato nei dettagli, dove si fondono sapori, musica e design. Un’esperienza unica pensata per gustarsi il tramonto dietro il molo di sopraflutto, e bontà da gustare con vista mare.
Per scoprire la visione e l’anima dietro questa sinergia, abbiamo incontrato proprio Raffaele, titolate di “The Butchers e poi” e anima pulsante della nuova collaborazione. Ecco cosa ci ha raccontato.
Raffaele, come nasce l’idea di unire l’anima street food di The Butchers e poi… con l’eleganza delle parigine firmate Cianò?
“È bastato semplicemente incontrarci, sentire quanto fossimo affini, perché l’idea sbocciasse spontanea: creare un format in cui l’eleganza si sposasse con un intenso lavoro fisico e mentale, al servizio di un nuovo gusto procidano. Sempre rimanendo con i piedi saldamente piantati a terra.
Cosa possono aspettarsi i clienti da questa nuova apertura nel cuore del porto turistico di Marina Grande?
“Sicuramente performance, prodotti e risultati di alta qualità, soprattutto vista la presenza di un professionista stimato e conosciuto come Cianò Parigine. Da me, non saprei cosa si aspettino. Forse quello per cui già mi conoscono da sempre: la passione e dedizione totale al mio lavoro.
La parigina è un prodotto iconico: avete pensato di reinterpretarla con i sapori di Procida? Come sarà?
“Abbiamo immaginato una parigina fatta esclusivamente con prodotti della nostra isola. Si chiamerà “Essenza di Procida”, un tripudio di sapori che unisce: Crema di zucchine nerano, pomodorino Giallo, alici procidane, provola a lenta maturazione, sfoglia con maionese in cottura e limone pane
In che modo questa apertura rappresenta un’evoluzione per il brand “The Butchers e poi”…?
“È la realizzazione di un sogno: nasco come macellaio, il vero lavoro della mia vita, ma nel tempo ho iniziato a sentire in me la necessità di dire la mia nel mondo del fast food.
Dopo alcuni primi tentativi, penso che questo sia il passo decisivo, quello della crescita.
Raffaele, cosa ti emoziona di più nel vedere finalmente prendere vita questo progetto?
“Penso a tutta l’energia che ci ho messo, non solo per progettarlo, ma per mettere insieme tutti i tasselli che facessero divenire realtà questo sogno. Non è stato facile, ma ne è valsa totalmente la pena.
È come crescere un figlio, educarlo, lottare con lui e per lui, e poi godersi insieme i risultati di questo viaggio”.
Ad Maiora

