Se per un fatto squisitamente personale ho accolto con favore l’eliminazione della quarantena per i vaccinati che entrano a stretto contatto con un positivo, devo riconoscere che l’ultimo decreto del Governo Draghi rappresenta l’ennesima dimostrazione di come, nonostante due anni d’esperienza con la pandemia, si continui a navigare a vista.

La politica del Ministro della Salute Speranza è ormai alla frutta almeno quanto quella della collega dell’Interno Lamorgese: le misure anti-Covid, infatti, stanno dimostrandosi palliativi progressivamente inefficaci ed inadeguati, proprio come i risultati mirati al contenimento dell’immigrazione alle nostre frontiere. Un bel rimpastino no? Ah, dimenticavo: prima dell’elezione del nuovo inquilino del Quirinale è meglio non scontentare nessuno.

Tornando al main topic, il green pass altro non è stato che il malcelato tentativo di surroga dell’obbligo vaccinale, che per mille motivi (tutti inaccettabili, visti i tempi) Draghi e i suoi non hanno il fegato di adottare; a differenza dell’Austria, dove d’ora in avanti i cittadini non vaccinati saranno sottoposti a sanzioni da 600 euro l’una, fino a un massimo di otto.

E come se non bastasse, consentire al cittadino di gestire autonomamente l’adozione dei presidi e dei protocolli anti-virus attraverso il criterio dell’auto-sorveglianza, specie alla luce del clima di sfiducia instauratosi tra la gente e il “palazzo”, rappresenta una scelta velleitaria, presuntuosa e forse anche molto di comodo.

Comprendo ogni difficoltà ad affrontare questo demonio sempre più subdolamente in agguato e in grado di manifestarsi in modi (chiamali, se vuoi, varianti) ed effetti sempre diversi. Tuttavia credo che il mondo intero, dinanzi a questa ulteriore, terribile terza ondata di contagi, abbia preso coscienza della necessità di accettare la pratica vaccinale quale unica spiaggia disponibile al momento per limitare i danni. Almeno quelli alla salute.

Buon 2022 a tutti, tranne al caro bollette!