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giovedì, Marzo 28, 2024

Gli inutili viaggetti dei soliti noti

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Isola d’Ischia, 18 marzo: a tre giorni dall’inizio della primavera e, soprattutto, ad una settimana dal week-end di Pasqua, neppure l’ombra di una programmazione turistica. E come se non bastasse, in particolare nel Comune di Ischia, i “frutti” dei lavori pubblici si possono cogliere facilmente lungo le tante strade dissestate al limite della praticabilità. Il territorio, proprio come la nostra gente, le nostre imprese, i nostri giovani (perché, anche se indirettamente, questo stato di cose incide negativamente sulle loro possibilità di sbocco occupazionale) è in stato di preoccupante abbandono a sé stesso e neppure all’orizzonte si intravede il benché minimo provvedimento che possa far sperare in quella tanto auspicata ma mai concretizzatasi presa di coscienza sulle vere priorità da parte di chi, almeno sulla carta, ci amministra.

davide-188x80In compenso, i nostri “uomini pubblici” sono spesso in giro per l’Europa a promuovere l’Isola. Questa è la loro versione ufficiale, s’intende; ma alla fine, a mio modesto giudizio e senza voler offendere o pensar male di nessuno, ma semplicemente constatando la realtà dei fatti, si tratta della più classica delle occasioni per farsi una scampagnata “franchi di spese” e dimostrare a tutti i costi di esistere, ovviamente a carico –diretto o indiretto- dei bilanci pubblici e senza alcun vantaggio per la collettività. Da tempi non sospetti ho sostenuto l’assoluta inutilità della partecipazione di un ente pubblico locale a fiere e borse turistiche. Lo dicevo anche quando ero Assessore al Turismo e il mio Sindaco, insieme agli altri cinque, veniva invitato dalla Federalberghi a partecipare alla BIT di Milano o all’ITB di Berlino: tempo e soldi persi, proprio come adesso, allorquando la situazione è a dir poco peggiorata, se consideriamo che sono passati ben quindici anni e non solo c’è la pretesa di rivalutare il nostro turismo con il solito corner adorno di un cesto di limoni, squallide piantine plurisponsorizzate dell’Isola e senza un briciolo di originalità o innovazione, per quanto l’atavico campanilismo tra i sei Comuni (emblematica la presenza di Forio con tanto di Torrione in cartapesta), nonostante i soliti proclami, fraziona -peggiorandola ulteriormente- l’identità stessa della nostra Isola anziché rivalutarla come unicum indissolubile quale purtroppo non è mai stata. Finanche la lodevole iniziativa legata ai cinquant’anni dell’Ischia d.o.c., da me auspicata proprio su questo Giornale in gennaio, si è concretizzata esclusivamente in un’ottima iniziativa all’Ambasciata italiana a Berlino, ma con tutta probabilità di essa beneficeranno esclusivamente le aziende vitivinicole promotrici, senza una specifica ricaduta sul territorio. Sarebbe stato logico, invece, realizzare innanzitutto un programma di incontri sull’Isola nell’arco dell’intero 2016, opportunamente e tempestivamente pubblicizzato, in modo da stimolare gli appassionati di enologia a visitarci per una nuova (ma non troppo, se vogliamo) proposta di unicità di casa nostra. Pretendo troppo, vero? O forse no?

In un’epoca caratterizzata dalla spending review imperante, ma soprattutto in cui la tanto vituperata tassa di soggiorno dovrebbe essere impiegata dai Comuni per obiettivi tangibili e dal ritorno quanto più certo ed immediato possibile a vantaggio dell’offerta turistica e, di conseguenza, degli Ospiti, assistiamo ancora ad elargizioni a quattro zeri che a null’altro servono se non a sponsorizzare inopinatamente i “viaggi di piacere” e le inutili vetrine straniere di certi personaggi. Una pratica, questa, di cui proprio Federalberghi (sono curioso di sapere in cosa consiste l’annuncio che proprio in questi giorni, a detta di Luciano Bazzoli, ci sarebbe una data storica per il sistema-Ischia) spesso si è resa complice. Dopo i 15.000 euro della sola Casamicciola per l’ITB di Berlino (dei cui riscontri al momento non credo ci sia stata alcuna notizia) e ignaro di quanto siano costate le comparsate foriane in quel di Monaco e Stoccarda, abbiamo appreso di un ulteriore stanziamento di complessivi 20.000 euro (5.000 per Ischia e Forio e 2.500 per gli altri quattro Comuni) per un’importante missione moscovita al MITT alla fine di marzo, con l’obiettivo di riconquistare le quote di mercato dei big spender locali attraverso un evento di alto livello promozionale.

Orbene, la domanda è fin troppo semplice e scontata: ma ci credete sul serio, o non avete una scusa migliore da proporci? O forse pensate, buttando questo genere di fumo negli occhi, che noi Ischitani siamo talmente tonti da credere che le sorti del turismo di casa nostra possano essere realmente cambiate da questo genere di sterili iniziative, o che 20.000 euro all inclusive siano realmente bastevoli a svolgere in modo serio e proficuo un’azione così importante? Ischia piange e piange sul serio! Ci sono aziende sull’orlo della chiusura e la causa non è certo (almeno esclusivamente) l’incapacità di questa classe dirigente, ma è altrettanto vero che nessuno lavora affinché vi siano le condizioni per offrire un’Ischia migliore che esuli dalla qualità e dalla convenienza della sola offerta alberghiera: mi riferisco ad Ischia lungo le strade, tra la gente, sulle spiagge, Ischia che saluta, che ama e si fa amare, che mette a proprio agio e si fa desiderare da tutti (giovani e meno giovani), che respira e fa respirare, che sogna e che fa sognare grazie alle sue bellezze naturali ma anche a prescindere da esse. Ischia deve ritrovare il senso di un’accoglienza che non può più essere ancorata a schemi ormai arcaici, fuori dal tempo e dal mercato. E se continuiamo a limitarci a consuetudini che non bastano più e che dimostrano oggi più di sempre quanto il nostro storico successo di destinazione si sia basato quasi del tutto sulla fortuna di vivere in un posto benedetto da Dio, beh… penso proprio che il nostro destino sia segnato.

Buon viaggio, amici politici e presidenti vari! Ma poi, al ritorno, cercate di smetterla. E’ ora di fare sul serio! Ci riuscirete?

1 COMMENT

  1. La promozione della nostra isola va fatta in ordinaria amministrazione, assegnando i rispettivi compiti di gestione ai vari assessori. Come mai da un anno il comune d’Ischia e’ privo di assessori con delega? Chi dovrebbe gestire il territorio cosi’ pubblicizzato. E poi: non si e’ mai visto un amministratore delegato di una societa’ fare il piazzista del suo prodotto. La promozione e’ una cosa seria e deve essere svolta da professionisti!

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