Perché non ho espresso solidarietà al direttore Gaetano Di Meglio dopo le maldicenze e le “iastemme” rivoltegli dai tifosi dell’Ischia che uscivano dal campo per protestare contro la società e auguravano la morte a lui? Perché non si possono accreditare di tanta importanza un branco di tali idioti ai quali, mio malgrado, anch’io sto concedendo ulteriore visibilità.

Da quel che mi risulta, tutto sarebbe scaturito da uno di loro, sgamato allo stadio senza il green pass per poter assistere alla partita nel giorno dell’Immacolata. Solidarietà, quindi, al trasgressore e improperi a go-go contro Gaetano.
Che quest’ultimo, ogni tanto, si prende una “’nziria” di troppo nessuno meglio di me può saperlo, ma fa parte del personaggio; e quando succede, degno erede della razza ‘e ‘ndriana, è inutile ragionarci, manco se gli meni. Da lì ad augurargli la morte ed offenderlo pubblicamente nel corso di un evento sportivo che, per giunta, stai appena abbandonando perché ce l’hai con la società, ne passa di strada.

Mi soffermo sulla questione “tifoso senza green pass”: lamentarsi dell’evidenza data alla cosa è un po’ come parlare della possibile lesione della continuità territoriale quando, prima che tale rischio si verificasse a causa del green pass previsto finalmente anche sui trasporti marittimi locali, la quasi totalità di questi soggetti mai si è preoccupata di sostenere chi, come ad esempio Maria Grazia Di Scala o Nicola Lamonica, ne ha fatto una ragione che va ampiamente oltre la semplice politica.

E al solito criterio d’interesse pubblico e alla capacità critica verso il sistema direttamente proporzionale alla distanza dal proprio deretano, mi va di contrapporre l’ultimo dato sui contagiati che sono riuscito a leggere: ulteriore aumento del 32% tra i no vax e diminuzione dell’11% tra i vaccinati.

L’ho scritto, riscritto e lo ripeto: neanche a me va giù tutto questo. Ma la vaccinazione è l’unica strada per tentare di stare tutti un po’ più tranquilli.