“Oggi – spiega Cambiare Rotta su Facebook – ci siamo trovati in presidio contro un evento organizzato da Azione Universitaria con esponenti di fascisti di Fratelli d’Italia e di Forza Italia, dopo che l’Università e la rettrice Polimeni hanno legittimato per anni la presenza di organizzazioni fasciste. Dopo l’insediamento del Governo Meloni, è arrivata anche la risposta delle forze dell’ordine e dell’apparato repressivo che hanno manganellato violentemente gli studenti antifascisti. Non accettiamo che vengano legittimate violenza, atlantismo, razzismo e sfruttamento. Fuori i fascisti dalla Sapienza, rettrice la responsabile sei tu, corteo al rettorato”. Nel giorno dell’elezione dei presidenti di Camera e Senato, Cambiare Rotta aveva appeso striscioni nel centro di Roma contro La Russa e Fontana.”
Questo è un estratto dal Quotidiano Nazionale che sintetizza il senso dell’azione di “Cambiare Rotta” (componente studentesca di estrema sinistra in seno all’Università La Sapienza di Roma), pronta a fare irruzione in un evento organizzato da “Azione Universitaria” (sigla degli studenti di destra del medesimo ateneo) e a cui hanno partecipato esponenti di Fratelli d’Italia. Va aggiunto solo, per dovere di cronaca, che “l’apparato repressivo” che avrebbe respinto l’attacco dei sedicenti antifascisti evitandone l’irruzione, ha identificato uno di loro che ha affrontato i poliziotti in assetto antisommossa brandendo un’asta a mo’ di arma.
Orbene, non è l’attacco sporadico di questi teppistelli alla democratica espressione delle idee altrui a preoccuparmi. Quel che trovo invece gravissimo è che nell’ambito della discussione alla Camera dei Deputati per la fiducia al nuovo governo non si è levata una, che sia una, voce della minoranza di centrosinistra per condannare la gravità dell’episodio, magari esprimendo solidarietà ai partecipanti terrorizzati o alle Forze dell’Ordine che hanno evitato il peggio. Anzi, addirittura c’è stata la difesa d’ufficio a loro favore dell’ex premier grillino Giuseppe Conte.
Che il cambiamento cominci. E presto.
