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mercoledì, Aprile 24, 2024

Giosi Ferrandino: “Ischia non perdere l’occasione Recovery”

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Gaetano Di Meglio | Con l’eurodeputato PD, Giosi Ferrandino, una riflessione sul governo Draghi, le possibilità del Recovery Fund e la sfida europea che l’isola non può perdere. Un po’ di politica locale non guasta: “Ischia? Non conosco i motivi per cui l’amministrazione ha preso le distanze da me. Casamicciola? Se serve, pronto a candidarmi in prima persona”

Viviamo questa nuova epoca del governo italiano con l’avvento di Mario Draghi che sembra a metà tra tecnico e politico, che ha ridisegnato lo scenario del parlamento italiano e un po’ si ritorna indietro col tempo, quasi a dire “noi ve l’avevamo detto” che gli ormai gli steccati tra i partiti non esistevano più. Sono passati diversi anni e quello che noi abbiamo chiamato in maniera atipica “Caularone” è poi dilagato in quella che è la formula di governo migliore.
“Beh, siamo stati antesignani all’epoca e fummo attaccati fortemente. Finimmo in prima pagina del Corriere della Sera per quell’accordo. Già all’epoca venivo da quasi dieci anni di sindaca tura. La Regione era di destra, noi eravamo più di centrosinistra, ma già all’epoca si capì che per cercare di risolvere le questioni isolane, era giusto fare quello che tu coniasti come il “Caularone”. C’era bisogno di unità di intenti. Cosa che, in grande, questa volta è avvenuto a livello nazionale. Quel progetto, però, poi fallì per personalismi, che purtroppo a Ischia c’erano in quel momento e, purtroppo, credo che ci sono ancora. Speriamo che non capiti lo stesso a livello nazionale. Penso che oggi, però, a livello nazionale, c’è una pandemia che è equiparata a una guerra ancora in corso e c’è bisogno, veramente, che tutti remino dallo stesso lato per riprenderci velocemente. Diciamo anche, però, che in altre in altri nazioni la “grande coalizione” esiste già, magari per altri motivi, o esisteva già. Guardo alla Germania.”

Tutto questo facilitato dalla presenza di un “super partes”. A livello nazionale abbiamo Mario Draghi, forse l’italiano più credibile che ci sia nel mondo. Se lo proviamo a calare sul livello isolano, pensi ci possa essere una figura che possa facilitare? Non un Mario Draghi ischitano, ma figura che possa facilitare questa unione di intenti. E poi, diciamocelo, davvero l’isola, in attesa del comune unico, ha bisogno che siano tutti dalla stessa parte?
“Condivido e confermo quello che hai detto su Draghi perché lo guardo anche da una prospettiva diversa. Stando in Europa so che credibilità ha nel mondo e sicuramente questo è stato un fattore determinante per riuscire a fare un Governo di unità nazionale. Il tutto è stato molto più semplice perché esiste una figura come Draghi e in questo momento, probabilmente, era l’unico. Draghi ha dato una credibilità all’Italia fortissima e ve lo dico da una prospettiva europea. Ho vissuto a Bruxelles il Conte 1, il Conte 2 e adesso Draghi. Già il Conte 2 rispetto al Conte 1 era tutta un’altra storia. Adesso vivo il momento di Draghi e ti posso dire che è ancora meglio. Se poi siamo riusciti nel miracolo di non vedere più scene del leghista si toglie le scarpe e calpesta i documenti in diretta tv… ecco in quel momento mi sono trovato in grande disagio se non addirittura ho provato vergogna di essere italiano”

Proviamo a calarlo sull’isola…
“Io te lo dico perché ho fatto per 15 anni il sindaco e ancora ora, anche se da lontano, mi interesso delle questioni ischitane. Ti dico che purtroppo per i personalismi enormi che esistono su un territorio così piccolo, ma anche per la suddivisione amministrativa corriamo il rischio di annullarci a vicenda. Oggi una personalità sull’isola che probabilmente può mettere tutti d’accordo, non la vedo. Sinceramente non la vedo. Spero che uscirà? Perché no…”

Quali sono questi personalismi? Quando sei vicino, la prospettiva è diversa da quella che magari si ha guadando da più lontano? Quale è l’impressione quando si torna da Bruxelles a Ischia per chi, magari, provava a imbastire un ragionamento politico? Tipo…. Casamicciola ti batte sempre il cuore…. a Ischia non hai lasciato il governo del territorio…
“Io sono talmente preso dal mio lavoro, che non ho molto tempo a disposizione per dedicarmi alle questioni politiche ischitane. Però, ovviamente, prima dicevi che il cuore è a Casamicciola. Io non dimentico le origini, non dimentico che ho cominciato a Casamicciola dove sono riuscito a fare bene e da lì, poi, è nata la mia ascesa politica, quindi è una cosa che non dimentico, ci mancherebbe altro. Ho detto sempre, anche a chi mi sollecita, che qualora dovessi essere convinto che c’è bisogno del mio aiuto, continuerò a darlo e spero di poterlo dare ancora di più oggi stando a Bruxelles mettendomi a disposizione in ogni momento. Già l’ho fatto e lo dico ancora pubblicamente, sono a disposizione degli amministratori locali per cercare di aiutarli, se non altro per le informazioni che possono giungere in anticipo, ma anche per seguire eventuali risorse che possono giungere sull’isola. E ti garantisco che nei prossimi anni e nei prossimi mesi, saranno davvero tante. Il “recovery fund” merita attenzione e bisogna dimostrare di essere pronti, bisogna dimostrare di sapere spendere i fondi lì dove servono, perché a volte non basta solo saper spendere, ma bisogna spenderle bene. Queste risorse sono tante e devono essere spese in pochi anni quindi sono le amministrazioni oggi in carica che devono farlo. Se posso dare una mano sono disposizione, se poi ritengono di poter fare da soli, io mi auguro che siano capaci di farlo, bene. Se no, beh, arrecheranno un danno alle loro alle comunità, alle nostre comunità che si ripercuoterà sulle future generazioni, perché molti problemi o si risolvono ora o non si risolveranno mai più! Questa è l’occasione, finalmente, per ridurre il gap storico che c’è il nord e sud. Non ci illudiamo che l’Europa lascerà i cordoni aperti per lungo termine, i cordoni a un certo punto si chiuderanno di nuovo e allora ritorneremo, di nuovo, a gestire bilanci asfittici. Tutto quello che c’è da fare deve essere fatto ora. Spero che le regioni, soprattutto nel Sud, riescano ad essere competitive dal punto di vista amministrativo per approfittare di questo momento, in piccolo lo dico lo stesso a Ischia. Se non sono in grado di farlo sarà un gravissimo danno per la nostra isola.”

Come facciamo a sapere se sono in grado o meno? Quali sono gli obiettivi da raggiungere?
“I problemi di Ischia li conosciamo tutti e tu lo dici ogni giorno dalle tue colonne. Noi politici lo diciamo in ogni campagna elettorale quindi i problemi si conoscono. Tu dici come possiamo dire se si riesce o meno? Due sono i fattori: il primo è la visione cioè la capacità di programmazione quindi conoscenza dei problemi e capacità di programmazione per vedere come risolverli e poi essere in grado di organizzare la macchina amministrativa per fare in modo che camminino le carte, come suol dirsi, tra virgolette.
Sappiamo che se non c’è una macchina organizzativa efficace, anche se un’amministrazione ha una buona visione e, quindi, ha buoni programmi e conosce i problemi, poi non riesce a risolverli perché non ha messo su una macchina amministrativa organizzata. Queste due cose servono. In poche parole, se si fanno delle assunzioni che si facciano assunzioni di persone competenti e, soprattutto, si mettano le persone giuste al posto giusto. Cioè non si può prendere un amministrativo e con l’amministrativo cercare di risolvere la ricostruzione di Casamicciola, tanto per dire… porto un esempio che poi non è tanto un esempio, diciamo, è un fatto reale. Finora, credo di poter dire che su Casamicciola, sul sisma e sulla ricostruzione siamo ancora al punto zero. Magari le responsabilità vanno divise anche con altre istituzioni, non solo del comune, però se il comune non comincia a dare l’esempio e dimostra come si organizza una macchina amministrativa esclusivamente per risolvere il problema la ricostruzione, questo non avverrà perché tutto procede per gradi e la spinta deve pervenire dalla base. Ho portato l’esempio di Casamicciola ma potrei parlare anche di altri esempi. Una buona amministrazione deve dare buone risposte, e le può dare con la capacità di organizzare bene la macchina amministrativa. Vanno scelti i migliori. Qui sull’isola bisogna scegliere i migliori e non soltanto per il consenso elettorale che possono portare o per questioni amicali o di parentela. Non è il momento di farlo.
Forse in altri momenti si poteva anche fare, questo non è il momento di farlo. Nella mia esperienza amministrativa avrei potuto fare tanto di più, però credo di aver fatto anche tanto e l’ho fatto grazie ai dirigenti. Cioè se ti scegli dirigenti capaci che hanno abnegazione, hanno a cuore le sorti del comune, ti seguono. Ma se non hai la capacità di circondarti di dirigenti e funzionari capaci, purtroppo, anche se sei armato da ottime intenzioni e di ottimi intuiti, non riesci a portare a termine quello che ti sei prefissato.”

Guardando da fuori, non ti chiedo di fare nomi, quale è la tua impressione sullo stato di salute della politica ischitana?
“Diciamo che ogni epoca è a se. Noi portiamo spesso come esempio la Prima Repubblica dove ci sono stati politici importanti, di cui ancora oggi si parla. Ho potuto constatare anche guardando gli atti e le opere del grande lavoro che hanno fatto, ma erano altri tempi. Oggi tutto si deve fare tra le difficoltà che ci sono e ti dico che non è semplice amministrare. Io non mi sento di dare giudizi, né di fare classifiche. Proprio perché l’ho fatto e so che oggi è ancora più complicato di quando l’ho fatto io. Uno dei primi motivi è la giustizia, che purtroppo, anche per questioni personali che mi sono capitate, dico che oggi fare l’amministratore pubblico locale è veramente da eroi. Si corrono rischi ancorché si facciano le cose per bene e, quindi, capisco con quale timore si va avanti. Magari si può correre a 100 all’ora, ma si va a 20 proprio perché ci stanno questi pericoli.
Non parlo solo della giustizia penale, ma anche di quella amministrativa. Sappiamo che oggi affidare una gara d’appalto non significa che all’indomani vi è l’inizio dei lavori ma possono iniziare i ricorsi e, quindi, tra Consiglio di Stato e TAR, si crea il tappo che non ti permette di spendere immediatamente i fondi che hai. Poi c’è il problema della giustizia civile. Una giustizia civile come impostata qui in Italia, chiaramente, limita fortemente gli investimenti. Cioè le imprese investono molto meno perché sanno che, se incappano in un problema di natura civilistica, perdono 10, 20 anche 30 anni per vedersi dato una ragione o un torto. Quindi se a questo aggiungiamo tutta la burocrazia e, quindi, l’impostazione e l’impalcatura dello Stato di oggi, capiamo che è veramente una missione quasi impossibile riuscire a fare bene.”

Senti, una folgorazione sulla via Ischia–Casamicciola alla Domenico De Siano pensi l’avrai?
“In che senso”

Tra un anno e mezzo si vota a Ischia. Come hai visto De Siano ha risentito forte il richiamo territoriale…
“Ma guarda io intanto dovrei fare una scelta perché il mio ruolo è incompatibile con qualunque ruolo al comune d’Ischia, quindi vale quello che ho detto prima: se serve una mano dal ruolo dove sono, la darò volentieri, ma un mio impegno in prima persona è da escludere. Su Casamicciola è diverso perché non ci sarebbe incompatibilità. Ho sempre detto a tutti gli amici che posso essere molto più utile ad affiancare un’amministrazione. Come ho detto anche che se dovesse essere necessario e mi viene chiesto, proprio perché riconosco che Casamicciola mi ha dato tanto ed è giusto che io ricambi, non mi tirerò indietro.”

Su Ischia invece? All’inizio sei stato fautore dell’elezione di Enzo Ferrandino, per un periodo di tempo sei stato a fianco di quell’amministrazione, poi si sono rotti gli argini. Tu hai preso una strada e hai perso anche il tuo pupillo per eccellenza, hai perso Massimo Trofa…
“Io ho capito dove vuoi arrivare. Io non ho lasciato nessuno per strada e né ho lasciato nessuno. A un certo punto mi sono cimentato nel mio ruolo, nel mio nuovo ruolo, poi altri hanno deciso di fare diversamente, nel senso di seguire altre strade e hanno voluto prendere le distanze. Non sono io che ho preso le distanze da questa amministrazione, è l’amministrazione, non so per quale motivo, che ha voluto prendere le distanze da me. Io ne ho preso atto, mi è potuto dispiacere, ma fortunatamente faccio altro. Mi auguro che facciano bene e che non abbiano bisogno di un aiuto. Me lo auguro da cittadino. Poi è ovvio che nel momento in cui un’amministrazione prende le distanze da me, chi sta nell’amministrazione gioco forza è costretto a prendere le distanze da me. C’è qualcuno che non l’ha voluto fare, tant’è che collaboriamo mi chiedono cose per fare il loro ruolo ancorché all’opposizione. E’ chiaro che sta nascendo un altro gruppo al di fuori di questa amministrazione che sta vicino a me io sto vicino a loro questo è notorio a tutti. I motivi non li conosco, sinceramente, ho potuto dispiacermi perché l’attuale amministrazione è composta da persone con cui abbiamo iniziato 15 anni fa insieme. Quando c’è una separazione del genere dispiace. Avranno avuto i loro buoni motivi che io, però, non conosco. E’ una domanda che ribalterei a loro, quando avrai l’opportunità, se l’avrai, magari la fai al loro.”

Due domande per concludere. La prima domanda è all’imprenditore, all’albergatore Giosi Ferrandino. Si stanno cominciando a gettare le basi, ancora senza sapere nulla per quella che sarà la prossima stagione turistica. Quali sono le prospettive? Quali sono le attività che già state facendo? Ma anche qual è il sentimento dell’imprenditore che si trova ad affrontare qualcosa che davvero non ha nulla di preventivabile…
“Noi a Ischia siamo un po’ avvantaggiati rispetto ad altre stazioni turistiche perché in prevalenza avevamo turismo italiano, altre località che hanno l’ottanta per cento di turismo straniero, probabilmente inizieranno a recuperare un po’ più tardi. Credo che quest’anno qualche mese in più dello scorso anno lavoreremo, ovviamente sempre in emergenza e speriamo che lo Stato riesca a risarcire quelli che rimarranno più indietro e quando parlo di quelli che rimarranno più indietro non mi riferisco solo agli imprenditori ma parlo dei lavoratori d’albergo che è l’anello debole. Sono loro che hanno bisogno di supporto. Uomini e donne che ha sempre lavorato e fatto i conti con lo stipendio stagionale, non hanno mai navigato nell’oro nonostante Ischia sia un paese che dà lavoro a tante persone, e avere un ridimensionamento del genere procide le grandi difficoltà che oggi si hanno in famiglia. E’ giusto che siano destinati ristori importanti soprattutto ai lavoratori. Poi anche agli imprenditori, non solo gli albergatori ma parlo di tutta quella micro economia diffusa, così complessa, che investe tutta l’isola d’Ischia. Loro, credo, devono avere una mano in questo momento. Però, ripeto, io sono convinto che andrà meglio dell’anno scorso, ma sono convinto che bisogna ancora soffrire un po’ sperando che dal 2022, con una campagna vaccinale quasi completa, riusciremo a riprendere i ritmi precedenti. L’importante, e chiudo, è che ci facciamo trovare pronti”

L’ultima domanda te la faccio come uomo del PD col maggior numero di preferenze delle nostre parti. La Regione Campania ha parecchia influenza rispetto a quelli che sono i nostri problemi: trasporti, viabilità, porti, sicurezza, ricostruzione si riesce a sollecitare maggiormente qualcuno del PD in consiglio regionale? E’ possibile avere un’attenzione maggiore verso l’isola d’Ischia e verso i nostri problemi? Perché sembra che le istanze ischitane siano un po’ missing…?
“In questo momento, con l’elezione di De Luca, penso che abbiamo la migliore amministrazione regionale in Campania. Tant’è vero che ha vinto con un suffragio enorme, quindi credibilità del governatore, credibilità di tanti consiglieri che sono usciti con dei voti importanti, mai successo prima, quindi che hanno operato bene e che vengono riconosciuti come amministratori molto credibili e capaci. La maggior parte di loro sono molto legati all’isola d’Ischia per motivi elettorali, per motivi amicali, per motivi turistici magari perché parecchi di loro vengono a fare la vacanza, quindi su questo si può avere gioco facile. Però io, lo dico sempre, molte volte la gente mi sollecita, ovviamente come esponente del PD di primo piano in Regione, di poter fare qualcosa… io dico tutto quello che è nelle mie possibilità lo faccio, ma è importante che i primi cittadini e le amministrazioni siano in prima linea.
Io porto un esempio: quando c’è stata la grande riduzione delle corse marittime su Ischia per effetto della pandemia tranne me, nessuno ha protestato. Io capisco le esigenze dell’imprenditore e non possiamo perdere gli imprenditori del comparto marittimo perché il grande successo di Ischia di questi anni, che spero che continuerà, lo deve anche a loro. Sono famiglie che da sempre fanno questo lavoro e sono state il volano, poi, per lo sviluppo turistico dell’isola, quindi guai a perderle. Però, allo stesso tempo, dobbiamo capire quelle che sono le esigenze dell’isola d’Ischia e, anche, magari denunciare delle astrusità che si fanno. Non sono impediti gli aiuti pubblici anche di natura economica alle aziende private, vediamo con Alitalia cosa sta succedendo, ma ti assicuro che sta avvenendo anche in altrettante grandi aziende. Io ho fatto una denuncia pubblica dicendo che non andava bene ridurre così drasticamente le corse e, soprattutto, creare corse a distanza di mezz’ora l’una dall’altra e poi dalle 7 di sera in poi era buio totale… nessuno, diciamo, ha ripreso quel mio grido di dolore all’inizio, perché sembrava assurdo potersi abituare a questa decisione, eppure poi a Napoli mi dicevano che le amministrazioni comunali sono d’accordo. Io non so se è vero o meno o se la regione lo abbia detto perché gli faceva comodo, però se è vero e grave! Credo che le amministrazione comunali devono pensare anche un po’ alla mobilità dei propri concittadini, non si può limitare in maniera così forte la mobilità degli ischitani. Ci rechiamo in terraferma non per divertimento, ma per lavoro o per studio o, al contrario, i pendolari del continente arrivano qui perchè lavorano a scuola, nell’ospedale cioè quindi servizi essenziali… bisogna cercare di far capire che c’è un’autorità che pensa anche ai loro bisogni. Anche in questo caso sono disponibilissimo a fare da apripista con la Regione Campania anche perché il PD è il primo partito, ma se poi non alle spalle non ci sono le amministrazioni che seguono questo discorso diventa impossibile. ”

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