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venerdì, Aprile 19, 2024

Gianpaolo Buono: “L’avvocatura deve riappropriarsi del suo ruolo storico”

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A margine dell’accoro verbale assunto tra sindaci e avvocati per fermare il dramma demolizioni, recuperare il tempo perso e provare ad invertire la rotta sulla quale eravamo alla deriva, abbiamo chiesto all’avvocato Gianpaolo Buono, tessitore della trama di potere che ha favorito l’intesa, di illustrarci meglio la genesi di quello che sembra essere l’ultimo tentativo prima di “morire”….

Presidente, da cosa è nata l’idea di riunirvi con i Sindaci?
E’ da tempo che penso che l’Avvocatura debba riappropriarsi del suo ruolo storico. In questa fase, occorre fornire alla Politica gli strumenti per condurre battaglie di importanza strategica, per i riflessi sociali che comportano. Insieme ai Colleghi specializzati in materia abbiamo offerto la nostra disponibilità, sul piano professionale, a supportare tutte le iniziative che tendano ad affrontare in maniera seria e concreta il problema delle esecuzioni degli ordini di demolizione.

Che intendi per seria e concreta?
Ti sembra giusto in periodo di pandemia “ingessare” il paese, bloccando tutte le attività economiche, sospendendo le esecuzioni degli sfratti, anche di quelli di morosità, conducendo per questo migliaia di famiglie sul lastrico e permettere che si demoliscano le case, in tal modo esponendo tante famiglie al rischio di non poter reperire un alloggio alternativo, in un periodo del tutto eccezionale, come quello che stiamo vivendo? Ecco, questa è una delle tante ingiustizie che l’Avvocatura ha denunziato, trovando la piena disponibilità dei Sindaci, pronti a pianificare iniziative da portare all’attenzione delle Istituzioni, come quella della estensione del regime delle sospensioni a tutti i provvedimenti giurisdizionali che comportino esecuzioni di obblighi di fare, compresi quelli di natura civile. In un paese dalle tradizioni giuridiche tanto radicate come il nostro, questa ultima misura dovrebbe essere un fatto scontato, quanto ovvio. Ed invece, purtroppo, a seguito della condizione di soggezione in cui da tempo è relegata la Politica, si assiste a fatti paradossali come quelli denunziati.

Perché parli di paradosso?
E’ semplice. Ti sembra giusto che in un periodo in cui operano divieti di tutti i tipi, che impediscono qualsivoglia tipo di contatto e di circolazione, con un paese che vive in una condizione spettrale, si possa solo pensare di programmare la demolizione di una abitazione? Non è solo una questione di sensibilità, ma io dico di civilta’. E’ possibile che il nostro Legislatore non abbia pensato alle conseguenze sconvolgenti che sul piano umano e sociale una demolizione possa comportare? A me sembra una follia!

E’ quindi? Quale la ricetta?
Io non ho ricette preconfezionate. Le decisioni competono ai Sindaci. L’Avvocatura è pronta a supportare sul piano tecnico tutte le iniziative che reputerà giuste e confacenti alla gravità del problema. Il fatto che oggi fosse presente una squadra di Avvocati di notevole livello professionale è un segnale importante per il Paese e per la stessa Avvocatura, perché segna il raggiungimento di un grado di maturità fondamentale per garantire un salto di qualità a tutti i livelli. Ma una grande prova di maturità e, direi, di umiltà l’ha data anche la Politica locale, attraverso i Sindaci che non ha esitato un attimo ad accettare l’invito loro rivolto solo ieri mattina.

Il futuro sarà più roseo?
Dopo l’incontro di ieri mattina sono più fiducioso, perché una azione collegiale e sinergica, supportata da Tecnici di valore, potrà avere più possibilità di successo.

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