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sabato, Aprile 20, 2024

Gianpaolo Buono: Governo? “Assoluta latitanza”. La politica è distratta. Con il tribunale mettiamo a rischio altri servizi essenziali

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Gaetano Di Meglio | Siamo un’altra volta con i problemi di sempre alla sezione distaccata del Tribunale di Napoli a Ischia. Una sezione che soffre ancora di incertezze. Questa volta, però, mi sembra sia una situazione più grave delle precedenti anche in considerazione dell’attacco che abbiamo ricevuto come comunità lo scorso maggio.
“Secondo me sei troppo ottimista nel dire questo, nel senso che non c’è nessuna attenzione verso il problema della giurisdizione sul territorio dell’isola d’ischia. Lo dico in tutte le sedi e soprattutto lo denuncio in tutte le sedi. Da quando, purtroppo, si è diffusa questa maledetta pandemia l’attenzione è calamitata sui problemi legati al virus, ai problemi di carattere economico per cui il nostro governo è interessato esclusivamente a risolvere, come forse è giusto che sia, questi problemi prioritari mentre è completamente disinteressato su tutte le altre problematiche compresa, appunto, quella della stabilizzazione nella sezione distacca di Ischia. Una problematica che non fan parte dell’agenda di governo. Tutte le nostre sollecitazioni, da due anni a questa parte, nonostante siamo stati l’unica delegazione ad essere stata ricevuta presso il ministero della Giustizia, dicevo, tutte le sollecitazioni fino ad oggi sono state vane proprio per la recrudescenza anche del virus. A dire il vero, il vero dramma è l’atteggiamento oltre il problema della stabilizzazione sul territorio dell’isola, verso tutte le altre problematiche di vario livello e comunque che riguardano i vari comparti, da quello scolastico a quello sanitario. E quando parlo di comparto sanitario, evidentemente, faccio riferimento tutte le patologie che non sono quelle legate al virus e che sono state completamente dimenticate”.

Come presidente dell’Associazione Forense ha sempre allargato i confini della battaglia. Sembra che oggi, però, l’obiettivo della zona disagiata si sia ancora di più allontano e stia andando alla deriva. Vi siete posti l’obiettivo di essere un collettore di interesse che avrebbe dovuto prevedere dei supporti economici per quanti dalla terraferma scelgono di raggiungere l’isola
“Penso che siamo tutti quanti convinti, e mi baso sui dati dell’esperienza di ciascuno di noi, che questo virus ha cambiato la vita di tutti. La mia vita è cambiata, la tua, la vita di tutti è cambiata nel senso che le uniche discussioni che facciamo sono incentrate sul virus. Le uniche preoccupazioni sono, come è giusto che sia, probabilmente legate al virus, per cui la nostra attenzione purtroppo non è incentrata sui temi di cui discutevamo fino a due anni fa e, nonostante tutti i tentativi, ti dico questa degli ultimi due anni è stata un’esperienza molto onerosa e anche con un notevolissimo dispendio di energie. Però, senza queste energie venissero canalizzate verso un obiettivo preciso per la mancanza di interlocuzione. Vedo una grande stanchezza anche all’interno della mia categoria nonostante le sollecitazioni. Ricorderai tra i vari progetti anche quello della creazione di una “insula Mayor” cui probabilmente fai riferimento. Devo dire che tranne per i primi periodi di grande interesse, proprio l’interesse è scemato, perché la preoccupazione che noi abbiamo è sempre legata a questo problema.

Devo dire che oggi ci troviamo in una condizione di estrema difficoltà, per cui non sono molto ottimista neanche in ordine alla possibilità di ottenere una proroga proprio per la mancanza di, ripeto, di interlocuzione a vari livelli, non solo a livello locale ma soprattutto a livello centrale, perché non abbiamo ministri, sottosegretari o comunque politici che possano prendere questo nostro problema legato al territorio, che poi non si tratta ovviamente solo del nostro del nostro territorio ma anche di altri territorio come per esempio i Tribunali abruzzesi che vivono lo stesso dramma dei territori dell’isola d’Ischia, senza che effetti ci siano ci siano dei politici che in qualche modo abbiano preso a cuore nel passato che possano rendere a cuore nel presente problemi di questo tipo. Non avendo la possibilità di avere dei riferimenti e soprattutto di interloquire di queste problematiche. Io non ho la pretesa né la presunzione di dire che si debba in un periodo come questo, calamitare l’attenzione su problematiche come la giurisdizione sul territorio come l’isola d’Ischia, però, penso contemporaneamente, accanto al problema del coronavirus, a quello della distribuzione di tutte queste risorse economiche, la politica debba farsi carico di tutti quelli che sono i vari problemi che un territorio può denunciare. E invece c’è un’assoluta latitanza ma me la prendo soprattutto, ripeto, con i sottosegretari ei ministri che nel passato ci hanno anche garantito certe cose, che poi si sono voltati dall’altra parte. Noi insisteremo sulle nostre richieste e non cederemo neanche di un passo, però il dato di fondo è che stiamo navigando a vista e dobbiamo essere onesti fino in fondo.”

Presidente, una sorta di beffa, mentre l’Italia intera parla di questo piano nazionale di resilienza, e di questi milioni di euro che devono piovere dall’Unione Europea, noi ci troviamo a fare un passo indietro, penso di centinaia di anni…
“È una evidente contraddizione, ma la cosa che mi sorprende maggiormente, non tanto come avvocato ma come cittadino, che un territorio come quello di Ischia che esprime una ricchezza legata alle attività imprenditoriali e a tutto quello che in effetti il mondo economico riesce ad esprimere sull’isola stessa possa essere abbandonata a se stesso. Io denuncio ogni giorno questo grave rischio, perché perdere il presidio di legalità qui sull’isola, vuol dire essere ricattabili e soprattutto, dover essere pronti a perdere altri servizi essenziali, come per esempio quello della sanità. Domani mattina ci potrebbero togliere l’ospedale perché le ragioni potrebbero essere le stessa o comunque potremmo perdere, se non lo abbiamo già fatto, delle risorse importanti per le scuole che già funzionano non molto bene per tutte le ragioni legate all’insediamento degli insegnanti.

E allora per questo noi, non solo rivendicavano la stabilizzazione del presidio di legalità sul territorio che non ha continuità territoriale, che quindi già si trova in una condizione di grave disagio, ma avere dei riconoscimenti a livello normativo che mettano a Ischia, così come tutti gli altri territori insulari e tutti quelli che non hanno continuità territoriale e che non sono facilmente raggiungibili, dove le comunità rischiano ogni giorno sulla propria pelle per problemi legati alla sanità e anche, se vogliamo, ai problemi della giustizia. Il riconoscimento con una legge specifica della condizione di insularità nella quale noi ci troviamo, praticamente tendeva a garantire anche altre situazioni che sono divenute insostenibili, come per esempio quelle legate alla presenza di insegnanti degli istituti scolastici, dalle scuole medie alle scuole superiori o al mondo della Sanità. Ci troviamo in una condizione di grande precarietà per quanto riguarda il personale infermieristico, per quanto riguarda i medici, basta che ci sia cattivo tempo di mare e saltano dieci interventi chirurgici o che viene messa a repentaglio la vita delle persone. Penso che questa sia una battaglia di civiltà che deve essere interiorizzata dall’intera comunità e dall’intera collettività. Mi rendo conto che mentre lo dico però penso a tutti i problemi che in effetti come comunità isolana noi stiamo vivendo.
Per quanto riguarda la diffusione del coronavirus e di tutti i problemi che stiamo gestendo in questa fase. È facile parlare di queste cose, soprattutto se si volge il suo sguardo verso la parte in difficoltà della popolazione, e parlo di quelli che difficilmente riescono a mettere il piatto al tavolo, allora tutto quello che sto denunziano si ridimensiona. È di questi giorni la ripresa folle dell’inflazione, l’aumento dei carburanti e tutti gli aspetti che sono legati all’economia del paese. Ci troviamo in una condizione difficilissima, è una delle fasi storiche, secondo me, più difficili proprio della storia repubblicana del paese. Mentre si parla di ripresa dell’economia le fasce più deboli stanno attraversando uno dei periodi più difficili. È bene che le Istituzioni e la politica si prendano le proprie responsabilità. Dovremo riprendere, io personalmente lo sto facendo anche con i colleghi del direttivo, a coinvolgere i politici locali”

Ma chi ci ha girato le spalle? Non penso che ci siano delle responsabilità dirette, ma chi ci ha abbandonato? Lei riesce a identificare un responsabile? Potrebbe anche darsi che sia semplicemente una circostanza, ma io non credo alle circostanze
“Non penso che ci sia malafede. Voglio chiarirlo, è semplicemente questo periodo disgraziato che stiamo vivendo. Se consideri che il nostro Consiglio dei Ministri è convocato quotidianamente fino a notte tarda, semplicemente per decidere circa le misure da adottare per fronteggiare questa benedetta pandemia. Se tutti quanti quotidianamente il verifichiamo che la politica è interessata a risolvere i problemi della distribuzione di queste risorse economiche. È evidente che rispetto a questi grossi problemi che bisogna affrontare le altre cose passano in secondo ordine. Secondo me non c’è né malafede, né dolo, né una volontà prestabilita di non prestare attenzione agli altri problemi, ma tutto è conseguenza della distrazione naturale endemica legata, ripeto, a questa situazione. D’altra parte, con tutte queste misure che sono state adottate anche per quanto riguarda l’accesso agli edifici ministeriali, noi in maniera eccezionale siamo riusciti ad accedere nel mese di settembre e abbiamo avuto una doppia riunione perché siamo riusciti a toccare le corde giuste, però, anche per quanto riguarda il settore della giustizia, le attenzioni sono rivolte verso altri problemi. Tant’è vero che in questo periodo sono state adottate delle normative che impediscono a noi avvocati di patrocinare fisicamente davanti ai giudici, perché la trattazione, soprattutto per il civile, è ridotta ad una trattazione scritta con tutte le conseguenze che ne possono derivare nell’esercizio del diritto di difesa. Non abbiamo la possibilità di accedere alle aule di giustizia, è un periodo spero eccezionale che evidentemente possa far presagire ad un cambiamento radicale di ciò che si è verificato negli ultimi due anni. In sintesi, non ci sono delle responsabilità specifiche, però il dato di fatto è che i nostri politici, se vogliamo, tra virgolette, sono distratti, nel senso che sono interessati solo a risolvere i due problemi ai quali facevo riferimento, da un lato quelli di carattere sanitario, legato al contenimento della pandemia. L’altro alla distribuzione di tutte queste risorse economiche che vengono dalla dal PNRR”.

C’è una data o un obiettivo che possiamo seguire anche per organizzare una sorta di resistenza a questa condanna già scritta?
Allora vorrei chiarire innanzitutto che, nonostante queste mie dichiarazioni che sono delle dichiarazioni forti in ordine al rischio di perdere il presidio di legalità, come associazione ci siamo già preoccupati di organizzare un incontro con i sindaci già nei prossimi dieci giorni. Speriamo che i sindaci possano toccare le corde giuste. Questo è un problema che riguarda tutti i politici di tutti i partiti. Penso che su un problema come questo non ci possono essere non convergenza ed è giusto che vengono compulsati tutti quelli che fino ad oggi ci hanno sempre garantito un vero e autentico sostegno verso la stabilizzazione.

L’isola d’Ischia deve essere considerata per quella che è la sua collocazione a livello non solo nazionale, ma anche internazionale. E ricordo anche per quanto riguarda il settore giurisdizione, che territori molto più modesti sono sedi di Tribunali e di Procura della Repubblica. Faccio riferimento a città come per esempio Isernia, Lavino. Territori che non riescono ad esprimere quello che, invece, esprime l’isola d’ischia. Il dato di fondo? E che per scelte fatte sempre dalla politica, questi territori sono sedi di tribunale e l’isola d’ischia che è un territorio fondamentale, soprattutto per l’aspetto turistico, è abbandonato a se stesso. Faccio un invito, a tutti i colleghi avvocati, ma lo faccio soprattutto alla comunità locale di essere molto attenta e di non pensare che la battaglia che noi stiamo conducendo sia una battaglia di un’altra categoria o di una parte della popolazione. Si tratta di un servizio essenziale come quello dei trasporti e quindi di combattere insieme a noi per la stabilizzazione e il mantenimento del presidio di giustizia.

Ritorno su una mia convinzione. Che ruolo hanno avuto le risultanze delle decisioni del CSM? Abbiamo ricevuto il colpo di grazia?
Quello che sta scritto nella nota del Csm riguarda dei singoli. Non voglio pensare che ci sia stata una scelta deliberata per colpirci e quindi per eliminarci come sezione DISTACCATA qui all’interno del territorio. Mi piace pensare che ci sono state delle leggerezze o comunque se ci sono stati degli errori, questi errori sono sempre dei singoli e non di un’intera comunità. E proprio partendo da questo, da questa nota penso che tutti quanti, come comunità, dovremmo raccogliere le energie e convogliarle tutte quante insieme in un’unica direzione che è quella di battersi, con consapevolezza, coscienza e determinazione, perché ripeto è la privazione di un servizio essenziale. Quello della giurisdizione vuol dire aprire le porte alla soppressione di altri servizi essenziali”

Sono un po’ cattivo, ma lei sa che ognuno di noi conserva la sua propria natura. Ad un incontro con i giovani avvocati, mi sembra che lei abbia anche espresso la volontà di non volersi più ricandidare e abbia indicato una sorta di suo delfino in quello che è il validissimo avvocato Pesce.
“Evidentemente lo dicevo in un contesto diverso e amichevole e ironizzavo perché c’era la presenza dell’avvocato Pesce. Io non ho nessuna legittimazione a ratificare alcun mio successore. Mi auguro semplicemente….

Anche perché, voglio dire, perseverare darebbe diabolico…
Ecco, queste solo le illazioni cattive che sei abituato a fare tu. Io non mai dato indicazioni, nel senso che la base dell’avvocatura nella sua interezza è in grado di poter scegliere i propri rappresentanti senza nessun tipo di condizionamento. Invece, facendo un discorso più serio, mi auguro che soprattutto i giovani avvocati si rendano artefici del radicale cambiamento in termini culturali e di mentalità. E che l’avvocatura possa riappropriarsi delle proprie prerogative per cercare di ridestare questo territorio che sta vivendo, secondo me una delle più gravi del crisi, nel senso che manca quella vivacità che c’era fino a qualche decennio fa. Manca qualsiasi tipo di confronto. Su quelle che possono essere le varie tematiche che non sono ristrette solo al territorio. Oggi si discute esclusivamente di coronavirus e questa è una cosa che secondo me è molto molto negativa. Quindi, l’ultima analisi, spero che ci un ricambio anche nella condizione dell’associazione forense, come in tutti gli altri organi associativi che ci sono e che operano sul territorio dell’isola. Un territorio che ha bisogno di essere sollecitato e stimolato. Il mio auspicio è che ci sia un ricambio generazionale, fermo restando che ho sempre ritenuto che non si tratti solo di un problema di carattere anagrafico ma di energie mentali che sicuramente sono in grado di sprigionare i giovani ma senza dimenticare che ci possono essere dei riferimenti rappresentati da persone sagge che potrebbero aiutare questi giovani nel perseguimento degli obiettivi a cui facevo riferimento”.

www.ildispari.it

1 COMMENT

  1. Comprendo il rammarico dell’Avv. Buono ma non vedo nell’intervista il giusto risentimento rispetto ad una classe di Sindaci inetta che vive in ogni suo componente la propria giornata di gloria, nell’assenza di un progetto unificante che salvaguardi i servizi essenziali per l’isola: Sanità, Trasporti, Giustizia, Scuola… tematiche che attengono alla nostra dignità territoriale e di cittadini in un contesto di salvaguardia dell’economia dell’isola che non possono essere trattate solo ed esclusivamente dalle categorie direttamente interessate. Occorre, pertanto, una mobilitazione ed un Comitato di Agitazione che sia capace di mettere in campo una vertenza popolare che scrolli l’assetto politico realizzato nell’autoreferenzialità da Ischia fino a Napoli ed Roma per giungere Bruxelles. Lanci, pertanto, l’Avv. Giampaolo , che ha tutta la mia stima e che ha la saggezza giusta, oltre la capacità per adempiere ad un compito storico nell’emergenza determinatasi nella Giustizia, in aggiunta a quanto ha già dato e con grande determinazione nei trasporti marittimi , un appello popolare per costruire in nuovo fronte di lotta unitario e responsabile; in questa grande sfida, . ancora una volta mi vedo accanto a Lui!

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