Un Real Forio che gioca, corre, lotta e si diverte. Dopo il netto 4-1 rifilato al Santa Maria la Carità al “Calise”, a parlare è il viceallenatore Gianfranco Parlato, uomo di fiducia di Carlo Sanchez e parte integrante dello staff tecnico biancoverde. Nel suo commento c’è la fotografia perfetta del momento del Real: una squadra che unisce intensità e leggerezza, fame e divertimento, in un ambiente sereno e pieno di fiducia. «È sembrato quasi che non avessimo giocato mercoledì – racconta Parlato – e invece sì, ma questa rosa è lunga e piena di qualità. Tutti i ragazzi danno il massimo e chi entra fa sempre bene. C’è armonia e cattiveria agonistica, e il bello è che si divertono, vogliono far divertire anche gli altri».
Mister Parlato, un 4-1 che dà continuità alla bella prestazione di Coppa.
«Sì, una vittoria importante, arrivata dopo una gara dispendiosa dal punto di vista fisico e mentale come quella di mercoledì contro l’Ercolanese. Oggi invece si è vista una squadra che è scesa in campo con fame, cattiveria e voglia di vincere. Hanno messo in campo grinta e decisione, come se non avessero giocato pochi giorni fa. È il segno che questo gruppo sta bene e ha la mentalità giusta.»
Eppure sembrava che la squadra non avesse accusato la fatica.
«Hai ragione, è sembrato così, ma in realtà la partita di mercoledì si è sentita. Solo che abbiamo una rosa lunga, di grande qualità. La società ha costruito un gruppo di ventotto giocatori che possono giocare tutti e oggi si è visto. Il mister ha fatto qualche cambio, ha fatto riposare qualcuno e ha dato spazio ad altri. Tutti hanno risposto bene, e questo è un grande segnale. È una vittoria meritata, come lo era stato anche il pareggio di Ercolano, che è stato frutto di una buona prestazione.»
Difficile oggi trovare un migliore in campo.
«Infatti. Sono stati tutti bravissimi, sia chi è partito titolare sia chi è subentrato. C’è stata continuità di rendimento, di gioco e di atteggiamento. Si è vista fame, la fame di chi vuole fare qualcosa di importante. Lo si è notato anche nel quarto gol di Santiago: un tiro rabbioso, di cattiveria agonistica. È lo spirito che accomuna tutti, dal mister alla società, perché c’è un progetto chiaro e condiviso. Ci si allena bene durante la settimana e la domenica si raccolgono i frutti.»
Ha parlato di entusiasmo e di un bel clima nello spogliatoio.
«Sì, e non lo dico tanto per dire. È proprio così. C’è felicità, c’è armonia. I ragazzi giocano con intensità ma anche con il sorriso. Si divertono e vogliono far divertire tutti, anche noi dello staff e il pubblico. È un gruppo che lavora tanto, ma con entusiasmo. E quando vinci, poi, tutto diventa più facile. Vincere ti aiuta a vincere, e oggi nello spogliatoio c’era davvero una bella atmosfera.»
Merito del lavoro settimanale, dunque.
«Senza dubbio. Quello che si vede la domenica è il frutto di ciò che succede in settimana: lavoro, applicazione, concentrazione. Ci divertiamo, ma lavoriamo forte. E fino ad ora stiamo raccogliendo risultati grazie al mister, allo staff e alla società. C’è organizzazione e unità d’intenti, ed è questo che fa la differenza.»
Sei arrivato quest’anno a completare lo staff di mister Sanchez. Ti chiedo un pensiero sul pubblico.
«Bellissimo. Oggi vedere il “Calise” pieno, con fumogeni, cori e tanto entusiasmo, è stato emozionante. Il pubblico è in visibilio e la pensa come noi: vuole vincere. E noi vogliamo lo stesso. Ci aiuta, ci dà energia, soprattutto nei momenti in cui la partita si complica. Oggi nel primo quarto d’ora abbiamo sofferto un po’, loro hanno colpito un palo e avrebbero potuto pareggiare, ma poi senti i tifosi, fai un cambio, la squadra reagisce e cambia tutto. È un segno che questo gruppo ha carattere, ma anche un pubblico che gli somiglia.»
