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sabato, Aprile 20, 2024

Giacomo Pascale: “Nessun motivo. L’invidia porta all’omicidio”

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Intervista. Day After: dopo la firma carbonara, la consegna al protocollo mattutina. I “tappiani” scappano

Ida Trofa | Commissariato il comune di Lacco Ameno. Giacomo Pascale non è più sindaco. Decaduto per le dimissioni di 9 consiglieri su 12 componenti del civico consesso a pochi mesi dalla scadenza naturale dei 5 anni.

Tra poche ore la Prefettura di Napoli, il prefetto Carmela Pagano, dichiarerà, ancora una volta, sciolto il consiglio comunale nominando il commissario prefettizio che reggerà le sorti del paese fino al prossimo voto, forse in maggio.

Saranno così tre, e per una parentesi lunghissima, i commissari in carica all’ombra del Fungo. Questo tra sfiduce, dissesto economico e finanziario e, in ultimo ma non per ultimo, il terremoto.
Area mesta negli uffici comunali mentre alla chetichella Carmine Monti e Michele De Siano, accompagnati dall’immancabile Oscar Rumolo, appena aperto il protocollo, di buon ora, hanno depositato le firme raccolte presso il notaio Fortunata Mattera di Ischia, lunedì sera.

Nessuna motivazione, nessuna argomentazione come se neppure i consiglieri sapessero il perché di quella sottoscrizione che resterà alla storia del paese con il protocollo n. 001159 del 15 ottobre 2019. La congiura delle gelosie così è stata ribattezzata l’ennesima pazziella politica di Piazza Santa Restituta. Per il resto nulla che meriti menzione.
Ominicchi che scodinzolano per sedere al tavolo di chi gestisce il feudo e li comanda a bacchetta.

Restano saldi al fianco del “Barone” e forse dei propri principi solo tre uomini della scialuppa, Ciro Calise, Giovan Giuseppe Zavota e Leonardo Mennella. Anche gli assessori Cecilia Prota e il vice sindaco Domenico Miragliuolo non hanno avuto timore di incontrare Pascale mostrandosi vicini al primo cittadino appena defenestrato. E non è certo cosa di poco conto in un mondo senza morale né principi. Solo interessi. Una iniziativa che, in realtà, in quel di Lacco non fa neppure più notizia.
I firmatari, invece. fuggono la scena e si riuniscono al Bar Unico di Casamicciola, lontani dal paese, in attesa che la comunità dimentichi il colpo e l’ennesimo affronto, con loro, immancabili il Rumolo e un mai pago di congiure e trame destabilizzatrici, Abramo De Siano. Abramix, altrimenti, si annoia.

Giacomo Pascale: “Nessun motivo. L’invidia porta all’omicidio”

Il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, vittima del nanismo politico, commenta la sfiducia ordita dai piccoli politici di Lacco Ameno. Allude ad un personaggio, ma è bravo a non farne mai il nome, salvo tradirsi nei fuori onda.
Commenti molto critici verso i consiglieri firmatari e i burattinai di questa operazione che era nell’aria da mesi. Pascale non mangia il panettone però lascia al Paese la ricostruzione privata pesante ancora da cominciare, il PUC e la ricostruzione pubblica avviata. All’orizzonte il caos CAS ed alloggiati. E questo solo sul piano terremoto. Senza contare il dissesto da chiudere e le grane sui condoni e le RESA. Ma questi saranno argomenti di prossime trattazioni.

Sindaco era nell’aria. Un film già visto?
“Si. Non è una novità. Forse lo è per voi. Per me che conosco il soggetto principale, no. Il personaggio si ripete lo ha già fatto in passato con la buonanima del professore Mennella salvo poi pentirsi pubblicamente. Lo ha fatto on Tuta Irace per me un bravo sindaco, con Carmine Monti. E’ la quarta volta che accade. E’ la quarta volta che con questi sordidi giochetti viene mandata a casa l’amministrazione. Il paese viene visto come un fatto molto personale. Credo che con quest’ultimo gesto non abbia tenuto conto del danno fatto a tante persone sopratutto ai terremotati”.

Cosa non gli ha dato?
“Me lo chiedono tutti oggi. Dal punto di vista personale non c’è nulla. Non c’è nulla dal punto di vista amministrativo, anzi. Dal punto di vista politico non c’è nulla. I risultati dell’ultima campagna europea testimoniano il nostro impegno per il partito (Forza Italia, ndr). Evidentemente come dice il mio vecchio maestro: La gelosia può portare anche all’omicidio. Sarebbe più opportuno chiederlo ai diretti interessati“.

Quindi è quella fascia a determinare tutto? Il soggetto, quel qualcuno al quale di allude vuole far comprendere che è egli a determinare chi la indossa nel paese? Personaggi che gestiscono Lacco Ameno come un feudo .
“Ma io questo non lo so dire. Non vorrei incanalare la discussione seria di una comunità in un momento cosi difficile e complicato in queste beghe. Sicuramente già dal 6 settembre 2018, con la visita del Premier Giuseppe Conte qualcosa è cambiato, quando al termine del ricevimento e della vista istituzionale ricevemmo rassicurazioni e subito concretamente il dispositivo per la scuola di Lacco Ameno e non solo.Portammo a casa, tra le 11 del mattino e le 15 del pomeriggio, un risultato incredibile. Evidentemente qualcosa in quella nostra interlocuzione ha dato fastidio. Un giorno che ricordo con affetto e che forse ha incrinato la serenità di hai vive di queste cose“.

Si sente vittima di una congiura o aveva sentore di essere al capolinea?
“Non avevo sentore, avrei preferito però che non ci si riunisse dal notaio come una setta carbonara. Che costoro venissero in consiglio comunale. Evidentemente sto chiedendo troppo. Io sono appassionato di politica e per fare una cosa del genere ci vuole un minimo di statura politica. E francamente non c’è tra questi personaggi. Soprattutto ci vuole il coraggio di andare in consiglio e sfiduciare un sindaco sulla scorta di motivazioni valide. “

E siamo ad un nuovo commissario con tempi lunghissimi. Non crede che sia inopportuno parlare di politica in una comunità come Lacco Ameno non si dovrebbe essere prima uomini?
“Lei coglie un aspetto che attiene al senso di responsabilità che lei vorrebbe in ognuno di noi. Di avere rispetto per il mandato popolare. Parliamo di chi tradisce il popolo. Non dovrei essere io ad andare via di qua, ma chi tradisce la fiducia del popolo che gli fu accordata nel maggio del 2015 e che oggi inspiegabilmente decide di mettere le firme con l’opposizione. Francamente il commissario rallenterà se non fermerà certe procedure. Ma lo spiegheremo meglio in prosieguo. Domenica sera terrò un pubblico intervento in piazza quando, spero, che il popolo voglia venire a sentire anche le ragioni del Sindaco. Se penso a tutto il lavoro che resta da fare e i progetti intrapresi e alla interlocuzione politica che dobbiamo tornare a riavere dopo il riassetto del governo di Roma, magari anche per avere quella benedetta norma che serve a migliorare gli strumenti per la ricostruzione, magari equiparare i condonati una volta sanati ai legittimi, perché diversamente la ricostruzione non parte. Insomma c’è tanta carne sul fuco eppure non si può prescindere dal sisma e dal dramma dei condoni. Oggi si decide di commissariare il comune, evidentemente qualcuno ritiene che un commissario ed il sindaco siano uguali. Auguri a tutti! Cosa ci posso fare. Io sono la vittima non il carnefice.“

L’opposizione fa il suo ruolo ma i suoi ex compagni di schieramento?
“Io non ho da dire nulla. Non significa nulla opposizione o maggioranza. Anche nelle opposizioni dovrebbe prevalere un minimo di senso di responsabilità. Ai miei dico che è stato un piacere lavorare con loro. Se oggi ho questa notorietà e la stima di tante persone che me la manifestano anche in queste ore, l’ho devo a loro e ad una squadra bellissima ed entusiasta di dipendenti comunali, messa su con impegno. Stasera (ndr ieri sera ) saranno miei ospiti perché voglio ringraziarli tutti insieme. Ed invito, se vorranno esserci, anche i consiglieri che mi hanno sfiduciato. E’ grazie a loro se ho raggiunto questi risultati. Si è deciso di porre fine anzi tempo a questa esperienza amministrativa. Sono sereno, ho la coscienza apposto di aver servito il mio paese ma soprattutto io sono convinto che ritornerò quando sarà il momento perché sento forte che il paese sta con me. Sento forte che la gente ha apprezzato l’impegno profuso e sono convinto che questa volta non sarà facile o non sarà come qualcuno ha in mente”.

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