Teresa Mazzella è la volontaria che ha a cuore la colonia di gatti della Pineta Mirtina di Ischia. Una buona storia che meriterebbe maggiori attenzioni dall’amministrazione (ma gli equilibri attuali, non riguardano le cose dei cittadini, ma solo gli interessi di palazzo e dei singoli consiglieri) e che, invece, viene lasciata nello stesso abbandono che stringe una morsa mortale l’intera pineta.
Il cuore del verde pubblico che ci costa oltre mezzo milione di euro l’anno lasciato nel degrado e nello sperpero dei danari pubblici da un sindaco, una giunta e un consiglio comunale. Ma la storia di oggi, non come quella di ieri, dove vi abbiamo raccontato la sciatteria di Enzo & co, ma di una piccola gattina avvelenata e abbandonata.
Ecco il racconto di Teresa.
«Io sono distrutta, schifata ogni giorno di più per quello di cui sono capaci i miei concittadini» inizia così Teresa “dei gatti”. “Ieri (sabato, ndr) avevano messo un coniglio nel recinto delle giostre con una scritta su un foglio di carta: “è malato, lo dovete curare”. Il coniglio è stato trovato morto presumibilmente anche ucciso dai cani padronali. Oggi (domenica) la gatta moribonda avvelenata lasciata in colonia con anche le fiale di Konakion aperte e una siringa, quindi somministrate. Invece di portarla da un veterinario la portano a me! La gatta, coperta da migliaia di uova di mosche, sta lottando per la vita ma è difficile che si salvi.
Io non ho più fiato per urlare il mio disprezzo – continua Teresa -, tutto questo rimarrà impunito perché, benché lotti da tempo per avere delle telecamere in pineta, non vengo ascoltata. Anzi, vengo ignorata da tutti. Di quello che succede qui, a danno degli animali, non se ne fotte nessuno! Schifata è dire poco!”
Dopo poco, con un altro post-denuncia, Teresa aggiunge dettagli particolari.
«La gattina è stata avvelenata. Invece di portarla da un veterinario, me l’hanno lasciata in Colonia. Le mosche la stavano finendo. Tenteremo di fare tutto il possibile per salvarla. Si tratta di una gatta assolutamente domestica di 3/4 anni. L’hanno lasciata cosi, coperta da una busta, piena di larve di mosche, con delle fiale di konakion aperte e siringa a fianco, con la ciotola dell’ acqua.
Io sto aspettando il veterinario che rientra. E’ domenica, non ci sono studi aperti ma mi riceverà tra un quarto d’ora. Io non ho più parole. E’ un’isola maledetta – conclude Teresa – di gente senza un briciolo di cuore»
La storia ha due faccia. La prima è quella del disinteresse dell’amministrazione comunale che ama sperperare soldi in eventi dallo zero risultati, 5000 euro l’anno o 28mila per le feste di chiesa e non un nichelino per la colonia dei gattini di Teresa. E’ lei stessa che lo mette in evidenza: “benché lotti da tempo per avere delle telecamere in pineta, non vengo ascoltata. Anzi, vengo ignorata da tutti”. La pineta abbandonata è una vergogna per tutti noi. Una vergogna che ha un nome e un cognome come responsabile: Enzo Ferrandino”.
L’altro lato, quello più triste, è la ferocia con cui si decide di liberarsi di un animale domestico. Di lasciarlo in quel modo, di disfarsene come un peso e senza un benché minimo rispetto, almeno, per gli altri essere umani che ne potrebbero entrare in rispetto. Ma chi non ha rispetto per se stesso, non potrà mai avere rispetto per gli animali o per gli altri esseri umani.
Facciamo nostro l’appello di Teresa: aiutata la gatta avvelenata. Che il Comune intervenga per aiutare la colonia di gatti della Pineta dell’IndecEnzo.
Ma con che cuore si puo’ lasciare un povero animaletto cosi’ malridotto… comunque l’amministrazione comunale provveda ad installare un impianto di videosorveglianza la pineta non puo’ diventare la terra di nessuno…
Nel 2020 dobbiamo ancora assistere a scene del genere. Chi ha fatto questo si deve vergognare, e speriamo che DIO veda il tutto e lo punisca, persone del genere non meritano nulla di buono dalla vita.