lunedì, Giugno 16, 2025

Gabriele Pastore: “Che uomo sarei stato se avessi abbandonato la nave nella tempesta?”

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In un’annata complicata per l’Ischia, tra difficoltà sportive e sfide personali, Gabriele Pastore si è confermato ancora una volta punto di riferimento dentro e fuori dal campo. Difensore di carattere e uomo di cuore, ha segnato contro l’Acerrana un gol che sa di liberazione, di rinascita. In questa intervista, ci racconta la sua stagione, il legame profondo con l’isola e i tifosi, e lo spirito con cui si prepara all’ultima gara al Mazzella.

Momento difficile per l’Ischia e per te, in tanti sensi. Poi arriva il gol contro l’Acerrana, che lascia una scia più dolce di quanto ci si potesse aspettare. Vogliamo provare a raccontare la gioia dopo la tempesta?
“Ciao Gaetano, è sempre un piacere parlare con te. È stato un momento bellissimo perché, come ben sai, è stata un’annata complicata sotto tutti i punti di vista, soprattutto personali, per tanti motivi. Avevo il desiderio di segnare quest’anno perché è nata mia figlia e volevo dedicarle un gol. In più, volevamo chiudere con una vittoria contro l’Acerrana per arrivare a questi 41 punti e conquistare finalmente la salvezza.”

Annata complessa, piena di difficoltà e ostacoli che, però, si avvia a una conclusione più serena. Come hai vissuto le varie fasi di questa stagione sportiva?
“Come hai detto, è stata un’annata difficile, sia a livello personale che di squadra. Ci sono state carenze sotto tanti aspetti e le abbiamo pagate con molti risultati negativi. Devo essere sincero: non l’ho vissuta nel migliore dei modi. Ho affrontato diverse difficoltà, tra cui un infortunio e alcune voci infondate sul mio conto. Però non ho mollato. Ho fatto del mio meglio per recuperare e per smentire quelle voci, e credo di esserci riuscito alla grande. Alla fine, i sacrifici vengono sempre ripagati.”

Domenica l’ultima in casa davanti al tuo pubblico al Mazzella. Sei diventato un simbolo di questa Ischia e, con educazione e impegno, sei entrato sempre più nel cuore della piazza e dei tifosi. Contro la Palmese che gara sarà? O meglio, che significato avrà?
“Domenica sarà comunque una partita importante: vogliamo chiudere la stagione con un risultato positivo davanti al nostro pubblico. È l’ultima al Mazzella di quest’anno e va onorata nel migliore dei modi, perché giochiamo davanti al nostro meraviglioso pubblico. Per me ha un valore speciale, perché potrebbe anche essere la mia ultima partita a Ischia. Voglio chiudere in bellezza. Non lo dico perché voglio andare via, o come se fosse un addio, ma semplicemente perché certe decisioni spettano alla società.”

Ormai sei ischitano d’adozione. Possiamo dire che hai superato il “limite di ore” per sentirti parte dell’isola. Proviamo a raccontare il tuo rapporto con Ischia e con gli ischitani.
“Come ben sai, Ischia è diventata casa per me. Ho un legame meraviglioso con la gente: mi trattano davvero come un figlio, e di questo sono molto onorato. Ischia per me è stata una rivincita calcistica: mi ha fatto rinascere sotto questo punto di vista. Se sono riuscito a raggiungere certi traguardi, lo devo anche ai tifosi! Mi dispiace solo se quest’anno ci sono stati alcuni fraintendimenti, soprattutto durante il mercato. Sono circolate tante voci sul mio conto, tutte false! Non ho mai avuto il desiderio di andare via da Ischia. Che uomo sarei stato se avessi abbandonato la nave nella tempesta? Ringrazio di cuore tutti i tifosi e le persone dell’isola per l’affetto che mi hanno dimostrato in questi tre anni meravigliosi, e per avermi fatto sentire un ‘calciatore vero’.”

C’è un rammarico che ti porti dentro?
“Non credo di avere particolari rammarichi, abbiamo fatto tanto in questi tre anni. Se proprio devo trovare il classico pelo nell’uovo, forse un gol al Mazzella quest’anno (sperando di riuscirci domenica!) e non aver giocato l’ultima partita lo scorso anno contro la Nocerina, semplicemente perché era una gara importante e per l’atmosfera che si era creata attorno. Grazie per la pazienza… e scusa il ritardo!”

Autore

  • Gaetano Di Meglio

    Marito di Agata e papà di Martina, Valeria, Domenico ed Enzo, sono nato e vivo ad Ischia. Credo nella libertà degli uomini di poter essere liberi da ogni bisogno e necessità. Credo nel valore del giornalismo come espressione di libertà e difesa dei più deboli. Sono preconcetto contro ogni forma di potere. Ah, sono il direttore del giornale 😉

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