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venerdì, Aprile 19, 2024

Funghi raccolti senza patentino, fioccano multe e sequestri

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Autunno inoltrato con grandi quantità nei boschi. Ma…

Tutti pazzi per i funghi. Che spuntano ad ogni angolo nei boschi dell’isola. Un vero e proprio paradiso per i cercatori, un esercito silenzioso che – cestino alla mano – s’addentra nei castagneti ischitani lasciandosi guidare dal fiuto e da un po’ di fortuna che, proverbialmente, aiuta gli audaci.
L’autunno ischitano attraversa profumi e colori e ha nei funghi vere e proprie icone. La ricerca dei “cap’ nir” affascina e coinvolge: un bel gruzzolo di porcini val bene una sveglia all’alba, con tanto di attenta perlustrazione del Rotaro, di Fiaiano, di Santa Maria al Monte e dei versanti dell’Epomeo.
Ma con i funghi fioccano anche i controlli della guardie ecozoofile dell’Enpa, l’ente nazionale per la protezione degli animali. Che hanno elevato una serie consistente di contravvenzioni negli ultimi giorni, sequestrando quantitativi ingenti di funghi. In particolare, la zona più battuta – spiegano le guardie – è il cosiddetto “Lanternino”, adiacente al Montagnone, nel suo tratto ischitano.
E com’è ormai noto,  la legge regionale n.8/2007 obbliga i cercatori di funghi di dotarsi di un patentino ottenuto dopo un colloquio in provincia, all’interno del quale si dimostri un’approfondita conoscenza delle specie. Non solo: bisogna dimostrare di essere in regola col pagamento annuale, di raccogliere i funghi in cesti (espressamente vietate le buste di plastica) e di non usare strumentazioni in grado di impattare negativamente con l’ambiente, rastrelli e uncini in primis (che danneggiano il micelio e le radici delle piante).
E non tutti, da queste parti, hanno compreso la necessità dell’iter per diventare ufficialmente cercatori di fungo: l’occasione fa l’uomo furbo e, a quanto pare, sono ancora molti gli ischitani che provano a farla franca, nascondendo i porcini nei marsupi e sgattaiolando via, con l’auspicio che i controlli sul territorio non siano poi così fitti.
In particolare, spiega l’Enpa, in molti utilizzano ancora le buste di plastica che impediscono alle spore di diffondersi nel bosco: all’arrivo delle guardie, di solito, scatta il fuggi-fuggi. “Di più: denunciamo anche una pratica barbara: la sistematica distruzione dei funghi non commestibili: inconcepibile, visto che si tratta comunque di specie essenziali all’ecosistema ischitano, che hanno una funzione simbiotica importante con le piante”. L’attività dell’Enpa proseguirà durante tutto l’autunno e va ad integrarsi con un’altra mission, altrettanto importante: la prevenzione dei fenomeni di bracconaggio, che pure hanno portato negli ultimi giorni al ritrovamento di un gheppio, un assiolo e un falco pellegrini feriti.

 

5 COMMENTS

  1. Sempre in cerca di pubblicità e visibilità gli Enpa ex Lipu……sto stipendio
    se lo devono pur guadagnare……….

  2. Non guasterebbe una severita’ ancora maggiore per quei cercatori che salgono con scooters e similari lungo i sentieri rompendo anche i coglioni a quelli che vanno in cerca di un po’ di pace e aria pulita almenp in montagna.

  3. che poi a rigor di legge le cosiddette guardie se non affiancate da vigili forestale o carabinieri non possono sequestrare NULLA, NULLA, NULLA! e molto probabilmente non hanno sequestrato nulla nè fatto alcun verbale, è solo un comunicato stampa per atteggiarsi.

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