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giovedì, Aprile 18, 2024

Frana Casamicciola. La grande notte dei Commissari. Capodanno a casa? La verità alle 15.00

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La notte tra giovedì 29 e venerdì 30 dicembre è, davvero, la grande notte dei commissari. Una notte complessa, chiarita, soprattutto, dalla voce “grossa” (in termini istituzionali) del prefetto Palomba che è riuscito ad appianare le “questione di firma” tra il commissario Legnini e il commissario Calcaterra.

Lo scontro tra le responsabilità e tra il “peso” di chi scrive “cosa” ha pesato per giorni e giorni. E, per amore di verità, ha bloccato la decisione fino a questa notte. Un blocco che si dovrebbe sciogliere alle 15.00 di questo venerdì 30 in una conferenza stampa di “presentazione”. Il condizionale sull’orario, ovviamente, è obbligatorio.

Il Prefetto Palomba è riuscito a “convincere” il Commissario Legnini ad apporre la firma sotto la decisione per la zonizzazione. La Calcaterra, con i poteri del sindaco, poi, invece, recepirà le decisioni delle “zone” e ordinerà ai cittadini il da farsi.

E’ questa la PRIMA FASE del ritorno alla normalità (se mai di normalità si potrà parlare) della gente di Casamicciola. Domani (oggi, ndr) scopriremo, casa per casa (dicono dagli uffici del commissario Legnini), su chi potrà rientrare in casa e chi no. Una decisione legata alle zone in cui sarà divisa Casamicciola. Oltre alle zone che tutti conosciamo (e che si possono vedere nell’immagine di questo articolo), la grande zona A, al suo interno, prevederà alcune sottozone. 3 di queste, più piccole, quelle “rossissime” – per capirci – sono quelle che non prevederanno il rientro a casa. Queste sono quelle del Celario e del cuore della frana, quelle materialmente non raggiungibili, quelle non servite da acqua e luce e gli edifici materialmente danneggiati o dal sisma o dalla frana.

Queste “rossissime”, come detto, non prevedono il rientro in casa mentre il resto della “zona rossa” (quella che è attualmente blu) sarà soggetta allo sgombero in caso di ogni tipo di allerta meteo in attesa che entri in funzione la centrale operativa e di allerta sul territorio.

SECONDA FASE. Un destino che cambierà con l’attivazione della centrale operativa. Quando avremo i 4 operatori che veglieranno h24 sul rischio di Casamicciola, l’allontanamento della “grande zona” sarà legata a due fattori: l’allerta meteo di colore arancione (come quello che avviene per Monte Vezzi a Ischia) e quando il pluviometro segnerà sul valore delle 3 ore, i 38 mm di acqua. Un valore alto e indice di un pericolo serio da considerare. Per questo, però, dovremo attendere le 15.00 di oggi pomeriggio quando in conferenza il Commissario Calcaterra spiegherà e mostrerà i dettagli.

TERZA FASE. Il terzo step che Casamicciola sarà chiamato a compiere sarà quello della mappatura totale del pericolo. Una procedura, questa voluta da Legnini, che sarà per alcuni versi anche rivoluzionaria rispetto al sistema di Protezione Civile nazionale. Prendendo in prestito il termine “Scheda Aedes” dal terremoto, per la frana ci sarà una evoluzione. Nel prossimo mese per la “grande zona” (attualmente quella blu) sarà disposta una valutazione del rischio del singolo edificio non facoltativo. Allo studio del Commissario Legnini e del Dipartimento di Protezione Civile c’è una scheda adatta alle specificità del territorio che ci regalerà la fotografia “casa per casa” del rischio di Casamicciola. Questa mappatura, però, non sarà a “richiesta” come è stato per il terremoto, ma sarà normata con apposita ordinanza e non sarà lasciata al singolo cittadino la facoltà di sottoporsi alla valutazione o meno (come è successo col sisma), ma la valutazione sarà eseguita su tutto il territorio ritenuto a rischio elevato e su tutto quello che c’è dentro.

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