L’accusa arriva dall’assessore in carica Vito Manzi: “Sì, la firma è mia!”

L’articolo del 3 febbraio del nostro Paolo Mosè riporta un passaggio molto delicato e che, sarà foriero di altre sorprese e di altre manette che tintinnano che confermato.

Rileggiamo insieme: «…il pm Arlomede nella sua discussione ha confermato che il giorno 26 gennaio scorso è stata spedita una lettera da Forio e che è stata recapitata negli uffici della Procura il 28.  Al cui interno vi erano tutta una serie di informazioni che prendevano di mira alcuni esponenti dell’attuale Amministrazione comunale e coloro che anche in passato avevano allacciato rapporti anche confidenziali con il Ciummo. Tanto da realizzarsi una prassi consolidata nel tempo che l’imprenditore dei rifiuti avrebbe consegnato una somma pari al 5% di tutto ciò che incassava dal Comune per il servizio svolto. Il pm, senza elencare i nomi di coloro che avrebbero ricevuto le prebende, ha riferito al tribunale del riesame che questa prassi corruttiva è andata avanti fino ai giorni nostri, fino allo scoppio dell’inchiesta. «Ha svelato anche il personaggio che ha firmato la missiva-denuncia: Vito Manzi, già in passato un esponente di primo piano della politica foriana»

Allora proviamo a ricapitolare: Vito Manzi, assessore della giunta di Francesco Del Deo, e attuale amministratore di Forio, autore della prima denuncia che ha portato alla luce l’inchiesta “Pecunia non olet – La compagnia del balzello” ha confermato al pm Arlomede di aver firmato una denuncia nella quale si afferma che a Forio, in parole povere, la Ego Eco paga una tangente del 5%.

Assurdo!

«E come ha riferito il pubblico ministero, il Manzi – scrive ancora Mosè nel nostro servizio del 3 febbraio – è stato convocato urgentemente proprio in questi giorni in Procura per essere ascoltato. E il risultato è del tutto stupefacente. Il Manzi, stando a quanto ha dichiarato la Procura, ha disconosciuto il contenuto della lettera, ma ha confermato che quella firma è sua. Una soluzione che ha lasciato per la verità molto stupiti i presenti, perché non si capisce chi sottoscrive una lettera inviata alla Procura non sa poi cosa manda, quale denuncia stia per inviare».

Noi ci limitiamo a prendere atto di quanto è emerso dalla discussione al tribunale del Riesame e dargli, nuovamente, luce. Così, mentre la giustizia farà il suo corso. Mentre gli agenti della Squadra Mobile verificheranno tutto quanto c’è da verificare: l’autore, il contenuto, la lettera e il resto crediamo che la politica debba fare un passo avanti in quanto chiarezza e trasparenza. E lo debba fare in consiglio comunale. Crediamo sia opportuno che l’assessore Vito Manzi renda partecipe quello che è successo e lo faccia al civico consesso del suo comune. Certo, nessuno sta chiedendo a Vito Manzi di violare la legge o di violare il segreto che va tenuto in questa fase, ma ci sono aspetti che sono diventati pubblici e capire cosa sta accadendo è il primo  passo che l’intera maggioranza di Francesco Del Deo deve fare. Le circostanze sono chiare: c’è un assessore della giunta che guida Forio ascoltato dal pm che sta chiesto gli arresti di un senatore della Repubblica accusato di aver manipolato la gara per la gestione della NU nel proprio comune.

Venga in consiglio comunale, magari già con le dimissioni già protocollate (tanto il sindaco può non accettarle) e faccia luce su questa circostanza: la sua firma sotto un denuncia inviata in procura che accusa la sua stessa maggioranza  e la dirigenza del suo stesso comune di ricevere danaro!