L’Amministrazione comunale di Forio di recente ha deciso di avviare l’iter per la sdemanializzazione di siti lungo la costa non più rispondenti ai pubblici usi del mare. In particolare l’attenzione si è concentrata sul la zona dal tunnel “lato nord” al Piazzale Cristoforo Colombo.
A luglio la Giunta ha approvato la delibera di “Atto d’impulso per l’avvio delle necessarie procedure al fine della sdemanializzazione / sclassifica” dei siti.
Infatti da una ricognizione compiuta dal V Settore è stato rilevato «che nel territorio di Forio vi sono numerose aree formalmente appartenenti al demanio marittimo ma che, sembrerebbero non soddisfare più le caratteristiche demaniali dell’inalienabilità, imprescrittibilità ed inespropriabilità, essendo venuta obiettivamente meno la loro destinazione agli usi pubblici del mare, pur senza essere mai intervenuto un formale provvedimento di cessazione della demanialità».
In merito il codice civile prevede che «il passaggio dei beni dal demanio pubblico al patrimonio dello Stato deve essere dichiarato dall’autorità amministrativa». E una circolare dell’Agenzia del Demanio risalente al 2008 aveva chiarito: «L’amministrazione marittima promuove la rilevazione delle aree non più utilizzabili per pubblici usi ed avvia la procedura – che si conclude con la emanazione di un decreto (c.d. decreto di sclassifica) adottato di concerto dai competenti dirigenti del Ministero dei Trasporti e dell’Agenzia del demanio».
La delibera ha dunque dato atto che «nelle more di una completa ricognizione delle aree, che da quanto condiviso con il competente Ufficio sembrerebbero non soddisfare più le caratteristiche demaniali dell’inalienabilità, imprescrittibilità ed inespropriabilità, in quanto è venuta obiettivamente meno la loro destinazione agli usi pubblici del mare, l’area in argomento (zona dal tunnel “lato nord” al Piazzale Cristoforo Colombo) effettivamente rientra tra le fattispecie non più rispondenti ai pubblici usi del mare».
Sono stati sollecitati «i necessari accertamenti da parte della competente Autorità Marittima», in quanto l’Ente ha «necessità impellente di conseguire la pronuncia sull’istanza di sdemanializzazione» per tale zona, alla luce di progetti che la riguardano.
Al V Settore, competente al Demanio, è stato demandato «ogni ulteriore ed eventuale adempimento consequenziale al presente deliberato e di sollecitare la competente Autorità Marittima ad attivare d’ufficio i necessari sopralluoghi atti a verificare, sul demanio marittimo di competenza, che tale zona non è più rispondente ai pubblici usi del mare per procedere alla sdemanializzazione /sclassifica del sito; che a parere di questa Amministrazione non soddisferebbe più le caratteristiche demaniali, essendo venuta obiettivamente meno la a sua destinazione agli usi pubblici del mare».
Il budget messo a disposizione ammonta a 6.000 euro. E il responsabile del V settore arch. Giampiero Lamonica si è attivato per affidare il propedeutico servizio di rilievo per l’avvio delle procedure. Preliminarmente, aveva richiesto la disponibilità di personale ai responsabili degli altri Settori, ma ancora una volta ottenendo «unicamente riscontri negativi di indisponibilità».
Di qui la necessità di ricorrere a professionista esterno. Lamonica ha proceduto mediante trattativa diretta sul Mepa con il geom. Giovanni Luca Impagliazzo con studio a Forio. L’importo a base di trattativa ammonta a 5.714,29 euro oltre Cassa e Iva e il geometra ha offerto proprio tale somma. Il costo complessivo dell’affidamento ammonta a 6.000 euro, proprio il budget messo a disposizione dalla delibera di Giunta











Spero vivamente per il bene del Paese che questi tratti di costa non vengano colonizzati con pedane e punti aperitivo.
Per godere del tramonto non sono necessari nè musica nè chioschi per mescita bevande. E’ vergognoso che nei punti più suggestivi del Paese si debba sempre essere circondati da gente fracassona col bicchiere in mano.
Inoltre mi piacerebbe sapere chi pagherà i costosissimi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria ai muraglioni e relative aree, ora che verranno sdemanializzati. Faranno la stessa fine delle strade foriane, la cui manutenzione è passata “furbescamente” dalla Provincia al comune? Si riesce a malapena a stendere un po’ di asfalto a freddo nelle buche, se tutto va bene si fanno dei riquadri 2×2.
Le più disastrate dell’intera isola.
Copio e incollo dal web: La differenza fondamentale è che i beni demaniali sono inalienabili, inusucapibili e inespropriabili, e sono destinati a soddisfare bisogni collettivi (es. spiagge, strade), mentre i beni patrimoniali indisponibili sono anch’essi pubblici e destinati a fini pubblici, ma possono essere mobili o immobili e, a differenza dei demaniali, sono trasferibili e soggetti all’usucapione se sottratti alla loro destinazione