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venerdì, Marzo 29, 2024

Forio, i “barbari” sull’ex caserma dei Carabineri

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Distrutta una residenza gentilizia dell’ottocento

Ci sono aspetti privati che, in alcuni casi, meritano di essere portati alla luce. Aspetti che, altrimenti, diventano facilmente favole metropolitane e che, purtroppo, accusano un popolo di non aver saputo conservare la sua memoria. Se questo vale per il pubblico, in alcuni casi, vale anche per il privato. Certo, ognuno a casa sua può fare quello che vuole, ma se ci si trova in possesso di un vero e proprio tesoro di arte, di bellezza e di storia, forse anche il privato andrebbe conservato.

A questa valutazione molto generica, facciamo nostro  – in buona fede da parte nostra – il grido dell’ingegnere Guglielmo D’Ascia.

«Direttore, sono comproprietario – ci ha detto l’ingegnere – dei locali dell’ex Caserma dei Carabinieri di Forio. Purtroppo le chiedo spazio perché nello stabile sono in corso lavori abusivi furtivamente messi in atto. Ho effettuato un sopralluogo e sta venendo fuori una situazione più grave del previsto. Porte dell’ottocento strappate, pavimenti di quel periodo distrutti laddove trattandosi di una dimora gentilizia ogni mattonella costa 150 euro, stucchi divelti. In altri termini, mi consenta, una vera e propria calata dei barbari. Il tutto – conclude – con uso di gruppi elettrogeni e altri aspetti da reato penale.

Una storia particolare che l’ingegnere ha denunciato al Comando di Polizia Municipale di Forio.

«L’ing. Guglielmo D’Ascia – si legge nella denuncia predisposta dall’avvocato Mariaclaudia D’Ascia – è comproprietario insieme ai fratelli Giacinto, Pietro e Margherita di un immobile sito in Forio alla via Matteo Verde, 12, già adibito a Caserma dell’Arma dei Carabinieri. Come noto – scrive D’Ascia – a codesto Ufficio, questo immobile da lungo tempo ha avuto problemi di statica e in questo senso  diverse ordinanze di salvaguardia sono state emesse da codesto Ufficio. In data 11 Febbraio 2016 l’ing D’Ascia casualmente è venuto a conoscenza che nell’edifico de quo, furtivamente erano incorso interventi di ristrutturazione edilizia senza il suo consenso né quello dei signori Pietro e Margherita D’Ascia. Questi lavori si stanno concentrando su quella parte dell’edificio – evidenzia la denuncia – che presenta i maggiori problemi di statica cioè sopra i negozi posti fronte strada di proprietà dei signori D’Ascia ed Eredi di Antonio D’Ascia lavori che comportano lesioni e fatturazione dell’incastro di putrelle e conseguentemente non ultimo il pericolo del crollo dei solai, fatto già paventato ai proprietari dei suddetti negozi, oltre a ciò pare che siano stati divelti i pavimenti di fine ottocento e le artistiche porte di separazione elementi di valore per i quali è in essere  un contenzioso con la Prefettura di Napoli. In relazione a tanto, al fine di impedire un più grave danno oltre a quello già espresso, danno che verrà comunque valutato dal Giudice adito, nonché al fine di preservare la pubblica incolumità, la scrivente intima l’ufficio di cui all’intestazione, svolti gli accertamenti di tiro, verificata la regolarità dei titoli, di disporre l’immediata sospensione dei lavori per i motivi innanzi esposti. In caso contrario, saranno spiegate tutte le azioni giudiziarie necessarie alla tutela dei diritti di parte istante».

La storia sembra chiara. La denuncia  di parte dell’ingegnere D’Ascia, è stata resa pubblica. Speriamo solo che l’ufficio di vigilanza edilizia del Comune di Forio svolga diligentemente il suo compito e renda “giustizia”, se così possiamo dire, ai signori D’Ascia.

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