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giovedì, Aprile 18, 2024

Fiere del turismo: davvero un valore aggiunto per Ischia?

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Una prima pagina che titola “Campagna di Russia” richiamando l’attenzione dei cittadini ischitani rispetto alla volontà delle nostre 6 amministrazioni locali di riportare, turisticamente parlando, i Russi sull’isola partecipando alla fiera del Turismo di Mosca (MITT) in calendario la prossima settimana. In verità, un annuncio di una partecipazione massiccia, condivisa, di sei delegazioni all’ennesima Fiera del Turismo, dopo la partecipazione frammentata al WTM di Londra, alla BIT di Milano, all’ITB di Berlino per qualcuno, e, per qualcun altro, dopo la partecipazione anche alla Fiera di Stoccarda. Visto che l’intento è ufficialmente sempre lo stesso, ovvero quello di partecipare per attrarre turisti e far crescere l’economia isolana nulla di male, tuttavia, nulla neanche di eccezionalmente nuovo rispetto agli anni passati, anche in termini di spesa, seppur Berlino, non si sa ancora come mai, abbia rappresentato un costo più che oneroso per la sola Casamicciola Terme. Ma andiamo oltre, le spese istituzionali si sa che sono previste, seppur si possa dubitare di buona fede quando vien fuori che è il pubblico a sponsorizzare privati e non viceversa. Ma questa è solo la mia opinione. Diciamo che si sia trattata di una anomalia superabile se la logica che ha motivato la deliberazione giuntale è stata quella di creare un momento di sinergia pubblico-privato per il “bene comune”. Ma, davvero, andiamo oltre, perché, in verità, la domanda che resta in piedi è solo una: queste Fiere davvero rappresentano valore aggiunto in termini di crescita della domanda rispetto alla nostra offerta turistica?

E’ un dubbio che mi assale specie alla luce di una assenza di studi di settore che, calibrati sulla nostra economia locale, siano capaci di dimostrare realmente l’opportunità che queste fiere ci offrono, non come mere vetrine, ma come veri e propri momenti di business e marketing territoriale dal risultato sicuro in termini di crescita. Mi chiedo se la partecipazione a queste fiere gli anni scorsi abbia determinato i risultati allora sperati e se si sia pianificata una strategia di marketing territoriale da proporre quest’anno?

Per carità, di testi e studi di settore che in via generale analizzano il ruolo delle Fiere nel contesto turistico, ce ne sono migliaia, ma quello specifico dell’isola d’Ischia manca.

Da una certosina ricerca, ho constato che quasi tutte le realtà turistiche come la nostra ogni anno pianificano la propria azione di marketing attraverso studi mirati, commissionati ad hoc dagli enti locali o, nel più dei casi, dalle associazioni di categoria interessate, ovviamente ad Enti o Studi professionali specializzati, che sempre di più mettono all’embargo le Fiere, mirando invece sempre più all’organizzazione di meeting dedicati, studiati attraverso i momenti dell’”educational” e del “workshop”. Un esempio? L’associazione albergatori di Taormina, sostenuta dalla Presidenza Regionale dell’associazione, solo il mese scorso ha chiesto alla Regione Sicilia di smettere di “spedere soldi pubblici per partecipare alle inutili BIT”. Il perché? Nelle parole dei diretti interessati, gli albergatori: “le strade vincenti sono rappresentate da workshop ed educational. Le BIT sono ormai diventate fiere campionarie”

La partecipazione alle Borse del Turismo così come la strategia che la motiverebbe sarebbero inutili: “più una costosa perdita di tempo che una reale opportunità di crescita dei flussi ricettivi”.

Sebastiano De Luca, presidente di Confindustria Alberghi e Turismo Taormina-Messina e Consigliere Nazionale dell’AICA – Associazione Nazionale Confindustria Alberghi – è stato categorico: “Tali eventi non riescono più, come accadeva in passato, a generare affari per gli operatori, non sono più in grado di favorire il confronto tra domanda ed offerta e non hanno più ragione di esistere. La questione che si deve porre l’Assessorato Regionale al Turismo, che deve essere presente comunque agli eventi più importanti con una partecipazione di una sola vetrina di rappresentanza promozionale del territorio, così come le Associazioni degli Operatori Turistici, le Agenzie di promozione, è il valutare se davvero valga la pena investire migliaia di euro per partecipare ad un Salone o ad una Borsa che ha come unico risultato quello di favorire l’incontro di quegli operatori che già s’incontrano a casa propria. Anche il Comune deve obbligatoriamente porsi questo quesito a cui, per altro, i privati stanno già dando risposte, per poi organizzarsi di conseguenza”. Questo è quanto accade in Sicilia, ma si tratta di dichiarazioni che dovrebbero far riflettere bene anche i nostri Enti Locali ed operatori del turismo, già pronti all’assalto di Mosca.

I nostri operatori ed i nostri Enti Pubblici che investono i propri ed i nostri soldi, all’indomani di queste Fiere, dovrebbero saper rendere conto del valore che tali investimenti sono stati in grado di generare, anche perché sono certa che siano perfettamente consapevoli che il contatto con il potenziale cliente o la speranza di fare business non può avvenire come vogliono farci credere alle varie Borse o Fiere del Turismo. Qualsiasi esperto di marketing territoriale oggi concorderebbe che le BIT ormai sono divenute davvero un misto tra una “fiera campionaria del Turismo” ed un luogo per vedere e farsi vedere giusto il tempo che si trova.

Se è dunque palese che il confronto vero, l’incontro tra la domanda e l’offerta, non si svolge più di certo in quelle sedi, perchè le nostre 6 amministrazioni locali invece di assieparsi in aeroporto non intraprendono una scelta coraggiosa proprio nei confronti di chi sostiene che non si può non esserci dicendo di No? Perché non propongono ai nostri operatori di investire in una strategia turistica condivisa a favore del mercato attraverso la partecipazione a workshop veri dove non si vada solo in vetrina raccattando materiali promozionali a destra e manca, ma costruendo, attraverso il momento dell’educational, l’evento, ascoltando innanzitutto le reali richieste degli operatori e del territorio, strutturando di conseguenza i contatti diretti con i buyers? Mentre qui si pensa ancora andare chissà dove a fare le BIT, i contatti diretti vengono completamente ignorati!

Le vetrine globali non servono a nessuno. Ischia ha bisogno di fare turismo attraverso incontri specifici e dedicati, da programmare direttamente con gli interlocutori che ci interessano e non con qualche breve colloquio di pochi minuti alle BIT, colloqui che non portano da nessuna parte e che si traducono in una mezza foto lanciata alla stampa che dura manco un giorno.

Cominciamo a riflettere: la nostra economia del turismo ha bisogno di molto di più che di una Campagna, anzi Gita dei Sindaci a Mosca.

1 COMMENT

  1. I nostri politici invece pensano di risolvere la crisi del turismo con Arteteca, Doppia Coppia, Enzo e Sal, Gino Fastidio, Ivan e Cristiano, Mino Abbacuccio, Mariano Bruno, Pasquale Palma, Ciro Giustiniani.. (non sto esagerando, sono tutti venuti a Ischia!)
    Pare che l’agente dei comici di ‘Made in Sud’ abbia prospettato un incremento delle presenze turistiche mirabolante.. pazienza se saranno tutte presenze ‘Made in Forcella’.

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