Roberto Fico sceglie Ischia per aprire ufficialmente la sua corsa alla presidenza della Regione Campania e non risparmia stoccate politiche, pur mantenendo il tono di chi vuole marcare la distanza dalle risse da campagna elettorale. “Le polemiche non servono a niente – ha detto – perché allontanano i cittadini dal voto. Io non rispondo agli attacchi personali, mi concentro sui programmi, sulle cose da fare”.
L’ex presidente della Camera interviene così dopo le dichiarazioni del viceministro Edmondo Cirielli, che lo aveva accusato di non avere esperienza amministrativa né lavorativa. “Non rispondo a chi offende – replica Fico – ma una cosa va detta: la destra meloniana non ha alcuna credibilità nel Sud. Hanno votato l’autonomia differenziata, cioè hanno dato un calcio al Mezzogiorno in nome della Lega Nord. Chi approva un simile progetto non può dare lezioni a nessuno”.
Fico ribadisce poi la linea che vuole imprimere alla coalizione progressista: “Siamo qui per parlare di presidi sanitari, di medicina territoriale, di telemedicina, di trasporti marittimi e di dissesto idrogeologico. Sono questi i temi che contano per i cittadini campani, non le offese personali”.
Sul fronte interno al centrosinistra, invece, il candidato evita accuratamente di entrare nel merito delle mosse di Vincenzo De Luca, che ha scelto di togliere il proprio nome dal simbolo della lista a suo sostegno. “Non parlo di simboli – taglia corto Fico – parliamo di temi. Sono quelli a fare la differenza tra la vecchia politica e la nuova idea di Regione che vogliamo costruire insieme ai cittadini”.
La chiusura è una dichiarazione d’intenti, più etica che tattica: “La sesta stella che vorrei accendere in Campania è l’etica pubblica”.
Da quello che una volta era il cuore di Ischia, la campagna di Roberto Fico parte dunque nel segno di una promessa: meno slogan, più contenuti. Una promessa che, almeno per un giorno, ha riportato la politica tra la gente.









