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giovedì, Aprile 18, 2024

Ferragosto: quando la politica resta apparentemente muta e sorda

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Anna Fermo | Questa e la prossima saranno certamente le settimane del silenzio politico, o almeno tale sarà l’apparenza. Ferragosto si avvicina e le ferie per i più della politica locale si concentreranno proprio in queste due settimane. Momenti per riflettere, momenti per dare spazio al relax, momenti per staccare la spina? Nel più dei casi direi proprio di si, al netto di qualsivoglia elucubrazione mentale di quanti credono, che forse tutti o forse nessuno, ne approfitterà per rimettere davvero ordine in vista delle elezioni 2017, non mancando di rinunciare alle proprie ferie. L’ opinione pubblica, quella attenzionata da voci fuori dal coro che, nel più dei casi, emette note stonate rispetto alla musica che continua a risuonare sorda ai più e verosimilmente mal compresa anche dai pochi, la si pretenderebbe vigile solo limitatamente al pettegolezzo o alla chiacchiera da bar del momento? Purtroppo è proprio così e non rintrona affatto male, nelle stonature generali, l’eco mediatica rispetto una “rincorsa alla composizione delle liste” per le amministrative 2017 proprio in pieno periodo ferragostano. Come si dice: il colpo di sole non manca mai e la calura non aiuta in lucidità.
Diciamocela tutta: il fermento politico che si vuole far passare a tutti i costi come fatto dell’ultim’ora non si è affatto acceso adesso, ma è attivo già dallo scorso anno se non da prima, quand’anche ancora ad oggi non abbia reso manifeste le proprie strategie. La cosa che lascia turbati, o che almeno dovrebbe turbare tutti indistintamente, corpo elettorale quanto i politici che si vorrebbero intenti a comporre le liste, non verte sul fattore “ricerca del candidato”, ma piuttosto sull’assenza di una programmazione politica sulla quale far fluire candidati e poi consensi. Forse è questo che ha limitato sino ad oggi il manifestarsi di nuove strategie e composizioni politiche.
Come la si gira la si gira, la frittata è sempre la stessa e nessuno si preoccupa che sia così, anzi, ci si preoccupa del se nelle liste ci saranno o meno figure alla ricerca di un posto pubblico al comune. E’ ridicolo oltre che patetico. Se la politica ischitana stenta a cambiare linea di demarcazione fossilizzandosi su vecchi sistemi ormai più che superati, non sono da meno le voci fuori dal coro che vorrebbero apparire promotrici di moniti e sentenze declaratorie al richiamo “Corte dei Conti e Prefettura”. La stortura rispetto al sistema consolidato è che non esistono paradossalmente neanche in termini di rilancio, messaggi innovativi da parte dei promotori della critica. Tutto avviene come nei consigli comunali: l’opposizione urla e strepita dissenso, minaccia strali e denunce alla Procura della Repubblica, ma non manifesta e persegue una rottura con il sistema che all’apparenza vorrebbe combattere, proponendosi come alternativa. Considerazioni come queste non possono che essere ovvie e legittime quando ci si trova dinanzi alla assenza di una programmazione per il futuro non solo da parte delle attuali componenti di maggioranza, ma anche dalle opposizioni. Di che parliamo allora?
Pur di buttare fuori aria, si persegue nel dare spazio all’ignoranza politica e d’opinione che ci circonda. Mi chiedo se si possa continuare così ad oltranza! “Quello ha detto, l’altro ha fatto, quello si è visto con quello, l’altro si è visto con l’altro ancora, quello entra in quella lista, quello nell’altra, etc etc etc. Una noia mortale!
Mi piacerebbe ascoltare o leggere parole nuove, mi piacerebbe essere sorpresa da idee e progetti che guardino al futuro della nostra isola. Mi piacerebbe udire una voce fuori dal coro capace di convincermi che ad Ischia esistono ancora speranze di programmazioni e volontà di metterle in atto per il bene del paese, per il bene comune. Mi piacerebbe che tutto questo piacesse a tutti i cittadini come me, quelli che amano il proprio territorio e che sono stanchi di una routine di battibecchi tra uno ed un altro lontana anni luce da soluzioni per il paese.
Ferragosto è un buon momento per riflettere. Quando la politica resta apparentemente muta e sorda, sarebbe il caso che ci ridestasse dall’interesse rispetto la chiacchiera da bar ed il misero monito.
Ripeto, non è in questo ferragosto che si stanno avviando le danze per la composizione di una lista o meno, per la scelta di un candidato a sindaco piuttosto che di un altro, per cui, se la politica è sorda e muta ed a tratti anche ceca, di questi tempi, non sarebbe il caso di iniziare a discutere noi cittadini, sotto l’ombrellone, in acqua, al bar o a lavoro, di quanto sia importante far fronte comune affinchè si vada almeno per un momento oltre le candidature cominciando a valutare se effettivamente ci siano programmazioni valide per il nostro territorio, seppur ancora in embrione?
Chi ama il senso della vera politica, il ruolo per antonomasia dell’amministratore locale, sa bene che lo svilimento di entrambi palesatosi negli ultimi vent’anni ha compromesso ogni metro di giudizio del corpo elettorale e che quand’anche questo critichi ed attacchi, alla fine a mo’ di gregge si atteggerà presso le urne. E’ successo e succede in ogni comune della nostra isola perché è purtroppo venuta meno in ogni dove proprio questa capacità di giudizio rispetto a dei progetti veri per la nostra isola.
Lo scollamento della politica locale dal corpo elettorale è solo apparente! Il vero scollamento è quello tra la politica locale ed il momento della programmazione. L’ho detto tante volte da queste stesse pagine e non intendo retrocedere. Piuttosto insisto nel dirlo perché fa male dover ogni volta prendere atto che il primo fallimento non è affatto tutto e solo dei politici che abbiamo eletto o degli amministratori che ci rappresentano, ma del nostro atteggiamento rispetto al voto. Quand’è che abbiamo smesso di votare su un programma? Nemmeno ce lo ricordiamo più. Tant’è che chi si candida e lavora per una composizione politico-amministrativa neanche si preoccupa di mettere mano ad una programmazione, a dei progetti per il paese.
Diciamo sempre che è necessario invertire la rotta, che le cose devono cambiare, ebbene, cominciamo a chiedere a chi si fa avanti per carpirci una candidatura od un voto qual è l’immagine del paese che vorrà renderci di qui a dieci anni, qual è l’idea, la programmazione che vuole realizzare con il nostro supporto. Incominciamo a scegliere concretezza. Tanto si sa che il voto di scambio è ormai anacronistico, non fosse altro perché il tempo del favore è bello e che passato ed è da stupidi lasciarsi infinocchiare al riguardo.
Ischia ed il suo futuro prima di tutto!
Ferragosto: se la politica è apparentemente muta e sorda l’opinione pubblica non faccia lo stesso!

1 COMMENT

  1. E cosa dire di Barano che aspetta ancora il loro sindaco a spiegare come una fonte cosi pubblica sia andato ad un privato cosi privato?

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