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venerdì, Marzo 29, 2024

Fermi tutti, Ischia si “misura”: la tecnologia per monitorare il bradisismo

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Pasquale Raicaldo | Misureremo l’isola. Comprendendo se e dove scivoliamo verso il basso. Inesorabilmente. O, viceversa, dove e come cresciamo. Sarà come avere un gigantesco metro in grado di dirci se cresciamo. Non già per il trascorrere del tempo e delle ere geologiche, naturalmente, ma per via di quel fenomeno – il bradisismo – che consiste nel lento movimento di sollevamento e abbassamento del suolo in aree vulcaniche. Come i Campi Flegrei e Ischia, che ne è la naturale prosecuzione. Ed è per questo che una serie di sensori saranno installati nel mare di Ischia per avere un monitoraggio certo e costante dei “movimenti” dell’isola. Secondo l’assunto per il quale i lievi movimenti di innalzamento o di abbassamento delle zolle della crosta terrestre si alternano tra loro durante il corso di lunghi periodi (le due fasi si alternerebbero circa ogni 50 anni).
E sarà un modo per approfondire un fenomeno che certo è intrinseco alla natura dell’isola: prova ne sia il fatto che proprio a causa del bradisismo discendente a cui tutta l’area di Cartaromana è stata soggetta nel tempo, l’antico insediamento di Aeanaria, con il porto sommerso oggi restituito alla fruibilità dei turisti grazie all’impegno della Marina di Sant’Anna, si trova a profondità variabili fra i due ed i sette metri.
Ma la vera, ipertecnologica, novità – che parte dalla vicina Pozzuoli – è che per la prima volta il sollevamento e l’abbassamento del suolo, il bradisismo per l’appunto, dei Campi Flegrei sarà misurato anche nel mare. Merito di un cavo in fibra ottica, che controllerà il fondale marino, dove sono gran parte delle bocche del supervulcano più pericoloso d’Europa.
A rivelare la novità, che investe anche l’isola d’Ischia, è stato il direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Giuseppe De Natale, che all’Ansa ha sottolineato: “L’installazione del cavo, della lunghezza di 2,5 chilometri, è stata quasi ultimata nel golfo di Pozzuoli e fra circa 10 giorni prevediamo di fare le prime misure”. De Natale ha parlato a margine del convegno sulle tecniche più innovative di monitoraggio dei vulcani in corso a Napoli. Ricordando che la caldera dei Campi Flegrei, ossia l’area delle bocche del vulcano, si estende per gran parte nel mare: circa il 60% è nel golfo di Pozzuoli, “ma finora – ha proseguito – le misure del bradisismo sono state fatte solo sulla terraferma”. “Misurare il fenomeno anche sul fondale marino – ha sottolineato – ci permetterà di conoscerlo meglio per identificarne le cause”. Il sistema prevede che i sensori presenti nel cavo misurino la pressione della colonna d’acqua sul fondale. “Quando il fondale si solleva – ha spiegato il direttore dell’INGV – la colonna d’acqua diminuisce e la pressione è minore, viceversa quando il fondale si abbassa”.
E viviamo, almeno per quanto concerne i Campi Flegrei, un momento in cui è percepibile il fenomeno di sollevamento. “Proprio così – ha confermato De Natale – il suolo si è sollevato di 25 centimetri in 10 anni, non è una situazione preoccupante nell’immediato, ma naturalmente il vulcano va tenuto sotto controllo anche per mitigarne l’alto rischio dovuto all’intensa urbanizzazione”.
Costato 8 milioni di euro, il progetto, si chiama Pon Monica (MONitoraggio Innovativo delle Coste e dell’Ambiente marino) ed è finanziato dal ministero dell’università e della ricerca con fondi europei. Oltre all’infrastruttura marina in fibra ottica, ha finanziato anche ricerche per sviluppare nuovi sensori di monitoraggio ambientale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), universita’ Federico II, le società Vitrociset e Leadtech. Si prevede di installare sensori anche nel golfo di Napoli per controllare il Vesuvio e – per l’appunto – l’isola d’Ischia anche nel mare. Così potremo misurarci. Finalmente.

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