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venerdì, Aprile 19, 2024

Emendamenti a vuoto, gli assunti sismici a casa…

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Assunzioni sismiche si discute ancora per la proroga degli incarichi. A vuoto emendamenti ed appelli politici alla Finanziaria in esame. Il Commissario Schilardi prova ancora con la letterina al MEF

Ida Trofa | A vuoti tutti i tentativi di ottenere la proroga degli assunti sismici del Cratere di Ischia, ora tocca a Carlo Schilardi collazionare l’ultima letterina per il Ministero delle Finanze. Cestinati emendamenti e spinte politiche all’ultima Finanziaria in esame, è il commissario per la Ricostruzione a tentare la sortita offensiva a margine degli incontri e dei colloqui con sindaci e strutture per le assunzioni sismiche e della volontà delle amministrazione di ottenere la proroga per un anno degli assunti sismici.

Il Commissario alla Ricostruzione post sisma ha recepito le istanze dei comuni e di alcune rappresentanze di categoria e ha chiesto al Governo di estendere anche all’isola d’Ischia le stesse proroghe del resto d’Italia con le previsioni del “Decreto agosto”-
Lo ricordiamo, a giorni, il 31 dicembre c’è la scadenza dei rapporti di lavoro con il personale assunto dai Comuni nel post sisma 2017.
In mancanza di proroghe, i comuni isolani si ritroveranno senza il personale necessario a trattare le sempre più numerose pratiche di assistenza alla popolazione e alle imprese, quelle di condono edilizio e di finanziamento alla ricostruzione privata e pubblica. Con l’auspicio che davvero li destinino solo a questo e non ad altri uffici.
Previsto presso il Ministero dell’Economica e delle Finanze la costituzione di un apposito fondo per gli anni 2020 e 2021 finalizzato al concorso degli oneri derivanti dalle assunzione a tempo indeterminato prima citate.
Le richieste sono già state inviate alla Presidenza del Consiglio dei Ministri

Precari del terremoto, sempre più vicino il licenziamento. Schilardi scrive al Ministero per i fondi e le proroghe
Questa settimana potrebbe essere l’ultima di lavoro nel Cratere del Sisma di Ischia. Non ci sono i soldi per i rinnovi. Ufficialmente i contratti “sarebbero” terminati per legge.
Potrebbe essere il 31 dicembre l’ultimo giorno di lavoro dei precari ischitani del terremoto. Personale assunto all’indomani del sisma del 2017 che tutt’ora lavora per portare avanti la ricostruzione di un territorio fortemente danneggiato dalla scossa di terremoto e non solo. Tra questi alcuni sono part-time, ma poco cambia. I loro contratti, più volte prorogati grazie a varie ordinanze ministeriali, sono scaduti e non sono previsti anche in virtù dell’ultimo decreto sisma in vigore dallo scorso 24 dicembre 2019. Ora, però, non sembrerebbero esserci margini per cercare di poterli rinnovare.
A nulla, dunque, è servita l’azione dei sindaci e dello stesso Schilardi che, così, perderebbe i suoi presunti uffici di ricostruzione. Il rischio è che, strappata l’emergenza sisma al territorio la ricostruzione post-sisma, mai partita, rallenti ulteriormente, ma soprattutto l’aspetto peggiore è la perdita del lavoro da parte di quasi 30 persone. Il ministero del Lavoro, stando alle indiscrezioni trapelate ha negato la propria disponibilità a coprire una nuova deroga. Circa 200mila euro mensili che i Comuni terremotati non incasseranno dalla cassa di Schilardi.
Leggiamo insieme il contenuto del documento inviato al Presidente Roberto Chieppa della Segreteria Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e ai relativi uffici giuridici e legislativi con annotazione “Urgente” ed avente ad oggetto la “Proroga personale assunto a tempo determinato ex art.1, c.752 della L. n. 205 dei 27.12.2017 modificato dall’art. 32, comma 6 del D. L. 28 settembre 2018 n.109, convertito in L. n.130/2018 — Sisma nei territori dell’Isola d’Ischia del 21 agosto 2017“.

Ecco il testo integrale: “Con commissariali n. 6432/CS/ISCHIA del 29/10/2020 e n. 6490/CS/ISCHIA del 3/11/2020 si è sottoposto a codesta Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Dipartimento Casa Italia la problematica relativa alla scadenza al 31 dicembre 2020 dei contratti a tempo determinato del personale assunto nei Comuni di Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Forio interessati dal Sisma del 21 agosto 2017. L’assenza di riscontro a tale richiesta ha creato non poca preoccupazione nei Sindaci dei comuni ischitani interessati e nello Scrivente in quanto la mancata proroga o stabilizzazione del personale comporterà la paralisi delle attività degli Enti Locali e conseguentemente della Struttura Commissariale stessa, poiché i tre comuni terremotati si ritroveranno, tra pochi giorni, senza il personale necessario a trattare il crescente numero di pratiche in essere, relative all’assistenza alla popolazione ed alle imprese, al condono edilizio e alla ormai avviata ricostruzione privata e pubblica (opere pubbliche, edifici di culto, scuole). E risulta evidente che, specie tali ultime attività, non si potevano certo concludere in 20 mesi, richiedendo progettazioni, gare per l’affidamento dei lavori, esecuzione dei lavori stessi, collaudi, ecc. La dismissione del personale assunto e utilizzato per la ricostruzione non trova riscontro, invero, nella gestione di nessuna delle altre emergenze che hanno colpito il Paese e, al riguardo, è utile far presente che con il D.L. 14 agosto 2020, n. 104 (cd. decreto Agosto), all’art. 57, comma 2-bis è stata disposta la proroga fino al 31/12/2021 dei contratti di lavoro di lavoro a tempo determinato stipulati con il personale in servizio presso gli Uffici speciali per la ricostruzione e presso gli enti del cratere del sisma del 2016 in deroga, limitatamente alla predetta annualità, ai limiti di durata previsti dal decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, dalla contrattazione collettiva nazionale di lavoro dei comparti del pubblico impiego e ai limiti di cui agli articoli 19 e 21 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81. Inoltre, il successivo comma 3 del succitato articolo prevede che per assicurare le professionalità necessarie alla ricostruzione, a decorrere dal 1° novembre 2020 le regioni, gli enti locali e le unioni dei comuni ricompresi nei crateri del sisma del 2009, del sisma del 2012 e del sisma del 2016, possono assumere, a tempo indeterminato, il personale con rapporto di lavoro a tempo determinato in servizio presso gli Uffici speciali per la ricostruzione e presso gli enti locali dei predetti crateri con l’istituzione di un apposito fondo per gli anni 2020 e 2021, finalizzato al concorso degli oneri derivanti dalle assunzioni a tempo indeterminato presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze“.

Così Schilardi, alla luce di quanto rappresentato, per scongiurare il blocco delle attività di ricostruzione che “nell’ultimo anno, grazie anche alla recente introduzione dell’art. 24 bis in seno al D.L. n. 109/2018, hanno subito una notevole accelerazione, soprattutto per quanto riguarda l’esame delle numerosissime pratiche di condono c il conseguente rilascio delle concessioni edilizie, si rivolge viva preghiera di voler prorogare per almeno un biennio l’utilizzo da parte dei comuni terremotati del personale in questione e se possibile, estendere quanto previsto per le altre calamità, anche ai comuni dell’isola d’Ischia che avranno subito danni a causa del sisma del 21 agosto 2017“. Insomma siamo ancora nella fase delle ipotesi e delle speranze.
Sulla scorta dei gravi disagi che patisce il territorio appare davvero tutto assurdo, una politica ed un modo di gestire le sorti del paese che si fonda sul “far finta di nulla“ e farlo finche non si palesa l’urgenza e la necessità di agire subito ed in deroga. Creano il problema per poi risolverlo, se lo risolvono, sempre troppo tardi. Cosi come i nostri rappresentanti istituzionale totalmente incapaci di imporsi e di palesare le esigenze del paese.

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