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venerdì, Aprile 19, 2024

EDITORIALE. “Lettera dolcissima” ad Enrico Buonocore

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Gaetano Di Meglio | L’allenatore dell’Ischia, Enrico Buonocore, in conferenza stampa ha espresso la sua rabbia dopo le due sconfitte. E, come spesso accade, il mister ci ha tenuto anche a sottolineare che le nostre sollecitazioni e racconti delle avventure della sua squadra non gli sono piaciute. Enrico Buonocore ha tutte le ragioni per arrabbiarsi, non gli deve piacere per forza quello che scriviamo, ha tutta la libertà di dirlo eppure, però, è giusto chiarire che se lui fa l’allenatore partita per partita, noi facciamo i giornali partita per partita. E analizziamo risultato per risultato, prestazione per prestazione. E continueremo a farlo come lo stiamo facendo.

E, caro Enrico, non ho nessuna intenzione di cambiare stile e metodo. E non lo cambio perché sono convinto che la funzione di un giornale locale sia proprio questo. In quello che facciamo c’è assoluta buona fede, magari poca esperienza nel leggere il calcio rispetto a quella che hai tu, ma riascoltando le tue analisi, beh, credo di non essere andato troppo lontano dalle tue stesse valutazioni. Anzi, aggiungerei che un dettaglio di non poco conto: anche gli altri, con toni e modi di diversi (e per fortuna) hanno detto e scritto (non so dove, però) le stesse cose ho scritto io sul Dispari.

Il Mister ha rivendicato di aver dormito nei “portoni” come dire di aver sofferto e avuto esperienze di vita. Non starò qui a fare classifiche, ma per lunghi anni della mia vita, io, non ho dormito per dare risposte alla vita. Giusto per dire che di lezioni non ne ho bisogno.

Enrico ha ragione a dire che la sua Ischia è la migliore in campionato. Ha ragione anche quando rivendica il percorso fatto fino ad oggi con la sua Ischia. E, al pari di Enrico, noi abbiamo il compito di chiederci come mai questo “squadrone” perde con l’ultima in classifica ed esce dalla Coppa Italia agli ottavi. L’unica cosa in cui Enrico Buonocore non ha ragione è quando dice di non comprare più il giornale. E’ un atteggiamento da fighetto che non sere a nessuno. E, in verità, questa aria di fighetto non gli appartiene. Ma sono sicuro che sarà stato il momento e la circostanza.

Quando deciderò di non fare più un giornale libero, onesto, caparbio, coraggioso, che prende posizione, schietto, sincero e indipendente e deciderò di diventare house organ di qualcuno o qualcosa o dell’Ischia, in questa cosa, Enrico non avrà dall’altro uno che scrive quello che pensa.

Siamo nati con le “molotov di giornali” in mano e ci barrichiamo a difesa della nostra terra, della nostra comunità e, perché no, della nostra squadra. Come? Facendo quello che facciamo. Facendolo in prima persona e mettendoci la faccia. Sempre! Anche contro le orde di tifosi auguranti morte per tumori alla testa o contro chi viene sotto casa e imbratta il muro con “71 Dispari”! Vogliamo bene all’Ischia! E lo dimostriamo essendo severi, puntuali, obiettivi e in buona fede!

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