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venerdì, Aprile 19, 2024

Ecco il PUC di Serrara Fontana: 5 punti per sviluppare il territorio

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Dopo 35 anni il comune montano si avvia all'adozione del piano urbanistico comunale. Uno strumento per guardare avanti che si muove su 5 direttrici: Sant'Angelo, L'Epomeo, i Geositi, la campagna abitata e l'agriturismo, le sedi umane

Gaetano Di Meglio | Ora si chiama PUC. Ma prima di arrivare a Piano Urbanistico Comunale ne ha fatto di strada. Tanta. A Serrara Fontana, ieri, è stato presentato il “soggetto” di un’opera iniziata 35 anni fa. Un periodo di tempo che, oltre a sembrarci enorme, ci racconta anche il lavoro che ci è voluto per arrivare al punto dove si è arrivati. Un’analisi attenta del territorio, uno studio costante della normativa e della giurisprudenza che è si è formata nel tempo e una visione, limitata, di quello che può essere lo sviluppo di Serrara Fontana (ma è lo stesso per l’intera isola d’Ischia) perché legata alle scelte “folli” del piano paesistico.
Nella sala Polifunzionale di Fontana, si è tenuta ieri pomeriggio, la presentazione del lavoro redatto dallo studio di progettazione del Prof. Guido Ferrara, a cui sono intervenuti oltre al progettista anche il sindaco di Serrara Fontana, Rosario Caruso, e una folta rappresentanza dell’attuale amministrazione, diversi (pochi) cittadini e alcuni “opinion leaders”.

Il cuore del PUC, è la previsione, per ora, nei limiti del Piano Paesistico, della realizzazione di diverse opere pubbliche: diversi parcheggi, lo svincolo del Ciglio come presentato in campagna elettorale, alcune passeggiate panoramiche e una visione generale del Comune di Serrara Fontana che viene diviso, in maniera immaginaria, in 3 grandi zone “autonome”.
Con la presentazione di ieri, si completa un’altra tappa del lungo percorso di approvazione del piano che, come già abbiamo visto in altri casi, ci si avvia con l’adozione in consiglio comunale per l’attivazione del periodo di 60 giorni utili alla presentazione di rilievi, critiche e suggerimenti.

Motivazione delle scelte proposte
La lettura incrociata delle specificità economico e sociali dell’area e le conclusioni dell’analisi SWOT hanno permesso di evidenziare chiaramente come il turismo e la residenza sparsa legata alla produzione agro-alimentare (con la conseguente sostenibilità di paesaggi unici per il loro alto valore culturale ed ecologico) possano rappresentare i settori su cui concentrare l’attenzione delle politiche locali per la promozione di uno sviluppo territoriale sostenibile e duraturo e, di conseguenza, delineare la gerarchia degli obiettivi che il PUC si propone di perseguire.

La strategia delineata, che potrà essere in futuro raccordata opportunamente con una programmazione e una pianificazione socio-economica adeguata, ovvero capace di supertare l’angustia e l’inefficacia di quella in atto, raccoglie dunque l’esigenza avvertita e condivisa dai vari soggetti che operano a livello locale, di intervenire su alcuni “fattori critici di successo” per creare le condizioni indispensabili per ridurre il divario del1’area del Comune rispetto al resto del territorio dell’isola, per superare quelle criticità territoriali che ancora oggi condizionano il processo di sviluppo locale e, in questo modo, per dare impulso al processo di rilancio dello sviluppo socio economico di tutta l’area sud dell’isola.
Originalità dell’idea forza L’originalità dell’idea forza del PUC consiste nel creare le condizioni per un nuovo modello di sviluppo territoriale basato sui seguenti principi cardine, da condividere opportunamente a livello locale: ricerca della massima integrazione possibile tra le politiche settoriali (agricoltura, turismo, ambiente, cultura, attività produttive, infrastrutture, ecc.); cooperazione tra i vari soggetti, pubblici e privati, interessati allo sviluppo locale, sia a livello sovra comunale, provinciale e regionale, sia con le parti economiche sodali presenti sul territorio; valorizzazione di tutte le risorse (materiali e immateriali) che sono disponibili a livello locale; promozione di un modello di sviluppo ecosostenibile; assoluta compatibilità delle innovazioni con il contesto bio-colturale dei soprassuoli e del paesaggio.

Il PUC punta a privilegiare una “logica di sviluppo a rete” in cui gli interventi in settori diversi siano strettamente integrati e coordinati, in modo da creare le sinergie necessarie per rafforzare e accrescere l’impatto di ciascun intervento, migliorare la competitività della zona, ridurre la frammentazione degli interventi e le diseconomie locali. Collegamento dell’idea-forza alla strategia PUC La strategia del PISL è articolata in una gerarchia di obiettivi che assicura un legame di coerenza e causalità fra gli obiettivi stessi e le linee di intervento proposte, consentendo allo stesso tempo di verificare e controllare l’efficacia e l’efficienza degli interventi adottati e del PISL nel suo complesso. La struttura logica del programma è la seguente: il PUC si articola nell’enunciazione di un obiettivo globale corrispondente alla esplicitazione dell’idea forza che rappresenta il cardine delle politiche di sviluppo locali, alla quale si riferiscono gli assi di intervento a cui corrispondono gli obiettivi generali, a loro volta declinati in linee di intervento che enunciano gli obiettivi specifici (misure) del PUC ed una serie di azioni ed interventi intersettoriali (obiettivi realizzativi). In sintesi la struttura logica del PUC e la sua operatività sono definibili quali “Programma Integrato di Sviluppo Locale”, da riferire e coordinate utilmente con i progetti in corso sulla base delle iniziative dei GAL nell’ambito del programma d’iniziativa comunitaria Leader+.

L’idea forza del PUC, che individua il settore agro-alimentare e il turismo come fattori di eccellenza per lo sviluppo locale, corrisponde l’individuazione degli assi di sviluppo a cui riferire le scelte strutturali del PUC, in coordinamento con i citati programmi integrati di sviluppo locale promossi dai GAL. La strategia di sviluppo si articola in 3 assi di intervento e 9 misure in cui vengono declinati degli obiettivi generali e specifici del programma, che punta ad intervenire per correggere le situazioni di squilibrio territoriale e valorizzare i fattori di eccellenza. Gli Assi previsti dal PUC ricoprono i campi tematici prioritari individuati dall’analisi territoriale (infrastrutture, turismo, agricoltura, territorio e paesaggio) focalizzando su questi le azioni e gli interventi.


Cinque punti per guardare al futuro

SANT’ANGELO. Si tratta di un complesso insediativo di alto valore paesaggistico litoraneo, in presenza di bagni termali d’epoca romana, con spettacolari visuali sulla costa meridionale dell’isola, fumarole in contiguità con la spiaggia di Maronti, con attrezzature per la navigazione da diporto, da rilanciare sul mercato internazionale quale località di contemplazione, riposo e soggiorno in residenze alberghiere esclusive. La politica suggerita è quella del recupero ambientale sia di Cava Ruffano che di Cava Grado con parcheggi scambiatori, infopoint, minitaxi, quale porta attrezzata per la presentazione dei caratteri peculiari del sito a fini turistici e didattici e l’offerta dei prodotti gastronomici e artigianali tipici del territorio ischitano. La proposta comprende la rimozione e diversa dislocazione dell’ ”isola ecologica” oggi presente in Cava Grado e sua sostituzione con area di accoglienza visitatori di S. Angelo.

IL SISTEMA EPOMEO
Il massiccio tufaceo, già definito da Lamartine come “luogo paradisiaco…dove si vive l’aria di un altro mondo”, costituisce una zona di straordinario interesse, per la conformazione geomorfologica, per le visuali panoramiche e per gli esempi di architettura rupestre raggiungibili con percorsi scavati nel tufo. Creazione di un’area escursionistica quale meta primaria per tutta l’isola d’Ischia, con servizi di trasporto integrati e pluriuso, ed eventuale collegamento funzionale attraverso il bosco della Falanga con il Santuario di S. Maria del Monte e il territorio di Forio.

LE SEDI UMANE
In questo caso ci riferiamo al sistema insediativo di crinale distribuito prevalentemente a nastro caratterizzato da un’ampia quota di patrimonio edilizio disponibile sia al re insediamento dei residenti che all’ospitalità di un turismo itinerante, pur in assenza di spazi per il tempo libero e la vita associata, largamente compensata dalla posizione scenografica e dalla qualità della campagna circostante. Si propone una politica di riqualificazione del suddetto sistema insediativo9 allo scopo di accrescerne complessità, ricchezza e prestazioni e di indirizzarlo alla formazione di una successione ordinata di luoghi e manufatti adeguati ai bisogni di una società in crescita. Si propongono altresì interventi di arredo urbano, creazione di piazze e giardini, aree di parcheggio, mini market di prodotti locali, recupero generalizzato del patrimonio edilizio, anche mediante iniziative di “albergo diffuso” e valorizzazione di principali siti panoramici (Belvedere di Serrara).

LA CAMPAGNA ABITATA
Fra i principali aspetti qualitativi dell’isola si annoverano nuclei rurali con architetture tipologiche, in presenza diffusa di edilizia rupestre, aziende agricole produttive connesse principalmente alla coltura della vite, con sistemazioni tradizionali presenti sul terreno quali muretti a secco o terrazzamenti, anche su massime pendenze. La politica suggerita in questo caso è quella della valorizzazione agroturistica con recupero del patrimonio abitativo inutilizzato, ivi comprese le cantine scavate nel tufo, nonché l’organizzazione di corsi, stage, itinerari, escursioni, manifestazioni e visite guidate in località di interesse storico, naturalistico e geologico (cave, piramidi di terra, Pizzi Bianchi).

GEOSITI
La qualità, le diversità e la ricchezza intrinseca di queste manifestazioni geologiche hanno proposto in tutta l’isola d’Ischia un’attenzione particolare verso la costituzione di un geoparco che possa avere il riconoscimento UNESCO. In questo quadro Serrara Fontana eccelle in modo peculiare, per un’offerta straordinaria di mete che non è esagerato definire spettacolari (Epomeo, Pizzi Bianchi, Cava Scura, fumarole sulla spiaggia di Maronti, ecc.). Perfino il parcheggio di Cava Ruffano presenta importanti “piramidi di terra” che insieme ad altre appaiono oggi incredibilmente dimenticate o comunque non sottoposte ad una politica di conservazione e gestione. Per questi motivi il PUC propone su questo punto un’attenzione


PRIME INDICAZIONI SULLE OPPORTUNITÀ
DA COGLIERE, STRATEGIE DA APPRONTARE

Il PUC si presenta come un laboratorio in cui tutti i cittadini sono chiamati a collaborare per assicurare la sostenibilità delle scelte, indirizzare il cambiamento verso una crescita qualitativa, mettere a punto un modello territoriale che dia un nuovo corso alle vicende di controllo dell’uso del suolo. Il PUC analizza le diverse componenti dei luoghi, siano esse di tipo naturalistico, ambientale, culturale o paesaggistico e le organizza in un sistema a rete su cui promuovere progetti strategici capaci di produrre vantaggi competitivi. Il PUC pertanto compone diverse esigenze non necessariamente conflittuali quali la salvaguardia del territorio e il controllo delle trasformazioni, in modo da assicurare la compatibilità delle previsioni dell’assetto futuro con i caratteri originali dell’isola d’Ischia e le aspirazioni della società insediata a Serrara Fontana. Un primo elenco delle strategia suggerite è riportato nei punti seguenti:

1°.- Migliorare la qualità dell’abitare nei centri urbani di Serrara, Fontana, Noia, Pantano, Succhivo, S. Angelo e ridefinire i relativi standard funzionali ed urbanistici in modo da adeguarli a svolgere nuove e più qualificate funzioni.

2°.- Ottimizzare la qualità del paesaggio agrario con particolare riferimento a quello tradizionale della viticoltura e promuovere l’agriturismo in modo diffuso su tutte le aree rurali.

3°.- Specializzare ed ampliare l’offerta turistica del territorio di Sant’Angelo e pubblicizzarne le caratteristiche di area ecologica pedonale ad elevato standard di vivibilità inserita in un paesaggio straordinario.

4°.- Promuovere il turismo di tipo escursionistico fondato su una rete di mete e di sentieristica aperta all’uso di una vasta gamma di frequentatori.

5°.- Prescegliere la soluzione più sostenibile e meno impattante per un servizio di collegamento pubblico fra Serrara e Sant’Angelo, pur tenendo conto della diversità strutturale fra la costa e l’entroterra di mezza costa dell’Epomeo.


1 COMMENT

  1. Che significa servizi di trasporto pluriuso ed eventuale collegamento funzionale tra il bosco dei frassitelli e S. Maria al Monte? Spero non una strada carrabile. Sarebbe la fine dell’Epomeo.

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