Un gol nella scorsa stagione lo ha siglato da attaccante (nell’ultima giornata della regular season al “Vallefuoco” contro il Napoli United), domenica ha realizzato il primo della nuova stagione da centrocampista. Giò Cibelli non ha perso confidenza con la porta nonostante la distanza maggiore. Non lo ha fatto quando ha giocato pochissimo, figuriamoci se poteva dimenticarsi di come sono fatti i tre montanti a cui era attaccata la nuovissima rete con i colori sociali dell’Ischia. E’ stato l’attaccante reinventato centrocampista da Iervolino a inaugurare dunque il “sacco” nuovo di zecca. Poi la corsa sfrenata verso i tifosi, l’abbraccio con i compagni e con l’allenatore che ripone molta fiducia in lui. Nel dopo partita, inevitabile la domanda sulla conclusione vincente che ha sorpreso Capece, ex compagno ai tempi del Procida. Una conclusione improvvisa, arrivata in seguito ad un’azione personale non riuscita di Castagna, con pallone ripreso da Filosa e appoggiato al biondo procidano che da venticinque metri ha indovinato l’angolo alla sinistra del portiere. «Appena ho visto la palla venire indietro, ho pensato che fosse opportuno calciare perché era invitante – spiega Cibelli –. Ho calciato ed è venuto fuori un eurogol. E non è facile segnare un eurogol a Peppe Capece… Non gli ho ancora detto niente, lo andrò a salutare».
Il figlio del celebre Franco “Cip” (in tribuna così come in occasione della prima di campionato a Pianura) si è conquistato la fiducia dell’allenatore ed è ormai un beniamino del pubblico. Il suo nuovo ruolo di centrocampista non lo spaventa, perché se Cibelli non ha chissà quali doti fisiche, sopperisce con la tecnica, il movimento e una visione di gioco in una posizione del campo che per lui fino a tre settimane fa sconosciuta. «E’ un nuovo ruolo, non ho mai giocato a centrocampo ma da esterno o trequartista – spiega Cibelli –. Sono a disposizione del mister per giocare nella zona mediana del campo. Mi trovo bene perché Iervolino ci fa giocare palla a terra e per la mediana passano tanti palloni. A me piace giocare la palla. Ve benissimo così, sono contentissimo».
Ischia brava a sbloccare subito il risultato, poi ha impiegato molto tempo per metterlo al sicuro nonostante alcune buone opportunità. «Siamo passati in vantaggio dopo poco ma comunque di fronte avevamo una signora squadra, ben organizzata, con giocatori importanti – sottolinea Cibelli –. Qualche palla-gol non siamo riusciti a concretizzarla ma poi è arrivato il 2-0 grazie a Castagna».
Sulla presenza del papà-mister in tribuna, che finora gli ha portato fortuna, Giò spiega che «è diventato il mio primo tifoso, il gol è anche per lui».
E’ un buon momento per i talenti procidani, non per la prima squadra dell’isola che ha ripreso da poco ed è reduce da una sconfitta nella prima in Promozione. Ci riferiamo al diciottenne Giuseppe Ambrosino, altro figlio d’arte (Mimmo “Geotenda” ha militato per anni in biancorosso), che nella Primavera del Napoli sta facendo benissimo, al di là della doppietta siglata in casa della Juventus. «E’ un amico fraterno, gli auguro il meglio, di raggiungere i massimi traguardi. Può riuscirci – dice Cibelli – perché è un giocatore veramente forse. Se mi aspettavo la sua esplosione? Ero certo perché ha qualità importanti, calcia con entrambi i piedi, è un attaccante completo».
FILOSA A RIPOSO
L’infermeria dell’Ischia ha due nuovi ospiti: Filippo Florio e Giovanni Filosa. Mentre il terzino, vittima di un problema muscolare, è in attesa di conoscere l’entità dell’infortunio, l’attaccante sta meglio. Per fortuna niente di serio, come ha sottolineato la società gialloblù attraverso i canali ufficiali. «Il nostro Filosa è uscito per infortunio e per il forte dolore è stato precauzionalmente portato al pronto soccorso del Rizzoli – fa sapere l’Ischia Calcio – ma siamo felici di poter comunicare che sta bene e dovrà solo stare a riposo per qualche giorno. Auguri Giò e torna presto fra noi!».
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