Simone Vicidomini | Si avvicina la prima trasferta stagionale dell’Ischia che domani pomeriggio sarà di scena a Ottaviano per affrontare il Saviano, una delle tante squadre del girone A che giocano in un campo lontano dalla propria sede. Nella quiete di Monte Tabor, Buonocore continua a lavorare dal punto di vista tattico affinché il gruppo assimili al meglio i suoi concetti. Nel consueto appuntamento con la stampa, Buonocore esordisce col dire che «la squadra si sta allenando bene, ci stiamo preparando per questa prima trasferta. Sono sicuro che domenica faremo meglio anche perché le settimane passano e facciamo un lavoro quotidiano finalizzato alla crescita per arrivare a fare quello che ci siamo prefissati di fare». Secondo il mister «la strada intrapresa è giusta e dobbiamo continuare a percorrerla per arrivare al nostro obiettivo».
Nel dopo gara con l’Ercolanese, Buonocore aveva lamentato una mancanza di rapidità della manovra. A Ottaviano ci si aspetta un miglioramento da questo punto di vista? «Noi stiamo lavorando ma, riguardando la partita di domenica, ci sono dei dati che ci confortano come il 62% di possesso. Ai fini del risultato non significa niente, però è quello che dobbiamo arrivare a fare, migliorando la velocità del gioco. Quando affrontiamo squadre come quelle di domenica scorsa (per larghi tratti “abbottonate”, ndr), bisogna far girare il pallone con la velocità giusta nel momento giusto.
Troveremo tante altre squadre che avranno lo stesso atteggiamento – prosegue il tecnico gialloblù –. Rivedendo la partita, dico che abbiamo fatto una partita discreta, collezionando sei-sette occasioni da gol, mentre l’Ercolanese si è resa pericolosa su una palla lunga da noi concessa perché eravamo impreparati. Mi auguro che nel prosieguo queste situazioni non capitino più perché abbiamo giocatori esperti, capire le situazioni e arrivarci un attimo prima, evitando che arrivino problemi».
Che partita si aspetta Buonocore in casa del Saviano? «Una partita difficile contro una squadra che è partita con un obiettivo. Quando si affrontano squadre che si battono sin dall’inizio per la salvezza, mentalizzate per un certo tipo di calcio, che si battono per fare punti, si sa che è sempre difficile. E’ vero che all’esordio ha pareggiato in casa dell’Albanova ma quest’ultima ha sprecato una marea di occasioni – osserva Buonocore –. Ripeto, impegno difficile ma dobbiamo cercare di fare una buona partita, mettere in pratica quello che stiamo provando, possibilmente vincendola».
«NESSUN CAMBIAMENTO»
Cambiamenti tattici in vista? L’Ischia si prepara a varare un nuovo sistema di gioco? «Andiamo avanti così, con questo tipo di calcio. Sicuramente per avere dei vantaggi potremmo provare anche altre situazioni di gioco. Deve essere molto chiaro un concetto: noi siamo l’Ischia e dobbiamo disputare un campionato di vertice. Al di là dei moduli. Possiamo veramente giocare come vogliamo in tanti modi. Stiamo lavorando da quasi due mesi (in realtà sono sei settimane, ndr), proseguiamo su questa strada. Deve venir fuori la voglia di vincere le partite, questo aspetto deve fare la differenza. Dobbiamo essere una squadra granitica, forte. Cattiveria? Ce la mettiamo sempre. Bisogna mettere in pratica il lavoro che svolgiamo. Finora ho compreso che negli allenamenti in sessanta metri riusciamo sempre a fare tutto bene, se il concetto riusciamo a portarlo anche sui cento metri, allora saremo davvero diventati una squadra di calcio».
FORMAZIONE FATTA
Enrico Buonocore non nasconde l’undici anti-Saviano, anzi lo sciorina con nonchalance, merce rara per anni in quel di Fondobosso. «In porta Gemito, in difesa Florio, Ballirano, Di Costanzo a Chiariello. A centrocampo Matute, Trofa e Arcamone Kikko; in avanti Simonetti, Padin e Mattera. Indisponibili Starita e De Simone». Alla domanda se a questa Ischia manca ancora qualcosa, Buonocore dice che «parlo molto con il direttore Lubrano e con Taglialatela, siamo questi e sono contento, ma è normale che più ci sono giocatori forti e meglio è, qualsiasi allenatore vorrebbe questo. Se la società fra qualche settimana, un mese ha la possibilità di fare altre cose, ben venga. Presidente e direttore lo sanno – chiosa Buonocore – che se c’è la possibilità faremo qualcosa, altrimenti rimarremo questi».