La riunione segreta ha scatenato ovviamente anche le rimostranze di molti avvocati che non credono di essere delle marionette gestite da alcuni colleghi che si ritengono capaci di far confluire un buon numero di preferenze su questo o quel candidato.

E soprattutto coloro che hanno più anzianità di professione, che sono stati deliberatamente messi da parte, non si è ritenuto di chiedere una loro opinione su una scelta importante in un momento talmente particolare e difficile per l’ufficio giudiziario, che ormai non produce quasi più nulla. E’ diventato un palazzo di giustizia aperto al pubblico e che serve solo di tanto in tanto per una buona “boccata” di giustizia.

Questo a molti non è andato a genio e si è iniziato a riflettere su cosa fare, perché essere trattati come delle nullità e senza rispetto non è certamente piacevole. E in queste ultime ore si è fatta largo un’ipotesi concreta di non andare a votare venerdì 18 ottobre, ma che contestualizzare in quella stessa data la nascita di una nuova Associazione Forense.

Con uno statuto già pronto e che potrebbe essere controfirmato dal notaio per darne la massima ufficialità e al tempo stesso informare tutti gli organismi della presenza di una rappresentanza dell’avvocatura ischitana che non intende più far parte di una struttura che si sta dimostrando sempre più verticistica e controllata solo da pochi personaggi ben identificati.

Se dovesse nascere questa nuova associazione, come pare, si verificherebbe una spaccatura anche se non profonda, ma che comunque darebbe un segnale all’esterno della debolezza dell’intera avvocatura. E addio sogni di gloria. E quello che dice l’avv. Passaro, dall’alto della sua saggezza, dovrebbe far riflettere, come riportato nel servizio principale.
P.M.