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mercoledì, Aprile 24, 2024

È morto a 90 anni Vittorio Vallarino Gancia. Forio era la sua seconda casa

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Per decenni guidò la Gancia, che era stata fondata dal suo bisnonno nel 1850. Nel 1975 fu rapito dalla Brigate Rosse e poi liberato. Con l’isola verde un legame speciale con la storica Villa sul belvedere più bello del mondo . Set del Film di Muccino “A casa tutti bene”

Ida Trofa | Lutto nel mondo dell’imprenditoria Italiana: è morto a 90 anni Vittorio Vallarino Gancia. Un legame profondo ed intenso, quello dei Gancia, con l’isola Verde. A Forio la seconda casa. Indimenticabile e soprattutto presente l’impatto sul nostro territorio di Vallerini Gancia. L’isola verde era considerato il buon ritiro per l’indimenticabile vitivinicoltore. Tra i simboli di questo legale, la storica Villa sul belvedere più bello del mondo tra San Francesco e Zaro. Set del Film di Gabriele Muccino “A casa tutti bene” uscito nel 2017. Lo straordinario scenario del film è proprio Villa Gancia, sull’Isola ha esportato nel mondo le bellezze e l’essenza della nostra terra. La data dei funerali non è ancora stata resa nota.

Per decenni guidò la Gancia, che era stata fondata dal suo bisnonno nel 1850. Nel 1975 fu vittima di un sequestro lampo da parte delle Brigate Rosse che per la sua liberazione chiesero un miliardo di lire. Gancia fu liberato il giorno dopo nel corso di un’operazione dei carabinieri in cui morirono l’appuntato dell’Arma, Giovanni D’Alfonso, e la brigatista Margherita Cagol, moglie di Renato Curcio.

Vittorio Vallerini Gancia era nato il 28 ottobre 1932 e ha rappresentato la quarta generazione della famiglia a dirigere l’azienda fondata dal bisnonno, Carlo Gancia. Ha due figli, Massimiliano e Lamberto, entrambi dirigenti nell’attività di famiglia. Il suo impegno all’interno dell’azienda è iniziato nel 1957, con un primo incarico all’ufficio esportazione, dopo aver preso una laurea in scienze politiche all’università di Torino. Nel 1967 è stato nominato direttore generale della F.lli Gancia & C. mentre nel 1973 è arrivato a ricoprire la carica di amministratore delegato e, nel 1984, di presidente.

Tra i titoli onorifici ricevuti si ricorda quello di ’cavaliere del lavoro’ e l’Ordine al merito della Repubblica italiana. Dall’anno successivo della sua nomina a dg (nel 1968) ha puntato sulla commercializzazione degli spumanti secchi. Ha iniziato la produzione del Pinot della Rocca de Giorgi, diventato poi spumante doc. Nel 1980 ha creato il Pinot di Pinot, selezione dei migliori pinot italiani, aprendo un nuovo e importante mercato riservato agli spumanti secchi. Nel 1984 ha avviato a Rutigliano, in provincia di Bari, l’Azienda Agricola Tenuta di Torrebianco. Nella tenuta comincia la coltura dei vitigni Chardonnay, Pinot, Sauvignon, dando un esempio seguito con successo dagli imprenditori pugliesi. È stato presidente di Federvini, di Unione vini e della Camera di commercio di Asti. Anche Ischia, perde cosi, un pezzo, importante della sua storia. 

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