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venerdì, Marzo 29, 2024

…e dopo Don Giovì? “In parrocchia PERSONE”, il vescovo Pascarella verso l’unificazione delle parrocchie di Forio

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Gaetano Di Meglio | La chiesa di Forio e quella di Ischia si trovano a fare i conti con la morte di Mons. Giuseppe Regine. Un evento triste e che ha toccato molto la comunità locale ma impone scelte e successioni. Una “successione” questa del parroccato più infuocato dell’isola che merita molta attenzione. L’attuale vescovo di Caserta, Mons. Pietro Lagnese, aveva iniziato a lavorare ai fianchi di questo cambiamento storico ottenendo da Papa Francesco l’annullamento del famoso “diritto di patronato” e iniziato una “guerra santa” sia contro Forio sia contro Casamicciola rispettivamente per la Parrocchia di San Vito e per quella di Santa Maria Maddalena.

Vinta questa gara e sistemata la questione “consiglio comunale”, Lagnese è stato promosso a vescovo di Caserta e a noi è toccato il pensionando Vescovo di Pozzuoli che, dopo aver compiuto 75 anni resterà ad Ischia ancora per qualche tempo dopo essersi dimesso da Vescovo di Pozzuoli.
Questa piccola premessa ci serve per inquadrare il cambio, necessario, che a breve vedremo tra le diocesi.
La figura di Pascarella, la sua età e il suo passato suggeriscono che l’attuale Vescovo di Ischia non sia bramoso di voler acquistare successi personali o iniziative da ricordare. Per il Vescovo Pascarella, Ischia è una bella Patmos. E’ finito il tempo di “correre” per arrivare “prima” come, ad esempio, poteva essere per Lagnese. Pascarella è pronto a vivere quel tempo di calma e pace: un moderno Gamaliele: che dispensa consigli.
E così il vescovo anziano si appresta a muovere le pedine più delicate e calde. Quelle che potrebbero accendere gli animi.

Entro ottobre, secondo i corvi di Via Seminario, la Parrocchia di San Vito sarà “annessa” con quella di San Sebastiano Martire. Una annessione nella figura del “parroco” come è per la Diocesi e come è per don Pasquale Mattera a Serrara Fontana. Si salvano le “istituzioni” delle Parrocchie, ma si uniscono le gestioni nel Parroco.
E con questa prima “grande” parrocchia, chi sarà il primo “super parroco”?
In verità, senza voler troppo indugiare, perché no Don Giuseppe Nicolella? Perché non ascoltare il popolo di Forio? Quel che è certo è che la Chiesa di Forio dovrà vivere il suo cambiamento. La morte di Mons. Giuseppe Regine apre quel vaso che nessuno avrebbe voluto aprire per tanti motivi.
Quanto tempo passerà? C’è chi è pronto a scommettere che il cambio avverrà entro il mese di ottobre ma come sempre i tempi della chiese sono i tempi della chiesa.

Nel frattempo, però, l’amministrazione della parrocchia di San Vito Martire è stata affidata ad interim al già viceparroco di San Vito Padre Nunzio Ammirati, francescano. Una scelta di “comodo” che serve solo come cuscinetto prima di arrivare, invece, ad una vera trasformazione della composizione della Diocesi di Ischia.
Una trasformazione che resta comunque limitata. I “pastori” (non nel senso del presepe) quelli sono. Pascarella non ha nessun “Messi” da schierare a Forio. L’unico vero che avrebbe “una folla festante che agitava rami di palma” potrebbe essere solo Don Giuseppe Nicollella. Il resto della panchina di Pascarella, è sempre di una categoria inferiore.

E così, con il “mercato” che non presta tante occasioni va sottolineato, appunto, la mancanza delle vocazione e la scarsità di opzioni possibili da mettere sul tavolo e a “disposizione” di Pascarella.
Oggi più che mai è il caso di considerare alcune scelte del “giovane” Lagnese.
Ci vogliamo chiedere che pesci prendere con i gemellini Mancusi? E con Mariano Montuori? E con il caro D’Orio che ha preferito andare fino oltre le Alpi? Ormai Lagnese è storia vecchia…

p.s. Se mai abbiano valenza, una preghiera a Pascarella va fatta: dia a Forio un prete vero. Non un focolarino. Per loro c’è sempre Loppiano e dintorni…

2 COMMENTS

  1. E’ ora che il popolo di Forio si svegli………e chieda a gran voce il rispetto delle sue tradizioni, della sua storia……….
    1) Che senso ha accorpare quelle che sono state le parrocchie storiche con secoli di storia alle spalle??? Se di accorpamento si deve parlare..ma non sembrano esserci i presupposti, perchè no proporre le antiche macro-parrocchie esistenti a inizio ‘900 cioè S Vito + Cuotto fino alla tenuta Piromallo(lì cominciava S. Leonardo con Panza) e S. Sebastiano con S.Francesco da Paola?
    2)Perchè non voler ascoltare la voce del popolo che chiede e indica il probabile nuovo parroco di S.Vito in don Giuseppe Nicolella? Perché si nega a questo sacerdote di poter esercitare il siìuo ministero dove è nato e cresciuto?Quali sono queste motivazioni che vedono totalmente contrari curia e vescovi alla sua nomina a S.Vito in Forio tanto da far abolire il diritto di patronato antico di 700 anni?
    3) Perchè il Comune ed il sindaco non ricorrono almeno civilmente contro la decisione (sottoscritta???????? dal Papa……..ma il Papa conosce la faccenda o era uno dei tanti fogli che firma quotidianamente???) di abolizione del diritto …anche civile di Patronato??? Si puo’ ricorrere in sede civile o alla Corte europea per tutelare 700 anni di diritti, storia e tradizione…..
    4)Il comune permetterà che la nostra Chiesa Madre subisca la stessa triste storia di S.Maria di Loreto e soprattutto S.Sebastiano che sta cadendo a pezzi??????
    Penso che tutti i foriani si debbano ribellare per tutelare la loro fede, le loro tradizioni e i loro monumenti che crollano mentre altrove si spendono milioni di euro per sontuose residenze episcopali…….per una Diocesi che nessuno ha voluto salvare..nonostante avessimo tutti i requisiti per chiedere la non annessione a Pozzuoli vista la nostra storia centenaria come Diocesi indipendente dalla terraferma(un motivo ci sarà …non credete???)e la peculiarità dell’ insularità……..
    Spero tanto in una ragionata e ragionevole soluzione che non mortifichi ancora una volta il nostro paese che da anni ormai, un po’ per volta viene privato delle sue tradizioni religiose, in nome di una modernità che ahimè vede però le chiese sempre più vuote…….
    Mi auguro che il Comune cerchi con il nuovo vescovo una soluzione o …..proclami la Chiesa di S.Vito (proprietà dell’Ente) monumento e museo e lo sottragga alla gestione della Curia.
    Eccellenza ….a Lei affidiamo le nostre preghiere,,,,,,noi vogliamo essere nella Chiesa….non allontanarci da essa..e non capiamo certe prese di posizione di alcuni suoi predecessori che, invece di favorire le chiese piene di fedeli hanno invece allontanato giovani e anziani dalle pratiche religiose……..
    Confidiamo vivamente in Lei…

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