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venerdì, Aprile 19, 2024

Dossi, caos & bici. La folle estate di Enzo

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L’art. 179 e i dossi: “Ne è vietato l’impiego sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento”

Gaetano Di Meglio | Molti di noi si sono imbattuti nel traffico di questi giorni perché il comune di Ischia ha pensato bene di completare la sistemazione delle nostre strade e, essendo guidato da Enzo Ferrandino, si appresta a realizzare un altro obbrobrio di logica e al limite della legge. Al sindaco basta fare un post facebook dove si atteggia un po’ e annuncia di aver reso le strade più sicure, gli avvocati, invece, stanno già scaricando tutta la giurisprudenza necessaria per far incassare fior di migliaia di euro ai clienti che si troveranno ad aver danni da questa ultima follia municipale: i dossi.

La furbizia di Enzo, del comando vigili e, pensiamo, anche dell’UTC è un po’ comune a tanti comuni che già stanno pagando fior fior di risarcimenti: da Via Iasolino hanno pensato di bene di installare dei dossi mascherati da attraversamenti pedonali. Una furbizia che ha vita breve.
Da “Scaglione” ai “Pompieri”, infatti, gli attraversamenti pedonali sono diventati dei veri e propri dossi. E attenzione, siccome al comune di Ischia sono furbi li hanno realizzati come è previsto dall’articolo 179 del Codice della Strada, tipologia C.

Da ieri, infatti, su Via Michele Mazzella è imposto i limite di velocità di 30km così da poter realizzare il dosso, anche in conglomerato, come prescrive il regolamento, ovvero: “per limiti di velocità pari o inferiori a 30 km/h, larghezza non inferiore a 120 cm e altezza non superiore a 7 cm.”
Qualcuno meno attento, però, dirà “finalmente”! Qualche altro, invece, che è ancora sano e non affetto dalla patologia populista e demagogica come il sindaco di Ischia, riesce a capire quanto sia folle questa decisione.
Per capirne di più, pubblichiamo un testo di PoliziaMunicipale.it

Dossi artificiali, ecco quando sono legali
Chiamateli come volete: dossi artificiali, dissuasori di velocità, rialzi, muretti. Sono costruzioni piazzate dai Comuni per indurre a rallentare, così che la sicurezza stradale migliori. Il problema, quando si parla di velocità ed enti locali, è che le amministrazioni tendono spesso a esagerare: questo si verifica in materia di autovelox ma anche di dossi artificiali. Che di frequente vengono mischiati con gli attraversamenti pedonali, venendosi così a creare ibridi strani, bizzarri, al limite della legalità, e forse anche un po’ oltre.
Tre punti fermi

Dossi artificiali: le misure. Previsti dall’articolo 179 del Codice della Strada, possono essere posti in opera solo su strade residenziali, nei parchi pubblici e privati, nei residence. Possono essere installati in serie e devono essere presegnalati. Sono costituiti da elementi in rilievo prefabbricati o da ondulazioni della pavimentazione a profilo convesso. In funzione dei limiti di velocità vigenti sulla strada interessata hanno le seguenti dimensioni: per limiti di velocità pari o inferiori a 50 km/h, larghezza non inferiore a 60 cm e altezza non superiore a 3 cm; per limiti di velocità pari o inferiori a 40 km/h, larghezza non inferiore a 90 cm e altezza non superiore a 5 cm; per limiti di velocità pari o inferiori a 30 km/h, larghezza non inferiore a 120 cm e altezza non superiore a 7 cm. I tipi a) e b) devono essere realizzati in elementi modulari in gomma o materiale plastico, il tipo c) può essere realizzato anche in conglomerato.

Attenzione: transitano ambulanze? È assolutamente vietato l’impiego dei dossi artificiali sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento. Il motivo è ovvio: un’ambulanza che trasporta un ferito deve transitare su strade perfettamente asfaltate. Se incontra dossi artificiali, aggiungiamo noi, non si è in un Paese civile. Occhio: gli attraversamenti pedonali invece possono essere messi anche dove transitano ambulanze e mezzi di soccorso. Ecco il “trucco”: alcuni Comuni piazzano ibridi fra dossi e attraversamenti, così da voler essere in regola. Secondo PoliziaMunicipale.it: “Molti Comuni pensano di travestire un dosso in attraversamento pedonale rialzato e di sfuggire alla normativa stringente in materia di installazione dossi. Sulle nostre strade ce ne sono talmente tanti realizzati così che tutti siamo portati ad associarli a un attraversamento rialzato e ritenere che possa trovarsi liberamente ovunque. Così non è”.

Parola al ministero. La situazione è così confusa e disordinata da ormai 20 anni che il ministero dei Lavori pubblici, nel 2001, è stato costretto a emanare la circolare numero 3698 nella speranza di attenuare il fenomeno. C’è la definizione di aree stradali rialzate o attraversamenti pedonali rialzati: “Rialzo del piano viabile con rampe di raccordo (con pendenza, in genere, del 10%) in corrispondenza di aree da proteggere da elevate velocità o di attraversamenti pedonali. La lunghezza interessata dal rialzo supera in genere quella dei normali veicoli (10-12 m), in caso contrario vengono classificati come dossi. I quali, opportunamente intervallati, interessano l’intera larghezza della carreggiata, e riducono la velocità generando guida poco confortevole alle velocità superiori a quelle desiderate. Ecco svelato l’arcano: la lunghezza interessata dal rialzo supera in genere quella dei normali veicoli (10-12 m), in caso contrario vengono classificati come dossi. Significa che tutti gli “attraversamenti pedonali rialzati” inferiori a 10 metri di larghezza sono da considerare come dossi e per questo devono essere conformi sia alle caratteristiche tecniche di costruzione e sia possono essere installati su determinati tipi di strada, mettendo di fatto i comuni, che hanno autorizzato la realizzazione, in una certa soccombenza in caso di richiesta di risarcimento danni.

Al di là della legge, dovrebbe essere il buon senso a guidare gli amministratori che piazzano dossi artificiali. Cercando di tutelare gli automobilisti, ma anche i motociclisti e gli utenti deboli come i ciclisti: basti pensare a quanto possa essere pericoloso un “trampolino” troppo alto, di notte, con la pioggia o la nebbia. Oltretutto, in caso di incidente, può esserci una controversia legale fra danneggiati e Comuni, già alle prese con richieste di risarcimento (più che legittime) per le buche.
Svelata la “furbizia ischitana”. Ci chiediamo quando Polizia, Carabinieri, Finanza e Pompieri dovranno intervenire, cosa faranno su Via Michele Mazzella? Andranno a 30km orari? Chiedetelo a Chiara Boccanfuso ed Enzo Ferrandino.

ENZO E LE BICI
Diverso, invece, è l’orientamento della maggioranza in quando alla gestione del caos delle bici nelle ZTL. Quello che altrove è stato risolto in quattro e quattr’otto, a Ischia, invece, sta diventando un caso politico. Secondo alcuni, infatti, Enzo dovrebbe emanare un’ordinanza che è più un coacervo di assurdità che un’ordinanza e vera e proprio, per altri consiglieri, invece, bisognerebbe evitare di perdere tempo dietro a questo argomento. Però, si sa, la demogogia e il populismo di questo sindaco tocca punte altissime. E così, dopo Caruso, Enzo cerca un po’ di visibilità. Nelle prossime ore, infatti, finito il travaglio dell’assurdo, dovrebbe essere nota un’ordinanza che dovrebbe limitare, in parte, la limitazione sia dei monopattini sia delle bici elettrice nelle ZTL. Secondo il sindaco, infatti, in bici, i minori dovranno essere accompagnati dai genitori o ci sarà il sequestro della bici (già mi immagino i vigili intenti a sequestrare le bici e i monopattini ai “muschilli” napoletani a Via Roma, ndr) e altri arzigogoli in merito a velocità e potenze. Una cosa è certa, ci sarà da ridere. Nel frattempo, la foto che pubblichiamo, resta come l’immagine migliore del nostro paese con questa classe politica inadatta, incapace e fuori tempo.

2 COMMENTS

  1. Ok alle critiche al sindaco ma occhio che esiste un problema serio sull’isola che è la sicurezza stradale e soprattutto quella pedonale: da bravi giornalisti contate i morti e metteteli in relazione ai km e alla densità e vi accorgerete che i dossi sono non necessari ma indispensabili

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