fbpx
venerdì, Marzo 29, 2024

Domani l’autopsia sulla salma di Barbara Rumore

Gli ultimi articoli

I patologi nominati dal pubblico ministero inizieranno l’esame nella mattinata al II Policlinico. I quesiti posti dal magistrato sono per capire quale è stata la causa che ha provocato il decesso. Dalle indagini condotte dai Carabinieri pare che la donna non sia mai entrata al pronto soccorso. In quel momento vi era intensa attività per l’arrivo di un paziente che manifestava sintomi da Covid-19. Si procede contro ignoti

Sarà eseguita nella giornata di domani l’autopsia sulla salma di Barbara Rumore. La quarantasettenne ischitana deceduta alcuni giorni fa per un malumore improvviso. Saranno i periti nominati dal pubblico ministero a “sentenziare” quale è stata l’esatta causa che ha provocato il decesso della donna, che ha lasciato tre figlie e un marito sgomenti per la tragedia che è piombata come un fulmine a ciel sereno sulla loro famiglia. Ad imporre l’indagine è stata la denuncia presentata dal consorte, che si è ritrovato di fronte al corpo della donna ormai in fin di vita. Seppur era a conoscenza che già da diversi giorni la moglie soffriva di alcuni malesseri che ne avrebbero indotto a chiedere la consulenza dei medici.

Il punto dolente di questa storia è che la donna si sia recata all’ospedale “Rizzoli” di Lacco Ameno per essere visitata e capire perché si trovasse in uno stato fisico generale alquanto precario, con conati di vomito, che sono nella maggior parte dei casi un campanello d’allarme che qualcosa non funziona. Il suo arrivo al pronto soccorso sarebbe coinciso con un’attività emergenziale, prospettandosi l’arrivo di un ulteriore ammalato di Covid-19, che hanno la precedenza su tutti gli altri proprio per la facilità di trasmissione del virus e contaminare potenzialmente diverse persone che hanno comunque un contatto, anche se non diretto, con l’ammalato.

Il sostituto procuratore della Repubblica di Napoli che conduce le indagini vuole capire esattamente cosa è accaduto all’interno del nosocomio isolano all’arrivo di Barbara Rumore. Se è stata visitata e quale diagnosi è stata riscontrata, tale da non rendere indispensabili approfondimenti con strumenti diagnostici o con prelievi di sangue per verificare se vi fossero valori non nella norma. A quanto si è potuto sapere, il medico che avrebbe visitato la donna non ha ritenuto che vi fossero le condizioni per eseguire i protocolli che sono previsti in presenza di una malattia sulla quale vi era un fondato sospetto. Invitandola a tornarsene a casa, a riposo, e a sottoporsi a cure che vengono prescritte per tamponare soprattutto il malessere che manifestava. C’è anche un’altra lettura di questa vicenda, che sempre si sarebbe svolta nell’ambito dell’ospedale “Rizzoli”. E secondo la quale l’arrivo in ospedale sarebbe coinciso con l’imminente arrivo di un paziente sospettato di essere portatore del coronavirus e qualcuno lì presente le avrebbe consigliato di evitare di rimanere nell’ambito della struttura ospedaliera per la particolarità del caso. Per gli inquirenti sarebbe questa l’ipotesi più verosimile, avendo eseguito controlli al sistema di videosorveglianza e a quanto pare la donna non sarebbe mai entrata all’interno della struttura ospedaliera.

LA CONSULENZA

Sono tutte supposizioni sulle quali la procura della Repubblica ha delegato i carabinieri della Stazione di Casamicciola e del Nucleo operativo della Compagnia a svolgere tutti gli accertamenti necessari per chiarire la dinamica di come si sono svolti i fatti e in capo a chi bisogna iniziare a procedere con una indagine, seppur, in questa fase, a garanzia di chi potrebbe essere iscritto nel registro degli indagati. Allo stato non vi sono ancora elementi per iniziare a verificare quali sono state le condotte, gli atteggiamenti e le prescrizioni farmacologiche consigliate. L’unico dato certo è che in questa fase si procede contro ignoti.

Tutto comunque si chiarirà tra qualche settimana, come dicevamo poc’anzi, quando i periti nominati dall’accusa depositeranno la consulenza ove verrà riportato quali sono state le cause della morte e ciò che hanno rinvenuto eseguendo l’autopsia e dai successivi accertamenti di laboratorio che verranno eseguiti nei prossimi giorni e daranno certamente un risultato che chiarirà il perché del vomito, del malessere generale accusato nei giorni precedenti al decesso.

Un’indagine non certamente facile, ma comunque necessaria per fare luce su questa tragedia familiare. Lo chiedono soprattutto il marito e le tre figlie, di cui due minorenni e una da poco diventata maggiorenne. Che vogliono capire come una donna sana che era impegnata nelle attività, in particolare nell’educare e insegnare al ballo anche ragazze più piccole, sia potuta andare lontano e senza ritorno.

Si parte ovviamente dalla ipotesi di reato di omicidio colposo. Eventualmente si dovessero riscontrare da parte di chicchessia, se verrà individuato, imperizia, negligenza e imprudenza. Del perché non sono state attivate tutte quelle procedure necessarie per approfondire i disturbi manifestati. Perché resta il dubbio più che fondato e che assilla soprattutto il consorte: se fosse stata trattata come da protocollo si sarebbe riusciti ad evitare la morte? Una domanda alla quale oggi non è possibile dare una risposta. E molto probabilmente qualche accenno alla probabilità di guarigione e di evitare la morte, è nelle mani dei patologi. Il resto sono solo congetture, supposizioni, ipotesi di probabilità e quant’altro. Il magistrato inquirente pretende in questa fase dati ed elementi certi per poter procedere nei confronti di chi in qualche modo ha avuto un comportamento leggero, approssimativo, quando i sintomi lamentati davano chiaramente elementi che quantomeno dovevano essere sottoposti ad una valutazione medica e sostanziale con gli accertamenti strumentali e di laboratorio.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos