Gaetano Di Meglio | La storia delle scuole superiori sulla nostra isola è una storia ancora ben lontana dall’essere raccontata come una “storia di successo”. Una storia che, tuttavia, parla di disattenzioni, menefreghismo e un’attenzione lontana e che, purtroppo, in alcuni frangenti, è stata utile a passerelle e strumentalizzazioni politiche.
Le sceneggiate di tal Domenico Marrazzo e della stucchevole diatriba tra il comune di Lacco Ameno e di Ischia è quella che più richiede vendetta. È la storia che boccia tutti e tre gli enti pubblici e che, ancora oggi, è all’oggetto della cronaca.
Ambiente insalubri, pericolosi e come sempre non adatti ad accogliere i nostri studenti non lascia mai nostre le pagine. Sono trascorsi pochi giorni da quando le formiche hanno deciso di invadere le aule al piano terra dell’ex mercato di Lacco Ameno.
Una scena indegna di una scuola moderna e, soprattutto, una scuola di Lacco Ameno che dal 2017 è un comune terremotato ed è nelle condizioni di poter usufruire procedure speciali, finanziamenti dedicati e tutto quello che l’emergenza concede. Purtroppo, però, inadeguato era e inadeguato resta!
Una sconfitta collettiva di una società, soprattutto quella terremotata, che ancora oggi guarda e attende ai pochi lavori che servono al Principe di Piemonte per tornare ad accogliere gli studenti, piccoli, di Lacco Ameno. Potremmo pubblicare le foto di 5, 6 o 7 anni fa e nessuno si accorgerebbe delle differenze se non fosse per i brand degli zaini degli studenti!
Un week-end da dimenticare a Lacco Ameno tra pioggia in aula e formiche a zonzo tra i banchi è solo la punta di iceberg più grave.
Se il liceo di Lacco Ameno piange, quello di Ischia – sempre affidato alla preside Barbieri – e il Telese del preside Sirone, piangono ancora di più.
L’edilizia scolastica, delega della Città Metropolitana, merita una nuova e grande riflessione soprattutto se calata nel contesto dell’offerta scolastica che, come isola, riusciamo ad offrire. Nonostante il doppio impegno, sia per la Barbieri che per Sironi (entrambi dirigono sia un istituto superiore sia un secondo istituto!) la qualità formativa del Buchner e del Telese resta di primo piano.
La programmazione e la gestione di entrambi gli istituti è in continua espansione e, nonostante tutto, entrambi si trovano a fare i salti mortali con gli orari e con gli spazi.
Al Telese, infatti, per consentire a tutti frequentare la scuola, è in atto – da anni – una rotazione settimanale che tocca tutte e 38 le classi. Questo significa restare a casa un giorno a settimana. E, tra queste 38, 15 classi sono anche sottoposte ai famosi doppi turni che costringono i ragazzi in aula fino ad oltre le 18.00
Al Buchner, invece, ruotano 4 classi a Ischia e 1 classe a Lacco per un totale di 30 classi a settimana. Vogliamo dare due numeri? In totale abbiamo 600 studenti al Buchner e 680 al Telese che restano a casa un giorno per condividere la propria aula con i colleghi delle altre classi.
Trovare un posto per questi 1300 studenti ischitani, dai 13 ai 19 anni, dovrebbe essere una priorità e una preoccupazione per tutti. Lasciare la “patata bollente” nelle mani di due presidi e di qualche genitore che si interroga su questo “disastro superiori” è quell’atteggiamento, tipicamente locale, che nel girarsi dall’altra parte merita il premio oscar.
Solo per questione di cronaca, riportiamo uno degli ultimi appelli del preside Sironi.
«L’Istituto Professionale di Stato “Vincenzo Telese” rappresenta, nel panorama scolastico delle Isole di Ischia e Procida, una consolidata realtà di istruzione e formazione per tanti giovani isolani. Questo istituto forma, negli anni, giovani che si avviano ad importanti riconoscimenti. Tuttavia, anche questo istituto è costretto a lottare contro l’assenza delle aule e degli spazi adeguati. Tale situazione dura da oltre venti anni senza che si sia presa nessuna decisione sul come risolvere il problema. Attualmente sono disponibili nell’edificio di via Fondobosso n. 25 aule a fronte di un fabbisogno di n. 40 aule. Questo Istituto ha da sempre adottato modelli di organizzazione oraria e degli spazi che hanno comunque consentito il raggiungimento di ottimi risultati e la crescita delle iscrizioni, adottando rotazione e doppi turni con uscita alle ore 18,40. Ma questa situazione che dura da oltre vent’anni non può durare all’infinito senza prevedere, sia pure con la necessaria programmazione, una soluzione. Riteniamo giusto porre, ancora una volta e facendo seguito a tutte le precedenti missive, all’attenzione di tutti, la necessità di provvedere ad individuare nuovi ed idonei spazi per garantire la crescita professionale e sociale di tanti giovani delle isole d’Ischia e Procida”.