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venerdì, Aprile 19, 2024

Disastro cenone: la rabbia dei 200. “Il peggior capodanno della vita”

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Ugo De Rosa | Per molti, il 31 dicembre all’Isola Fiorita è stata una serata da dimenticare. Un mix di contrattempi, scelte sbagliate, errori di gestioni e programmazione hanno trasformato quella che doveva essere la sera delle sere in una sera da dimenticare.

Il racconto di un utente, arrabbiato, è più che chiaro: «Penso che dopo il disastro di ieri sera – scrive sotto ad uno dei post facebook degli organizzatori – avreste quanto meno dovuto scrivere un post per porgere le vostre scuse ufficiali alle 200 e più persone, la maggior parte famiglie con bambini al seguito , che si sono affidati a voi per trascorrere il peggiore capodanno della loro vita!

Vi siete messi di impegno per sbagliare tutto. Senza pane dall’inizio cena, senza posate e bicchieri, cibo freddissimo, primi immangiabili , il menu dei bambini manco ai cani lo si poteva dare. Portate da menù mai arrivate a tavola, i secondi che vengono serviti alle 23:56 , il countdown che inizia solo sotto nostra richiesta forzata a 7 secondi dalla mezzanotte. Bottiglie di spumante messe a tavola per Brindare, ma senza bicchieri, la sala giù non riscaldata. Un freddo insopportabile, il bar dismesso da una vita senza una bottiglia o un bicchiere quanto meno per riempire i desolanti specchi vuoti. Il nostro tavolo, circa 35 persone, era sistemato sopra, lontano dalla cassa dove è successo il finimondo perché la maggior parte delle persone si rifiutava di pagare. Visto questo ci avete chiesto i soldi al tavolo, ed abbiamo pagato tutto quanto pattuito. Siete stati quanto peggio si possa immaginare, per non parlare del dopo serata dove, ovviamente, non c’era più nessuno».

Questo il racconto di una sera da dimenticare. La corsa alla colpa è una pratica che lasciamo fare agli altri. Noi ci limitiamo a raccontare quello che è stato il vero disagio di molti ischitani e che, in più di uno ci hanno raccontato.

A Ischia, nel 2020, capita anche questo. Diciamo che c’è differenza tra fare i mast e fest con le discoteche degli altri e poi credersi a grandi imprenditori. Il rischio di fare il passo più lungo della gamba è sempre dietro l’angolo. Non sono più “Tiemp belle ‘e na vot”. Siamo nel 2020.

4 COMMENTS

  1. Il opretario sembra un dilettante allo sbaraglio. Cosa fa il netturbino di giorno e poi sfoglie la sua passione la sera come restauratore? C’e ne sono molti di questi esemplari su la nostra isola. La colpa e’ sempre dei comuni che danno le licenze a amici e non a persone di competenza!

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