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giovedì, Aprile 25, 2024

DIONIGI GAUDIOSO: «Il Decreto? Poca cosa. La Ministra è venuta a farsi solo le foto…”

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Gaetano Di Meglio | L’approvazione del Decreto Ischia dal Parlamento, come giusto che sia, divide in due l’emiciclo del governo e la platea di quanti osservano il lavoro degli onorevoli. Il tempo per migliorare il testo al Senato non c’è e, come prassi, l’aula di Palazzo Madama lo approverà senza indugio entro il primo febbraio. Nel frattempo, però, ad Ischia non tutti sono felici di quanto fatto dal Governo. Chi non nasconde la sua disapprovazione è Dionigi Gaudioso.
Sindaco, un commento a caldo. Ieri sono stati stanziati questi 85 milioni per Ischia in quattro anni, in maniera un po’ ancora non ben chiara. Qual è il giudizio.
Mah, io non posso dare un giudizio positivo. Assolutamente non è un giudizio positivo. Non mi è piaciuto come è stato scritto sia nella sua formulazione iniziale, sia per come è arrivato in aula e per come è stato emendato. Penso che in questo momento si debba chiarire e dire che questi 80 milioni sono pochi. Forse al governo hanno preso un po’ sottogamba la situazione di Ischia. Può darsi che qualche Ministro sia venuta a Ischia solo a fare le foto e non ha capito bene di cosa stiamo parlando. Perché 80 milioni per quello che è successo penso è poca cosa!”
Dello stesso tenore, in aula, sono stati gli interventi sia del gruppo parlamentare del PD sia del gruppo di Italia Viva, Azione.
Dalle due dichiarazioni di voto, diverse per alcune sfumature, vengono fuori sia la bocciatura per il governo centrale e la sua azione sia, però, per alcune nostre responsabilità.

L’onorevole DANIELA RUFFINO ha preso la parola per il gruppo di Renzi e Calenda: “Azione e Italia Viva ritengono che ci debba essere un forte e convinto impegno per avviare e concludere a breve l’attuazione di un piano di prevenzione e di gestione che deve prevedere la realizzazione non solo di interventi di tipo strutturale ma anche di opere di consolidamento, creazioni di argini, briglie, vasche nonché una serie di azioni e interventi non strutturali. Sto dicendo esattamente quello che viene fatto in ogni luogo d’Italia e del mondo dove avvengono eventi così importanti. In questi luoghi, ad esempio, si cura l’aggiornamento dei piani per l’assestamento idrogeologico delle alluvioni. Perché? Perché il territorio è in continua evoluzione, che è anche intensificata dai cambiamenti climatici in atto. Poi, si procede all’adeguamento della pianificazione urbanistica comunale. Perché? Perché serve uno sviluppo compatibile e sostenibile. Inoltre, è necessario attuare i presidi territoriali e monitorare perché, se il territorio è monitorato con sistemi strumentali di allerta, riusciamo anche a tutelare, l’incolumità degli ischitani. Poi, voglio ancora ricordare un altro aspetto scontato: l’importanza dei piani di protezione civile, che sono fondamentali a ridurre il danno. Poi, l’informazione ai cittadini è mancata. I cittadini devono essere messi a conoscenza dei possibili scenari di rischio che si possono verificare durante le emergenze. E, poi, c’è ancora un altro tema, quello della manutenzione, che deve riguardare non solo fiumi e torrenti, ma anche i terreni presenti sui versanti, prevedendo, in questo caso, se possibile – questo viene fatto altrove ed è estremamente utile – incentivi economici per i privati, per realizzare opere di manutenzione e sistemazione, che migliorerebbero le condizioni di stabilità e di assetto dell’isola. Occorrerebbero risorse vincolate per gli enti locali, finalizzate agli interventi che i tecnici ritengono necessari per una prima e assoluta risposta. Nella conversione del decreto-legge, che verrà messo in votazione tra poco e che dovrebbe determinare gli interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite, non riscontriamo misure o riscontriamo poco, pochissimo, a favore delle popolazioni colpite. Mancano misure adeguate di ristoro a favore, ad esempio, dei titolari di attività economiche, come indennizzo per i mancati ricavi. Inoltre, mancano adeguati stanziamenti per il rifacimento delle spiagge, per Ischia importantissime, e poi, soprattutto, l’implementazione di misure sostenibili, che tengano in considerazione le fragilità del luogo, determinante per l’economia turistica di tutta l’isola e non soltanto”

L’onorevole del Terzo Polo ha poi aggiunto “Pensiamo ancora che occorra progettare un futuro per Ischia. Bisogna pensare alla Ischia del futuro: la Ischia di oggi, purtroppo, è fragile, debole, bella, ma fragile e debole. Per fare questo è fondamentale avere una visione ampia dell’isola, pensare che quel territorio fragile può essere rafforzato da misure costanti. Non basterà quest’anno, come non basteranno questi pochi stanziamenti: occorrono misure continuative. Noi non abbiamo riscontrato, nelle scelte del Governo, questa certezza, non abbiamo riscontrato la determinazione di erogare sicurezza. Troppi tentennamenti e poche risorse; manca la poderosa azione che la messa in sicurezza richiede, che richiedono i cittadini, che ci stanno dicendo che non vogliono abbandonare l’isola, che vogliono rimanere lì, che vogliono continuare a lavorare sull’isola. Sono queste le considerazioni che non ci permettono di esprimere un voto favorevole. È, però, un voto molto importante per il nostro gruppo, che ha lavorato alacremente, che ha presentato proposte concrete, che vuole lavorare per garantire una stagione estiva sicura e in grado di accogliere i turisti che scelgono l’isola. Io ho ben presente quello che ha detto il commissario Legnini durante l’audizione in VIII Commissione e torno sulle scelte coraggiose. Non sono più ammissibili e accettabili i provvedimenti tampone, per superare questo momento. Ci chiediamo – conclude -, inoltre: perché applicare le sanzioni e gli interessi dei mutui Cassa depositi e prestiti ai comuni di Casamicciola e Lacco Ameno? Perché non dare questo respiro ai comuni? È stato fatto molte volte in situazioni analoghe e, forse, anche meno importanti”

Diversamente articolato, invece, è stato l’intervento dell’on. Marco Simiani del Partito Democratico.
“Queste prime misure – attacca subito – avrebbero dovuto poi essere seguite da un provvedimento, sempre di carattere emergenziale, con norme apposite e finanziamenti adeguati. Purtroppo, non è stato così. Infatti, il decreto che è arrivato in Parlamento era parziale e non rispondeva agli obiettivi prioritari che si era dato, ossia aiutare le popolazioni colpite e prevenire nuove tragedie.
Il provvedimento del Consiglio dei ministri non era che una boccata di ossigeno di qualche mese a una popolazione in ginocchio, quella stessa popolazione che è stata messa in pericolo con i condoni e che da oggi non sostenete per ripartire e non proteggete da eventuali ulteriori disastri, perché, oltre alle risorse per la ricostruzione, che peraltro mancavano, era necessario un progetto organico sulla sicurezza delle abitazioni e delle infrastrutture di Ischia. Infatti, le terribili tragedie, ormai cicliche, degli ultimi anni impongono un intervento diretto dello Stato, finalizzato non solo alla fase emergenziale ma anche alla prevenzione di ulteriori catastrofi. È evidente che i rischi legati al dissesto idrogeologico rappresentano oggi un pericolo costante per i cittadini dell’isola.
Come tutti sappiamo, non è la prima volta che il maltempo miete vittime a Ischia.

Nonostante ciò, nel decreto licenziato nelle scorse settimane dal Governo non vi erano né risorse adeguate per la ricostruzione, né stanziamenti efficaci per la prevenzione, nonostante la richiesta in questo senso rivolta espressamente da tutti i soggetti auditi fino a pochi giorni fa in Commissione, a partire non solo dal commissario di Governo, ma addirittura dal Ministro Musumeci”.
Senza un vero motivo, poi, il deputato piddino ritorna su una vecchia polemica, sbagliata e mal argomentata. Ma questo è il partito e questi sono i deputati. “L’articolo 25 del decreto-legge n. 109 del 2018, rubricato “Definizione delle procedure di condono” – continua senza senso -, disponeva che a Ischia, se hai presentato una richiesta di sanatoria edilizia e la tua casa è stata danneggiata dall’ultimo sisma, avvenuto nel 2017, hai diritto che lo Stato paghi per la riqualificazione del tuo abuso. Non importa che la tua casa e la tua domanda di sanatoria si riferiscano ai condoni del 1985, del 1994 e del 2003; la tua pratica va risolta entro sei mesi, sulla base dei parametri del condono del 1985. Tutto ciò senza considerare, quindi, i vincoli posti negli anni successivi sul fronte del rischio sismico e del dissesto idrogeologico e nonostante a Ischia vi siano circa 27.000 richieste di condono, di cui 13.500 relative a case interamente abusive, su un totale di 60.000 in tutta l’isola. Solo a Casamicciola, un comune di poco più di 8 mila abitanti, le domande sono state 3.506; molte sono arrivate dopo il terremoto del 21 agosto 2017, a cui faceva riferimento il decreto.

L’unica forza politica ad opporsi, anche in maniera esasperata, fu il Partito Democratico. Non lo dico io – io non c’ero -, ma gli atti parlamentari. Quindi, perché varare un decreto su Ischia realmente efficace per aiutare la popolazione colpita e attuare serie politiche, soprattutto per le zone fragili del territorio nazionale, in cui i rischi del dissesto idrogeologico sono altissimi? Infatti, non è stato così. Stavolta però, a differenza di altri decreti, in cui è stato quasi impossibile affrontare un dibattito di merito, efficace e condiviso, parte della maggioranza, alla quale va riconosciuto, in Commissione ambiente, obiettività – e per questo ringrazio il Presidente -, è stata, infatti, disponibile al dialogo per modificare anche alcuni scempi che sono stati fatti proprio in quest’area. In Commissione ambiente, i deputati della maggioranza si sono resi conto, infatti, che, anche a seguito delle audizioni, il testo del decreto. In questo modo, non era obiettivamente utile. Hanno avuto uno scatto di orgoglio – lodevole, visto il carattere del partito, in questo caso quello, a cui molti devono fare riferimento – ed hanno accolto, almeno in piccola parte, le nostre richieste.”

Per l’onorevole senza leader in attesa che Bonaccini completi la sua corsa e lasci Elly Schlein in Romagna, “L’emendamento approvato in Commissione ha apportato alcuni benefici, fra cui un coordinamento per la ricostruzione pubblica, sisma e frana, un coordinamento tra gli interventi di messa in sicurezza idrogeologica e il ripristino delle infrastrutture pubbliche e di immobili privati, legati alla frana del 26 novembre, e quelli per la ricostruzione degli edifici colpiti dal sisma in capo al commissario straordinario, e infine, un piano di interventi urgenti per le aree colpite dalla frana del 26 novembre del comune di Casamicciola Terme. Tale piano integra il piano di ricostruzione sisma, ha validità quinquennale e può essere aggiornato annualmente. Sono poche, ma sono almeno risorse in più (non quelle che chiedevamo): 40 milioni di euro, cui si aggiungono le risorse per quanto riguarda i fanghi e la possibilità di assumere personale – credo sia un fatto positivo -, come previsto nel piano commissariale, un piano di assetto idrogeologico dell’Autorità di bacino per l’isola di Ischia.
Le risorse sono passate, come dicevo, da 400 a 80 milioni; le azioni di prevenzione sono quasi nulle. Mancano le risorse che avrebbero permesso di garantire coesione consistente e virtuosa e interventi finalizzati, sia al rilancio graduale, ma efficace, della comunità locale, sia alla messa in sicurezza del territorio fragile.”

La conclusione è un po’ in modalità acquaiuolo, tuttavia sembra avere un po’ di senso: “Abbiamo, inoltre, proposto, nell’ottica di favorire la prevenzione con interventi tempestivi, raccogliendo dal Ministro Musumeci alcune proposte, di aumentare le risorse per la Protezione civile, anche al fine di dotare le isole minori, oggi sprovviste, di un presidio di protezione.
Non voteremo contro questo decreto, Presidente, perché vogliamo rivendicare con forza il nostro lavoro in Commissione. Solo grazie alle nostre proposte, infatti, sono state approvate norme e stanziate risorse non presenti nel testo uscito dal Consiglio dei ministri.”

1 COMMENT

  1. DeLuca cosa ha portato quando è venuto pochi giorni dopo la frana? Cosa doveva portare la ministra? La “Borzetta ” piena di soldi? Una bella “ma patella” per gli amici di sinistra? DeLuca sarà venuto a farsi qualche lampada o aereosol a spese del SSN

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