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giovedì, Aprile 18, 2024

Dionigi furioso. Fitto pagato dall’Evi, il sindaco bacchetta Ghirelli: «…tre settimane per rispondere. Ora basta!»

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Dopo la nostra denuncia il sindaco di Barano aveva chiesto chiarimenti. Sono trascorse oltre tre settimane senza una risposta, ma il primo cittadino non demorde e invia una nota di sollecito al liquidatore

Gaetano Di Meglio | Ghirelli fa orecchie da mercante, come si suol dire. Dopo la denuncia de Il Dispari sul fitto pagato per un anno al dipendente regionale Giangrande dopo che questi ha dovuto lasciare la casa cantoniera abusivamente occupata, il liquidatore dell’Evi non batte ciglio. E non solo ignora la nostra denuncia, ma snobba anche il sindaco di Barano Dionigi Gaudioso che giustamente, dopo aver letto l’articolo, aveva chiesto spiegazioni. Perché si appalesa uno spreco illecito di danaro pubblico – ovvero dei contribuenti – da parte dell’Evi in liquidazione.

E un primo cittadino coinvolto direttamente in quanto amministratore di un comune socio del Cisi non può evidentemente far passare sotto silenzio questo sperpero ingiustificato. Almeno Dionigi Gaudioso, che dimostra in questo caso di non accettare supinamente certi scandali… Perché l’Evi deve spendere 8.400 euro per “aiutare” questo dipendente regionale mentre tanti cittadini isolani così duramente provati dalla crisi economica legata al Covid non sanno come pagare il canone di locazione?

La richiesta di chiarimenti era partita subito, ma Ghirelli ha deciso di non rispondere. Facendo finta di ignorare il problema. Il sindaco di Barano però non si è arreso e dopo aver atteso inutilmente ha indirizzato al liquidatore una nota di sollecito.
Ecco cosa scrive Gaudioso: «Oggetto: Sollecito circa la “Richiesta di chiarimento in ordine all’articolo de “Il Dispari” dal titolo “Il Giangrande affare del fitto con l’EVI. 700 euro al mese per un anno e gli altri a fare la fame!”. PEC del 07.12.2020
Egr. Liquidatore, la presente fa seguito alla nota dello scrivente trasmessa a mezzo PEC in data 7 dicembre u.s., che ad ogni buon conto si ripropone di seguito: “in data 05.12.2020 è stato pubblicato sulla testata “Il Dispari” un articolo dal titolo “Il Giangrande affare del fitto con l’EVI. 700 euro al mese per un anno e gli altri a fare la fame!”. Secondo l’articolo, Evi starebbe continuando a pagare la somma di euro 700,00 mensili quale fitto “al dipendente regionale che occupava abusivamente la casa Cantoniera”.

Ciò posto, si chiede di conoscere se tale circostanza corrisponde al vero e, in caso affermativo, di essere notiziato sui dettagli. In attesa di riscontro, Cordiali saluti”.
Orbene, la mentovata nota – a distanza di oltre tre settimane – non ha ricevuto risposta. Con la presente, pertanto, se ne sollecita l’urgente riscontro».
Oltre tre settimane per rispondere… Ghirelli è superindaffarato da non trovare il tempo da dedicare alla questione oppure non può negare la circostanza e nemmeno trovare argomenti validi per giustificarla? Sicuramente è giusta la seconda ipotesi. Il liquidatore dell’Evi non ha argomenti per controbattere e cerca di prendere tempo nella speranza di far cadere nel dimenticatoio la nostra denuncia. Ma il bubbone ormai è scoppiato ed evidentemente Dionigi non ci sta. Ghirelli a questo punto qualcosa dovrà rispondere. Vedremo cosa “si inventerà”

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