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sabato, Aprile 20, 2024

Diatribe di sangue | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 2 settembre 2022

Ho cominciato a donare il sangue dal 1999 quando la mia povera zia Anna, malata terminale di cancro ai polmoni, ne ebbe bisogno. Ripresi nel 2002 quando, da Assessore, partecipai ad una sorta di open day organizzato dalla Fidas Ischia. Da allora, ho puntualmente donato quattro volte l’anno, raggiungendo oggi la quota di ben cinquantasette donazioni e vivendo sia il periodo al “Rizzoli” sia al presidio San Giovan Giuseppe, dove i donatori erano visitati da medici volontari come Caruso e Barile e assistiti da provetti infermieri ASL che si rendevano disponibili al turno domenicale.

Da quando, poi, l’avvento di un cavillo legale che non rammento (se non erro il numero di donatori assidui) impedì il rapporto diretto tra la Fidas locale e il Cardarelli, si cominciò ad utilizzare il presidio San Giovan Giuseppe solo come punto d’appoggio per istruttoria e visite mediche, mentre le donazioni avvenivano (così come tuttora) nell’autoemoteca AVIS parcheggiata all’esterno del presidio con medico e infermieri “inclusi”. Talvolta la location è variata, migrando al Teatro Polifunzionale o al Centro Papa Francesco, permanendo invece il rapporto con l’AVIS, la sua autoemoteca ed il relativo personale proveniente dalla terraferma.

Ieri ho letto sulla versione online del nostro quotidiano dell’indignazione del presidente Fidas, Luigi Trani, rispetto all’incapacità dell’ASL di assicurare un presidio domenicale per le donazioni, atteso che -come capitato di recente- la disponibilità del dipendente di turno è tutt’altro che assicurabile d’ufficio. Ma benché mi sia chiara la gravità di tale inadempienza, non riesco a capire cosa cambierebbe se l’ASL ospitasse regolarmente i donatori domenicali all’ex Clinica San Giovan Giuseppe o al Rizzoli: continuerebbe ad arrivare l’autoemoteca e la troupe Avis da Napoli, o riprenderebbe il rapporto diretto di una volta col Cardarelli? E se la risposta è la prima, qual è (e se c’è, com’è impiegato) il ritorno economico della Fidas per tutte le sacche di sangue cedute tramite l’Avis?

Luigi, ne sono certo, ce lo spiegherà presto!

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